Giuseppe Ungaretti
Colori dell’amore,
E ora svelate un’infanzia di cielo.
Porge la rosa più bella sognata.


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L’ANFORA
![]() Ogni giorno, un contadino portava l’acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell’asino, che gli trotterellava accanto.
Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua.
L’altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia. L’anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l’anfora nuova non perdeva l’occasione di far notare la sua perfezione:
“Non perdo neanche una stilla d’acqua, io!”. Un mattino, la vecchia anfora si confidò con il padrone:
“Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia.
Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite”.Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all’anfora screpolata e le disse:
“Guarda il bordo della strada”. “Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori!” rispose l’anfora. “Hai visto? E tutto questo solo grazie a te” disse il padrone. “Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada. Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada, e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno”. La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno, ma quel giorno si sentì morire di gioia.
Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni. ![]() QUESTO RACCONTO PIU’ DI TANTE PAROLE
PUO’ AIUTARCI A RIFLETTERE
NEI MOMENTI IN CUI CI SENTIAMO INUTILI
ED A FARCI CAPIRE CHE…
ANCHE SENZA SAPERLO…
SIAMO IMPORTANTI PER GLI ALTRI …
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Ciao da Tony Kospan
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![]() STORIA DI UN SIMBOLO
LA PIANTA… GENERE USI COLTIVAZIONE E CONSERVAZIONE –
INFINE UNA CANZONE…
![]() L A M I M O S A
Il simbolo della festa della donna è la mimosa… ovvero l'acacia dealbata.
Ma perché e da chi fu scelta?
![]() LA STORIA
Ci sono 2 versioni…
La prima più antica risale al 1908
Siamo in America… a Chicago… ed è l'8 marzo.
Al passaggio dei funerali delle lavoratrici morte nell'incendio della fabbrica occupata per difendere i propri diritti, la folla commossa recise dagli alberi rametti di fiori gialli lanciandoli sul corteo.
La seconda invece risale al 1946
Siamo in Italia a Roma e l'UDI (Unione Donne Italiane) doveva scegliere un simbolo floreale per festeggiare il primo 8 marzo postbellico così come il garofano rosso lo era per la festa del lavoro.
Le donne, essendo i giardini pieni di minose e dunque facilmente reperibili in marzo… oltre ad essrere durevoli e profumate… optarono per le mimose…
Ma non fu una scelta semplice bensì complessa che a raccontarla oggi appare come una leggenda.
Infatti le donne preferivano l'orchidea ma Teresa Mattei, che l'anno dopo avrebbe fatto parte dell'Assemblea Costituente, per evitar la ascelta di un fiore costoso come quello, s'inventò una leggenda cinese… raccontando che la mimosa per quel popolo rappresentava il calore della famiglia ed era il simbolo la gentilezza femminile.
In tal modo convinse le donne e la mimosa… vinse…
![]() LA PIANTA
LA MIMOSA – ACACIA DEALBATA
Pianta originaria della Tasmania, fa parte del genere Acacia e della famiglia delle Leguminose, ed in particolare alla sottosspecie delle Mimosacee.E' un albero da fiori gialli e a grappolo, con un profumo dolce e fragrante. Introdotta in Europa nel 1800.
U S I
(MEDICINALI E PROFUMI)
![]() La sua corteccia è stata adoperata, nell'uso medicinale, come astringente e antidiarroica mentre i fiori nella ccreazione di profumi. Inoltre possiede tannini ed un olio usato per l'aromaterapia e per il trattamento di alcune malattie cutanee.
COLTIVAZIONE
E' possibile acquistare un piccolo alberello di mimosa e piantarlo in giardino o in un vaso. Così ogni anno avrete la mimosa pronta per la festa della Donna.
CONSERVAZIONE
Eliminare del tutto le foglie dagli steli poi appendere il mazzolino a testa in giù in un locale asciutto, poco luminoso e con buon ricambio d' aria e tenerlo così finché non è seccato.
LA CANZONE
anche da Tony Kospan
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