Archivio per marzo 2011

FORSE NEPPURE I SOGNI – M. FAGGIOLI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   5 comments

 
 

 
 
 
FORSE NEPPURE I SOGNI
Mara Faggioli
 
 
Forse, neppure i sogni,
più lievi e più leggiadri,
nati nelle notti
palpitanti di stelle,
hanno ali
così leggere
come il pensiero di te
che mi accompagna
e mi toglie il respiro.
 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
P O E S I E ?
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
 
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE… 
ORSO TONY
 
 

Pubblicato 31 marzo 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

SMS DAVVERO TREMENDI (DA NON… UTILIZZARE)   Leave a comment

 

SMS DAVVERO TREMENDI (DA NON… UTILIZZARE)

 

 

 

1.Manda questo SMS a persone che ritieni intelligenti, se lo mandi a persone che non lo sono ti verrà un gran mal di pancia. Ora scusa ma devo andare in bagno.
 
 

 

2.Mi sono resa conto che lo scherzo che ti ho fatto è stato un po’ grosso. Ho capito che con te ho esagerato. Spero tu mi voglia perdonare, con affetto. La Natura. 

 

 

 3.”Sikona lamile bowama likile umdodo jarat farsakala bi.” HAI APPENA RECITATO UNA PREGHIERA INDIANA CHE NON TI FARA’ PIU’ FARE ALL’AMORE  PER UN ANNO!  

 

 

4.Ho letto su un giornale che Babbo Natale ricompensa con 1.000 euro chi lo aiuta a trovare la Befana.  Ora, o mi dai il doppio, o gli dico… dove sei!
 
 

 

 

 5.Diceva Ron: “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. Sono proprio d’accordo con lui! Ciaooooooooo!
 
 

 

 6.Fai così schifo che quando ti fai la doccia le verruche si mettono le ciabatte!
 
 

 

7.Tu sei la mia stella caduta dal cielo. Peccato che sei caduta di faccia…
 
 

 

 

8.Non amare chi non ti ama ma non amare nemmeno chi ti ama, prendi tutti in giro che non sbagli di sicuro!
 
 

 

9.Se le sue labbra sono infuocate e lei trema tra le tue braccia, scordatela. Ha la malaria.
 

 

 

10.Se cancelli questo SMS mi ami, se lo salvi mi desideri, se lo inoltri vuoi baciarmi se me lo rispedisci vuoi fare sesso con me. Come uscirai da questo problema?
 
 

 

 

11.TIM informa che sono in vigore le nuove tariffe in base al numero di rapporti sessuali. Di conseguenza il suo numero sta per essere disattivato.
 
 

 

12.Sei talmente scemo che quando fai il cretino sembri normale!
 
 

 

 13.Ti ho pensato fino alle tre di notte, poi ho contato le pecore, poi è arrivato un pastore carino e…
 
 

 

 14.Siamo oltre la data di scadenza. Non vorrei essere acida, ma che ne dici di spostarti di scaffale? Anzi: cambia supermercato.

 

 

 

15.Omnitel informa: per il corretto uso del cellulare tenere distante il dispositivo durante la chiamata. La sua alitosi potrebbe interferire nella comunicazione.
 
 

 

16.Ti ho pensato tutta la notte e sono arrivata ad una conclusione: ERA MEGLIO SE DORMIVO!!! 

 

 

17.Non ti preoccupare se la Befana, vedendoti, ti abbraccia e si mette a piangere… non capita tutti i giorni di ritrovare una sorella gemella!
 

 

18.Contribuisci anche tu (che stai leggendo queste righe) ad abbellire la tua città per il Natale! Resta chiuso in casa fino al 7 gennaio!!!

 

 

19.Madre natura ti ha donato molte qualità: intelligenza, bontà, bellezza, fascino. Ma tu, dimmi, perché le hai rifiutate?
 
 

 

 

20.Avvicinati, non aver paura. Siediti su di me. Sfruttami più che puoi e fai! : – il tuo… WATER… –
 
 

 

 

21.Ho aspettato e aspettato e quando non è arrivato alcun messaggio, ho capito che doveva essere…  sicuramente il tuo.
 

 

22.Una notte d’amore con te è come partecipare ad una Olimpiade: capita una volta ogni 4 anni…

 

 

23.Ho smesso di fumare, ho smesso di bere grappini, ho smesso di bere birra… sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita…
 
 

 

24.Quando hai provato ad iscriverti ad una gara di bruttezza ti hanno risposto: “Non accettiamo professionisti!” 
 

 

25.E’ incredibile quanto possa essere stimolante pensarti in certi momenti della giornata… ora ti saluto, devo correre in… bagno… 
 

 

26.Mi sono rimaste schiacciate le dita nella porta del tuo cuore. E apri!!!
 
 

 

 

 

DAL WEB – IMPAG. T.K

 

 

   
IL SALOTTO DI SOGNO DI FCB?
 
samp5873205a0f06c928.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

Pubblicato 31 marzo 2011 da tonykospan21 in BUONUMORE

HACKERT – GOETHE – MOZART E NAPOLI   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
HACKERT – GOETHE – MOZART E  NAPOLI  
COS’HANNO IN COMUNE?
 
 
 
Direi molto…
 tutti e tre i grandi personaggi nel 1700 hanno viaggiato per l’italia
ed in particolare hanno vissuto…. chi più tempo chi meno…
a Napoli…negli stessi anni…
 
 
 
            
 
 
  
  Mozart – Medley
 

   

Hackert – Golfo di Napoli
 
 
 
Ovviamente Hackert amico di Goethe è il cantore in immagini…
mentre Goethe ci delizia in prosa e poesia
e Mozart in musica…
 
 
 
Goethe a Napoli ritratto da Hackert

 

Di nascosto e sotto falso nome, Goethe fuggì da Weimar verso l’Italia
nella notte del 3 settembre 1786:
voleva godersi l’Italia, il paese dei suoi desideri e della sua nostalgia,
senza dover rendere conto a nessuno.
A Napoli rimase un mese nel febbraio-marzo 1787
e altri 15 giorni al suo ritorno dalla Sicilia.
Ecco cosa una sua divertita e divertente descrizione di Napoli:
 

 

 
Il  napoletano crede di essere in possesso del Paradiso
ed ha un concetto molto triste dei paesi nordici:
 »Sempre neve, case di legno, gran ignoranza, ma danari assai.«
Questa è l’immagine che si sono fatti di noi.
Quanto a Napoli, la città si preannuncia felice, libera e vivace,
un numero infinito di persone si affrettano disordinatamente,
 il re è a caccia, la regina in stato interessante,
e meglio di così non può andare.
 

 
 
 E Mozart?
 
 
Mozart giovanetto

 
 
Appena quattordicenne, nel 1769-70,
Mozart viaggiò per tutta l’Italia, accompagnato dal padre Leopold.
Il loro percorso li portò da Verona a Milano, a Firenze e Roma fino a Napoli,
ovunque collezionando grandi trionfi.
 
Nella novella “Mozart in viaggio verso Praga” (1856),
Eduard Mörike  fa dire a Wolfgang queste parole su Napoli:
 
 
 

Mozart
 
 
 

 

“Sono passati diciassette anni da quando andai in Italia.
Chi, avendola vista una volta, non la ricorda per tutta la vita,
specialmente Napoli?”
 

 

 

            
 
 
Mozart – Classica famosissima sinfonia
 
   

Jacob Philipp Hackert Il Golfo di Pozzuoli, sullo sfondo Procida e Ischia

 

Ciao da Tony Kospan

 

 
 

   
IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK? E’…  

 

  PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante 
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE
 D’ARTE POESIA MUSICA LEGGENDE
SOGNI RICORDI BUONUMORE
RIFLESSIONI SCIENZE GIOCHI… ETC…   
TI ASPETTIAMO  
CIAO DA TONY KOSPAN

Pubblicato 31 marzo 2011 da tonykospan21 in ARTE MUSICA E..., MUSICA E DANZA CLASSICA

UN RACCONTO EGIZIO DI 4000 ANNI FA…   1 comment

 

 

 

UN RACCONTO EGIZIO DI 4000 ANNI FA…

Favola trovata in un unico manoscritto…
il papiro 1115, dell’Ermitage di Leningrado, 
in scrittura ieratica, risalente alla XII dinastia (ca. 2000 a.C.).
 

 

  

 

 

IL RACCONTO DEL NAUFRAGO…

 

 

Disse allora l’ottimo cortigiano:
“Gioisci, o principe, vedi, abbiamo raggiunto la patria, afferrato il martello, il paletto è stato fissato.
La cima di prua è stata gettata in terra, si levano inni di lode, si ringrazia Dio, ognuno abbraccia il suo compagno.
Poichè il nostro equipaggio è tornato sano e salvo, non ci sono state perdite fra la nostra truppa.
 Abbiamo raggiunto il confine della Nubia, abbiamo passato l’isola Bigga.
Vedi, siam tornati felicemente, la nostra terra, l’abbiamo raggiunta.
Ma ascoltami, o principe,  non esagero: lavati, versa acqua sulle tue dita, rispondi a ciò che ti si chiede, parla al re con cuore raccolto, rispondi senza balbettio, perchè la bocca dell’uomo è in grado di salvarlo. Il suo discorso gli guadagna indulgenza.
Ma agisci come vuoi, è stancante consigliarti.
Piuttosto ti racconto qualcosa di simile, una cosa a me stesso accaduta: ero partito per le miniere del re, ero uscito in mare con una nave.
Era lunga centoventi cubiti e larga quaranta, imbarcava centoventi mariani,l’élite d’Egitto.
Osservavano il cielo, osservavano la terra e il loro cuore era impavido più di quello dei leoni.
Allora annunciarono una tempesta, prima ancora che giungesse, e un temporale, prima che scoppiasse. La tempesta ci colse che eravamo ancora in mare prima che potessimo raggiungere la terraferma.
Ancora veleggiavamo, quando il vento raddoppiò e sospinse un’onda di otto cubiti.
 
 
 

 

 

 
 
Mi scagliò addosso un pezzo di legno, la nave affondò.
Non si salvò nessuno dell’equipaggio, io solo fui gettato su un’isola da un’onda.
Vi trascorsi tre giorni in solitudine, col mio cuore unico compagno.
Dormii nell’incavo di un albero e (di giorno) cercavo l’ombra.
Mi accinsi poi a cercare qualcosa da poter mettere in bocca.
Trovai lì dei fichi e dell’uva e ogni sorta di porri, sicomori, maturi e acerbi e cetrioli, come fossero stati piantati.
C’erano anche pesci e uccelli, in breve:nulla vi mancavaa.
Mangiai a sazietà e qualcosa la gettai via, perchè avevo troppo sulle mie braccia.
Feci poi un bastoncino per il fuoco, ne accesi uno e bruciai un olocausto agli dèi.
Udii poi il rimbombo di un tuono e pensai:” E’ un’onda del mare”.
Alberi si schiantavano, la terrra tremò. Mi scoprii il volto e lo riconobbi: era un serpente (un dio serpente), che si avvicinava. Era lungo trenta cubiti la sua barba era lunga più di due cubiti. Il suo corpo era rivestito d’oro le sue ciglia di vero lapislazzuli…  Spalancò la sua bocca su di me mentre io ero sdraiato sulla pancia dinnanzi a lui.
Mi disse:”Chi ti ha portato, chi ti ha portato bricconcello, chi ti ha portato (qui)?
Se esiti a dirmi chi ti ha portato in quest’isola, farò in modo che ti  trovi incenerito,diventato un qualcosa che non si può guardare”. (Io risposi:) “E’ a me che parli, ma non riesco a sentirti. Sono davanti a te, ma non mi riconosco più”.
Allora mi afferrò con la bocca, mi trascinò nella sua tana.  Lì mi posò, illeso, ero sano e salvo, non mi aveva staccato nulla. Spalancò la sua bocca verso di me, mentro io ero prostrato davanti a lui. Poi mi parlò: “Chi ti ha portato, chi ti ha portato? Bricconcello, chi ti ha portato su quest’isola del mare che sta in mezzo alle acque?”. Allora gli risposi, le mie mani rispettosamente piegate. Gli dissi:” Andò così: ero uscito per raggiungere le miniere su incarico del re
(ero in mare con una nave). Era lunga centoventi cubiti e larga quaranta, imbarcava centoventi marinai, l’élite d’Egitto. Osservavano il cielo, osservavano la terra e il loro cuore era impavido più di quello dei leoni. Allora preannunciarono una tempesta, prima ancora che giungesse, e un temporale prima che si formasse.
Ognuno di loro era più coraggioso e forte del proprio camerata. Fra di loro non c’era un balordo. La tempesta arrivò che eravamo ancora in mare prima che potessimo raggiungere la costa.
Quando ancora navigavamo, il vento raddoppiò e formò un’onda di otto cubiti che mi rovesciò addosso un pezzo di legno. La nave affondò. Nessuno dell’equipaggio si salvò, a parte me, ed eccomi da te.
Fui portato su quest’isola da un’onda del mare”.
Allora mi disse: “Non temere, non temere, bricconcello, il tuo viso non deve impallidire, perchè è da me che tu sei giunto. Vedi, è stato un dio che ti ha fatto sopravvivere e che ti ha portato su quest’isola paradisiaca. Non c’è nulla che vi manchi, è piena di buone cose. Ebbene: vi trascorrerai un mese dopo l’altro fin quando non ne saranno trascorsi quattro. Allora verrà una nave dalla tua patria, con marinai che tu conosci.
Con loro navigherai verso casa, e potrai morire nella tua città. Com’è felice chi può raccontare quello che ha passato, una volta superato il pericolo! Adesso ti voglio raccontare qualcosa di simile accaduto su quell’isola: ero su di essa con la mia stirpe, fra di loro dei bambini; tutti insieme eravamo settantacinque serpenti, i miei bambini e la mia schiatta.
Nulla ti dirò di una figlioletta, donatami in seguito a una preghiera. Allora una stella cadde (dal cielo) e tutti perirono tra le fiammme! Ma accadde che io non fossi tra quelli bruciati, perchè in quel momento non ero con loro: Quando perciò li vidi tutti morti, su un unico mucchio, fu come se fossi morto anche’io.
Se saprai essere forte e vincerai il tuo cuore, allora riabbraccerai i tuoi bambini… bacerai  tua moglie e rivedrai la tua casa. E’ la cosa più bella di tutte, ritornare nella tua patria; raggiungere la tua stirpe”.
Allora mi prosternai e toccai la terra dinnanzi a lui. Gli dissi: “Parlerò della tua gloria al mio signore e gli racconterò della tua grandezza. Ti farò portare ladano, oli di Hekenu, profumo, balsamo, incenso per il tempio, con i quali ogni dio si fa benigno. Racconterò quello che mi è succeso e quello che ho visto del tuo potere. Sì (il re) loderà dio per te nella sua residenza, davanti ai funzionari di tutto il paese. Sacriferò dei tori in tuo onore e li brucerò, tirerò  il collo alle oche. Ti invierò delle navi, cariche di tutti i tesori d’Egitto, come si fa per un dio che ama gli uomini in un paese straniero, sconosciuto agli uomini”. Allora egli rise per colpa mia, (più precisamente) per ciò che avevo detto
e che per lui era così stolto. Mi disse:” Non sei affatto ricco di mirra o di altri tipi di incenso.
Io sono il signore di Punt e la mirra mi appartiene. Quell’olio di Hekenu che promettevi di portarmi è proprio il tesoro di ques’isola. Inoltre, quando lascerai questo posto non lo rivedrai mai più, perchè diverrà acqua.
 
 
 

 
 
 
Poi venne quella nave, come egli aveva predetto. mi incamminai verso un grande albero e riconobbi quelli che erano a bordo. Tornai indietro per informarlo, ma vidi che già sapeva. Allora mi disse:”Ritorna sano e salvo a casa, bricconcello, per rivedere i tuoi bambini. Parla bene di me nella tua città: vedi, questo è ciò che desidero da te”.
Allora mi prosternai dinnanzi a lui, con le braccia rispettosamente piegate.
Mi diede un carico di mirra, oli di Hekenu, profumo e balsamo; erbe di Tischepse, essenze e ombretto, code di giraffa, grandi pezzi d’incenso e zanne d’elefante, levrieri, cercopitechi, babbuini e ogni sorta di oggetti preziosi.
Caricai tutto sulla nave e mi prosternai per ringraziarlo.
Allora mi disse:”Vedi, fra due mesi raggiungerai la tua patria, abbraccerai i tuoi bambini e potri ringiovanire nella tua bara”.
A quel punto scesi verso la riva, vicino alla nave e parlai all’equipaggio.
Lungo la riva intonai poi un inno di ringraziamento al signore dell’isola e quelli che erano sulla nave fecero la stessa cosa.
Navigammo dunque verso nord, verso la residenza del signore che raggiungemmo dopo due mesi, proprio come lui aveva predetto. Entrai poi (nel palazzo), mi presentai al cospetto del signore e gli diedi i doni che avevo portato dall’isola. Allora di fronte a tutti i funzionari egli mi ringraziò, mi promosse suo cortigiano e mi diede duecento schiavi.
Pensa a come stavo dopo aver raggiunto la terra, quando mi voltavo a guardare ciò che avevo passato.
Ascoltami! E’ bene che gli uomini ascoltino.
 
 

 

 

 
Lui però (il principe) rispose soltanto: ” Non ti sforzare troppo amico mio.
Chi dà da mangiare a un’oca prima dell’alba, quando il mattino stesso le tireranno il collo?”.
 
 
 
 
 

DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.

CIAO DA TONY KOSPAN 

 

 

       100x90   100x90   100x90   100x90 
POESIE
Se ami leggerle, scriverle, commentarle 
raggiungici nel gruppo di
facebook… 
 
POESIA.jpg picture by orsosognante

 

NON DIMENTICAR LE MIE PAROLE – STORIA ATMOSFERA E MUSICA   Leave a comment

 
 
 
 
Sep27Sep27
 
 
 
ATMOSFERE E NOTE… DI QUALCHE TEMPO FA…
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
NON DIMENTICAR LE MIE PAROLE
ED
IL TRIO LESCANO
 
 
Stavolta parleremo di una canzone e di un mitico Trio…
 
 
 
 
 
Siamo nel 1937…
in piena epoca cinematografica
dei…famosi… Telefoni bianchi simbolo del tempo… 
 

 

 

 

La canzone ebbe all’epoca gran successo …

 successo che si è protratto negli anni a seguire ed anche recenti

quando è stata cantata

 anche da Gigiola Cinquetti, da Ornella vanoni ed altri…

 

 

 

 

 

 

Certo il testo è un pò triste e malinconico

con la preghiera di lui a lei di  “Non dimenticar…”

 ma davvero molto bello…


 

 

 

Il Trio di sorelle olandesi Alexandra, Judith e Kitty Leschan

(italianizzati in Alessandra, Giuditta e Caterinetta  Lescano),

padre contorsionista ungherese, madre cantante d’operetta olandese,

iniziano come acrobate in un circo e poi diventano trio musicale.

 

 

 

 
Diventano famose in Italia, grazie a canzoni come
 “Ma le gambe” “Pippo non lo sa”
 
 
Originarie dell’Olanda, ebbero la cittadinanza italiana nel 1941.
Per loro si arrivò a scrivere definizione come
“Le tre grazie del microfono”, “Il fenomeno del secolo”,
“Le sorelle che realizzano il mistero della trinità celeste”.
 

 

 

Per poi togliergliela con l’entrata in vigore delle leggi razziali.
La loro madre era di origine ebrea:
 il trio così scomparve dalla programmazione radiofonica,
e loro furono arrestate con l’accusa di… spionaggio.  
 
 

 

 

 

Ho scelto questo video perché ci sono,
oltre a Emilio Livi ed il Trio Lescano,
belle immagini d’epoca

 

 


 

 

Buon ascolto e buona immersione in quell’epoca… A bocca aperta 

se vi va…

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

PSICHE E SOGNO
 LA TUA PAGINA DI FACEBOOK
D'ARTE… MUSICA… POESIA… STORIA
 BUONUMORE… CINEMA… RIFLESSIONI ETC
 
 
samp5873205a0f06c928.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
T.K.

 

SEI COSI’ BELLA – JIMENEZ – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E NON SOLO…   Leave a comment

 
 

 

 

 

 

 

 

Sognare è la suprema genialità.
Søren Kierkegaard

 

 

 

 

SEI COSI’ BELLA…

Juan Ramon Jimenez

 

Sei così bella

tu,

come il morbido prato dietro l’arcobaleno

nel meriggio silenzioso d’acqua e sole,

come l’increspamento della primavera

di fronte al sole dell’aurora

come l’avena fine del serraglio

di fronte al sole del tramonto dell’estate

come i tuoi occhi verdi

col mio sorriso rosso

come il mio cuore profondo

col tuo amore vivo.

 

 

 

 

447562.gif picture by Lilith_RJ2

 

 

 

a tutti da Orso Tony

 

Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2Flowers_tiny_PH.gif picture by Lilith_RJ2

POESIE?
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
UN DIVERSO MODO DI VIVERLE
T.K.
 

UNIVERSO – JIMENEZ – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
UNIVERSO
-Juan Ramon Jimenez-
 
Il tuo corpo:
gelosia del cielo.
La mia anima:
gelosia del mare.
– Altro cielo
pensa la mia anima.
– Altro mare
sogna il tuo corpo-.
 
 
 
 

 

 

da Tony Kospan

 

 

 

Funny Pics Photo Sharing View PhotosFunny Pics Photo Sharing View PhotosFunny Pics Photo Sharing View Photos
 
 POESIE?
LEGGERLE, SCRIVERLE… DISCUTERNE…?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE?
 

 

Pubblicato 30 marzo 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

5 MINUTI E POI… LA RICORDATE?   2 comments

 

 

5 MINUTI E POI…

LA RICORDATE?

 

 

 

 

Questa canzone, del 1968, fu il maggior successo di Maurizio,
ex leader dei New Dada.
 
 
 

 

 

“Cinque minuti e poi” è una canzone molto struggente che racconta di un innamorato che conta i minuti che mancano alla partenza di un aereo che porterà via la sua donna per sempre.

Questa canzone arrivò al 3° posto in classifica Hit Parade di quell'anno e ci restò per diverse settimane dopo aver riscosso consensi al Disco per l'estate.

 

 

 

Ascoltiamola…

 

 

 

 

Maurizio dopo aver lasciato il gruppo dei New Dada… non riuscì a ripetere successi come questo…

Poi fondò la TV satellitare Krisma TV.

Ciao da Tony Kospan

 

   
IL SALOTTO DI SOGNO DI FCB?
 
samp5873205a0f06c928.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

Pubblicato 30 marzo 2011 da tonykospan21 in MUSICA ITALIANA

LO DIRO’ CON UN SORRISO: PACE! – POESIA D. M. TUROLDO   3 comments

 
 
 
LO DIRO' CON UN SORRISO: PACE!
 
 
 
 
 
 
LO DIRO' CON UN SORRISO
D. M. Turoldo
 
Andrò in giro per le strade sorridendo,
finché gli altri diranno:- è pazzo!
E mi fermerò soprattutto
Coi bambini a giocare in periferia,
poi lascerò un fiore ad ogni finestra
e saluterò chiunque incontrerò per via,
stringendogli la mano.
E poi suonerò con le mie mani
le campane della torre a più riprese
finché sarò esausto,
e dirò a tutti:PACE!
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso,
ma tutti capiranno.
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 

L’ALLODOLA – A. POZZI – POESIA SUBLIME   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
 
 
POESIA SUBLIME D’AMORE E DOLORE 
A cura di Tony Kospan 
 
 
 
 
 
 
 
 

L’ALLODOLA
POESIA DI ANTONIA POZZI –
 
 
 
 

 
 
 
 

Una poesia apparentemente idilliaco-malinconica… questa…
che nasconde invece un dramma d’amore infinito
e forse troppo annullante…
 
 
L’autrice qualche tempo dopo si suicida…
quasi certamente per le difficoltà createle dalla sua famiglia,
molto in vista nell’alta borghesia milanese…
 
 
Era stata costretta a troncare, tra l’altro (o soprattutto?),  
la relazione d’amore con il suo professore di latino e greco…
parecchio più grande di lei… per il solito “perbenismo” borghese…
 
 
 
 
Antonia Pozzi
Milano, 13 febbraio 1912 – Milano, 3 dicembre 1938
 
 
 
 
La scelta di alcune parole infatti testimonia
la profondità… direi quasi l’abisso…
del suo dolore… mentre altre…
sembrano dolci parole rivolte solo ad un amore rimpianto.
 
 
Sottolineo, in tal senso,
 così come m’è stato dato di apprendere e condividere  
nella trasmissione Inconscio e magia di Gabriele La Porta
alcune significative espressioni…
 
  • conchiglia che custodiva la pace.
  • –  Ed io ero piana quasi tu fossi un santo
  •  – cammina sul lago
 
 
 
 
 
 
 
 
La poesia dunque…
è una lirica straordinaria, bellissima e coinvolgente,
e soprattutto appare come
la sublimazione di un amore impossibile…
 
 
Debbo dire che la poesia
con stupenda delicatezza…
mi fa rivivere il dramma che scuote
l’anima sensibile ed elevatissima della poetessa
e sempre mi commuove…
 
 

“Vivo nella poesia come le vene vivono del sangue”.

Antonia Pozzi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma eccoci alla poesia…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ALLODOLA
Antonia Pozzi
 
 
Dopo il bacio – dall’ombra degli olmi
sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
 
 
 
Gif immagini della grande poetessa
 
 
 
 

Se avete vostre riflessioni… concordi o discordi…
m piacerebbe leggerle.

 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 
 

       100x90   100x90   100x90    
POESIE
Leggerle, scriverle, commentarle 
nel gruppo di facebook… 
 
POESIA.jpg picture by orsosognante 
 
 
 
 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: