Archivio per marzo 2011
FORSE NEPPURE I SOGNI – M. FAGGIOLI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA 5 comments
SMS DAVVERO TREMENDI (DA NON… UTILIZZARE) Leave a comment
SMS DAVVERO TREMENDI (DA NON… UTILIZZARE)
2.Mi sono resa conto che lo scherzo che ti ho fatto è stato un po’ grosso. Ho capito che con te ho esagerato. Spero tu mi voglia perdonare, con affetto. La Natura.
3.”Sikona lamile bowama likile umdodo jarat farsakala bi.” HAI APPENA RECITATO UNA PREGHIERA INDIANA CHE NON TI FARA’ PIU’ FARE ALL’AMORE PER UN ANNO!
14.Siamo oltre la data di scadenza. Non vorrei essere acida, ma che ne dici di spostarti di scaffale? Anzi: cambia supermercato.
18.Contribuisci anche tu (che stai leggendo queste righe) ad abbellire la tua città per il Natale! Resta chiuso in casa fino al 7 gennaio!!!
22.Una notte d’amore con te è come partecipare ad una Olimpiade: capita una volta ogni 4 anni…
DAL WEB – IMPAG. T.K
HACKERT – GOETHE – MOZART E NAPOLI 1 comment



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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() Il napoletano crede di essere in possesso del Paradiso
ed ha un concetto molto triste dei paesi nordici:
»Sempre neve, case di legno, gran ignoranza, ma danari assai.«
Questa è l’immagine che si sono fatti di noi.
Quanto a Napoli, la città si preannuncia felice, libera e vivace,
un numero infinito di persone si affrettano disordinatamente,
il re è a caccia, la regina in stato interessante,
e meglio di così non può andare.
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“Sono passati diciassette anni da quando andai in Italia.
Chi, avendola vista una volta, non la ricorda per tutta la vita,
specialmente Napoli?”
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Jacob Philipp Hackert Il Golfo di Pozzuoli, sullo sfondo Procida e Ischia
Ciao da Tony Kospan








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UN RACCONTO EGIZIO DI 4000 ANNI FA… 1 comment
UN RACCONTO EGIZIO DI 4000 ANNI FA…
in scrittura ieratica, risalente alla XII dinastia (ca. 2000 a.C.).
IL RACCONTO DEL NAUFRAGO…
“Gioisci, o principe, vedi, abbiamo raggiunto la patria, afferrato il martello, il paletto è stato fissato.
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CIAO DA TONY KOSPAN




NON DIMENTICAR LE MIE PAROLE – STORIA ATMOSFERA E MUSICA Leave a comment



La canzone ebbe all’epoca gran successo …
successo che si è protratto negli anni a seguire ed anche recenti
quando è stata cantata
anche da Gigiola Cinquetti, da Ornella vanoni ed altri…
Certo il testo è un pò triste e malinconico
con la preghiera di lui a lei di “Non dimenticar…”
ma davvero molto bello…
Il Trio di sorelle olandesi Alexandra, Judith e Kitty Leschan
(italianizzati in Alessandra, Giuditta e Caterinetta Lescano),
padre contorsionista ungherese, madre cantante d’operetta olandese,
iniziano come acrobate in un circo e poi diventano trio musicale.
Ho scelto questo video perché ci sono,
oltre a Emilio Livi ed il Trio Lescano,
belle immagini d’epoca
Buon ascolto e buona immersione in quell’epoca…
se vi va…
Ciao da Tony Kospan
SEI COSI’ BELLA – JIMENEZ – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E NON SOLO… Leave a comment
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UNIVERSO – JIMENEZ – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA 1 comment
5 MINUTI E POI… LA RICORDATE? 2 comments
5 MINUTI E POI…
LA RICORDATE?
Questa canzone arrivò al 3° posto in classifica Hit Parade di quell'anno e ci restò per diverse settimane dopo aver riscosso consensi al Disco per l'estate.
Ascoltiamola…
Maurizio dopo aver lasciato il gruppo dei New Dada… non riuscì a ripetere successi come questo…
Poi fondò la TV satellitare Krisma TV.
Ciao da Tony Kospan

LO DIRO’ CON UN SORRISO: PACE! – POESIA D. M. TUROLDO 3 comments

D. M. Turoldo
finché gli altri diranno:- è pazzo!
E mi fermerò soprattutto
Coi bambini a giocare in periferia,
poi lascerò un fiore ad ogni finestra
e saluterò chiunque incontrerò per via,
stringendogli la mano.
E poi suonerò con le mie mani
le campane della torre a più riprese
finché sarò esausto,
e dirò a tutti:PACE!
Ma lo dirò in silenzio
e solo con un sorriso,
ma tutti capiranno.

L’ALLODOLA – A. POZZI – POESIA SUBLIME Leave a comment




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conchiglia che custodiva la pace.
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– Ed io ero piana quasi tu fossi un santo
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– cammina sul lago

“Vivo nella poesia come le vene vivono del sangue”.
Antonia Pozzi




sulla strada uscivamo
per ritornare:
sorridevamo al domani
come bimbi tranquilli.
Le nostre mani
congiunte
componevano una tenace
conchiglia
che custodiva
la pace.
Ed io ero piana
quasi tu fossi un santo
che placa la vana
tempesta e cammina sul lago.
Io ero un immenso
cielo d’estate
all’alba
su sconfinate
distese di grano.
E il mio cuore
una trillante allodola
che misurava
la serenità.
