Archivio per febbraio 2011

VORREI DIRTI – TAGORE – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   3 comments

 
 
 
 
 
 
 
 

VORREI DIRTI
Tagore
 
Vorrei dirti le parole più vere,
ma non oso,
per paura che tu rida.
Ecco perché mento,
dicendo il contrario di quello che penso.
Rendo assurdo il mio dolore
per paura
che tu faccia lo stesso.
 
 
 
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 

   
IL SALOTTO CULTURALE DI FCB?
 
samp5873205a0f06c928.jpg PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 

Pubblicato 28 febbraio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

IL CALENDARIO MAYA DELLE 13 LUNE   Leave a comment

 
 
 
Il Sacro calendario Tzolkin
O
il Calendario Maya delle 13 Lune
 
 
 
 
 

Nota ( new age ) 
 
 
 
NEI COLORI DELL’ARCOBALENO
 
 

Usare, come stiamo facendo, un calendario artificiale e diseguale, irregolare ed irrazionale, ha prodotto un modo di vivere altrettanto irregolare, artificiale ed irrazionale….

 

 

 

 

Misurare il tempo per il popolo  Maya voleva dire  alzare gli occhi al cielo per osservare le fasi  lunari, i movimenti delle stelle e dei pianeti, gli equinozi, le eclissi.  I fenomeni naturali, la loro registrazione ed elaborazione, permisero loro di mettere a punto “Tzolkin” il calendario sacro,  tutt’oggi il sistema più accurato ed omnicomprensivo mai realizzato, e che è conosciuto come “Calendario delle 13 lune”. Questo modo di misurare il tempo  integra i cicli della terra con quelli della luna e del sole, in modo armonioso.

Vi sono due diversi cicli lunari: il sinodico che intercorre tra una  luna piena e l’altra, ed il siderale che misura il tempo impiegato dalla luna a ritornare nello stesso punto nel cielo. Il numero intero medio fra questi due cicli è 28.  28 giorni è la durata media del ciclo mestruale femminile, del bioritmo fisico e delle maree. 28  ha perciò assunto un significato simbolico di numero lunare, e corrisponde all’aspetto femminile del tempo

 

 

 

 

Dividendo l’anno solare per il ciclo di 28 giorni si  ottengono  13 lune, più un  giorno “fuori dal tempo” che si celebra nell’ultimo giorno dell’anno Maya, e che corrisponde al 25 luglio del calendario Gregoriano. Questa giornata fuori dal tempo, è diventata simbolo di revisione di quanto è stato fatto, di completamento e perdono, di  celebrazione della vita e dell’esistenza ed  è divenuto festività civile in diverse nazioni  come il Brasile ed il Giappone. 

Il calendario delle 13 lune dei Maya, è un metodo semplice e naturale che sincronizza terra sole e luna, e si  distingue per la sua facilità e naturalezza da quello Gregoriano  formato da mesi irregolari e diseguali.  Usare, come stiamo facendo, un calendario artificiale e diseguale,  irregolare ed irrazionale, ha prodotto un modo di vivere  altrettanto irregolare, artificiale ed irrazionale. 

 

 

 

 

Questo si riflette nei nostri automatismi, nella mancanza di attenzione e di amore per l’ambiente, e in una cultura meccanicistica e tecnologica che sta sfociando in una crisi globale. O cambiamo il nostro comportamente a livello di specie umana, o continuamo a fare danno, e rischiamo l’estinzione. Il calendario delle13 lune corregge questa deviazione dalla natura e  e si misura in modo armonioso e regolare con i  cicli del tempo.

 Il tempo non è denaro… il tempo è arte

 

Autore Marni – Web

 

 

 

 

 Sottolineo soprattutto come il calendario Maya
appaia più semplice e preciso del nostro…
Tony Kospan
 
 

stars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuarstars.gif stars picture by RaiodeLuar

 IL SALOTTO DI SOGNO
DI FACEBOOK
 
PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

 

IL SIGNOR BONAVENTURA – UN MITO DA OLTRE 90 ANNI   6 comments

 

 

 

 
IL SIGNOR BONAVENTURA
OLTRE 90 ANNI DI SUCCESSI
 
 

Una figura leggera e calviniana entrata nell’immaginario

ROMA
Personaggio dei fumetti dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi e il fedele cane bassotto al fianco, il Signor Bonaventura era lo strampalato eroe di avventure che lo vedevano quasi sempre squattrinato all’inizio e milionario alla fine. A caratterizzare maggiormente il fumetto, nato nel 1917 dalla fantasia Sergio Tofano in arte Sto, apparso sulle pagine del Corriere dei Piccoli per svariati decenni, era l’utilizzo esclusivo di testi a rima baciata che iniziavano con le parole «Qui comincia l’avventura del Signor Bonaventura…». 

Il creatore fu Sergio Tofano fumettista, ma anche attore, regista, eclettico e versatile umorista del teatro e del cinema italiano. Un personaggio dei fumetti fortunato quanto sui generis è stata la sua nascita. «Mio padre, all’epoca, si occupava di censura militare per i servizi segreti, quindi – ha ricordato Gilberto Tofano – aveva sempre con sé una matita rossa e blu. Durante una pausa, seduto ad un bar di via Nazionale a Roma, a un tavolino di marmo bianco, ha usato la matita rossa per creare il pupazzo che gli era stato commissionato dal Corriere dei Piccoli».

Bonaventura, eroe gentile e fortunato, viene raccontato attraverso le diverse interpretazioni che lo stesso Tofano ne ha offerto nel corso degli anni. Un autore, ma anche un personaggio a tutto tondo, capace di spaziare dal fumetto al teatro, dall’editoria alla pubblicità fino alla moda. «Il mio augurio – ha aggiunto Gilberto Tofano – è che questo personaggio bianco, rosso e sempre verde, nato da una disfatta come quella di Caporetto ed una grande promessa tradita come la Rivoluzione d’Ottobre, continui a trasmetterci le sue discrete e ironiche qualità di una elegante sopravvivenza». 

«Bonaventura, figura entrata nel mito, nell’immaginario collettivo, leggera e un po’ calviniana nella sua capacità di porsi obliquamente ai problemi della vita. Un personaggio importante che rimanda a fatti storici e che si fa emblema di una certa stagione. Guai a considerarlo un semplice fumetto».

«Sono molto contenta che ci si ricordi del mio padrone», ha dichiarato ironicamente Franca Valeri, ricordando di aver debuttato a teatro nel 1949 nei panni del fedele cane bassotto di Bonaventura. «Era un attore straordinario, una persona molto particolare – ha aggiunto la Valeri – e anche un po’ snob. Sono contenta di ricordare che mi voleva bene, cosa non facile. Tofano aveva l’impressione che sarei diventata qualcuno sulla scena teatrale».

 

 

 
QUALCHE ESEMPIO PER I PIU’ GIOVANI
O PER CHI VUOL RICORDARE…
 
 
 

Qui comincia la sventura
del signor Bonaventura
ch’è ridotto poverino,
al mestiere d’imbianchino

Con urgenza un dì lo appella
la contessa Palombella
perchè imbianchi per benino
la facciata del villino.

Ma il perverso Barbariccia
faccia senpre più verdiccia,
piano piano s’avvicina
e un tranello gli combina.

Una sarta porta, in quella,
a madama Palombella
la toeletta preparata
pel gran ballo all’Ambasciata

Se la prova, se l’adatta
la contessa insoddisfatta:
com’è seria! com’è scura!
la fa vecchia addirittura!

Barbariccia in quel momento
con un gesto a tradimento,
fa cader Bonaventura
col suo secchio di pittura.

Ruzzolando sovra un fianco
questi schizza un po’ di bianco
giusto giusto sulla gonna
della nostra gentildonna …

Ma, così, la veste scura
fa bellissima figura.
Un milione all’imbianchino!
(Schizza fiele il malandrino)
 
 
 
II
 
 
 
 
 
BREVE BIO DEL SUO CREATORE SERGIO TOFANO
 
 
 
Sergio Tofano
 
 
 
Nasce a Roma (Italia) il 20 agosto 1886. Comincia a disegnare a vent’anni sul Pupazzetto di Yambo, che lo presenterà a suo padre, il celebre attore Ermete Novelli, il quale lo assumerà in compagnia a 6 lire il giorno. Si intrecciano così fin dall’inizio le due anime di questo artista, attore e autore di letteratura disegnata. Nel 1908 pubblica su Il giornalino della domenica di Vamba, firmandosi con la sigla Sto che manterrà per tutta la vita. L’eleganza del suo segno lo rende subito popolare e, mentre partecipa ad esposizioni importanti di grafica e di pittura, lavora per la pubblicità, pubblica copertine e tavole di soggetto umoristico ma di grafica sofisticata su Numero (dal n. 3 del 1914), ma anche illustrazioni sul settimanale La Lettura e fumetti sul Corriere dei piccoli (di fumetti si parla, anche se non venivano utilizzate le nuvolette). Per quest’ultima testata crea nel 1917 (n. 43 del 28 ottobre) il Signor Bonaventura, le cui avventure in rima si concludevano inevitabilmente con la fortunata conquista di un premio in denaro pari a un milione! Sempre sul “corrierino” pubblicherà nel 1921 una sua versione della Vispa Teresa e nel 1925 le avventure di Taddeo e Veneranda.
Ma il personaggio di maggiore successo resta il Signor Bonaventura, che continua a essere pubblicato anno dopo anno, con brevi pause, prima e dopo la guerra, e anche dopo la scomparsa del suo autore. Accanto alla produzione seriale sul “corrierino” e a sporadiche apparizioni su testate diverse (come Carosello nel 1944-1945, diretto dallo stesso Tofano, o il numero unico Corrierino del Prestito nel 1945, per aiutare la ripresa economica nazionale dell’Italia liberata), si pubblicano libri illustrati e se ne traggono film e commedie, mentre il personaggio è utilizzato anche nella pubblicità.
 
 
 

Autocaricatura

 

 

La produzione teatrale di Sto è varia e complessa, perché Sergio Tofano è anche attore, un grande attore, nonché regista e scenografo, commediografo e costumista. Dopo l’esordio con Ermete Novelli nel 1909, recita nella compagnia di Virgilio Talli. Nel 1923 sposa la ventunenne milanese Rosetta Cavallari, che diventa attrice e sarà sua inseparabile compagna nella vita e spesso sulla scena, sia a teatro sia nel cinema (Sergio reciterà in oltre

cinquanta pellicole). Dal 1953 l’artista insegna a Roma all’Accademia di arte drammatica Silvio d’Amico, e con l’avvento della televisione aumenta ancora la propria popolarità con interpretazioni rimaste ineguagliate, a partire da un indimenticabile Firs, l’anziano maggiordomo de “Il giardino dei ciliegi” di Anton Cechov (in onda il 6 aprile 1956, ritrasmessa il 23 settembre 1969), tra le prime commedie in televisione.
 L’artista è già pensionato, nel 1960, ma continua a insegnare all’Accademia di Roma, e appare ancora in ruoli televisivi, quando il 7 aprile Rosetta, che da tempo soffre di estenuanti emicranie e crisi depressiva, si toglie la vita, a 58 anni: un gesto tragico che arriva come un fulmine inatteso.
Ancora l’anziano attore reciterà in ruoli cinematografici con Loy, Monicelli, Zampa, Bertolucci, Risi e Pasquale Festa Campanile. Da quest’ultimo viene chiamato anche nel 1973 per una parte nel “Rugantino”, che con “La colonna infame” di Nelo Risi saranno le sue ultime interpretazioni.
Muore il 28 ottobre 1973.

 

 

 

ECCO COSA SCRIVEVANO I SUOI CONTEMPORANEI…
 
LA PROMESSA DI BONAVENTURA
UN ARTICOLO DEL POETA E SCRITTORE
GIANNI RODARI
 
 
– Una volta alla settimana, nella nostra casa ben poco confortevole, arrivava Bonaventura e ci portava, in premio per la nostra attesa, un milione grande come un lenzuolo. Sapevamo perfettamente in anticipo che all’ultima vignetta le persecuzioni del torvo Barbariccia sarebbero cessate, le goffaggini dell’elegantissimo Cecè si sarebbero ricomposte e Bonaventura, grazie al caso che faceva di lui in continuazione un involontario salvatore di pericolanti, il nemico numero uno dei nemici pubblici, l’agente universale del bene, avrebbe intascato il rituale bigliettone. Che cosa, allora, ci faceva leggere ogni volta la sua storia come nuova? Come accadeva che il milione destasse sempre la sorpresa del primo? C’erano, intanto, quei versetti accurati, limpidi, seminati con discrezione di qualche pargoletta rara, di qualche rima acrobatica, insomma, di suoni inattesi: l’effetto della loro musica era quello di un’ infinita serie di variazioni sullo stesso tema. Un effetto di magia. C’erano poi nelle avventure e nelle sciagure (per fortuna rare) del signor Bonaventura sottili, indirette allusioni al mondo, ai suoi personaggi, ai casi della vita che, come diceva Geppetto, “sono tanti”. E c’era nel finale ottimistico una promessa generosa di gratificazione, l’assicurazione che ogni speranza, prima o poi, si realizza, che ogni sogno scende in terra. 
La gente si sottovaluta. Negli anni in cui gli adulti cantavano sospirando: “Se potessi avere mille lire al mese”, Bonaventura, senza alzare la voce, indicava ai bambini una meta mille volte più alta. Guadagnò il suo primo miliardo ben prima degli “industrialotti” del lavoro a domicilio. Non ignaro di guai e traversie, spesso disoccupato, col tempo anche sinistrato e senzatetto, Bonaventura ha continuato per mezzo secolo a insegnare che c’è sempre una via d’uscita; che Barbariccia è una tigre di carta; che catastrofi, incendi, fughe di di belve dai circhi, briganti da strada, incidenti automobilistici, cavalli imbizzarriti non hanno mai niente di definitivo: più in là c’è sempre il milione, come sopra le nuvole, anche nei giorni di nubifragio, c’è sempre il sole. 
Da bambini abbiamo amato Bonaventura per il suo intrepido candore. Da grandi abbiamo ammirato Sergio Tofano per la sua discrezione, la sua misura, la sua invisibile, sterminata, ironica pazienza.
Gianni Rodari
 
 
 

 
 
 
Infine vediamolo in questo breve video tratto dal mitico CAROSELLO
 
 

 
 

da vari siti web – rielaborazione ed impaginazione Tony Kospan

FINE

 

PSICHE E SOGNO
 LA TUA PAGINA DI FACEBOOK
D'ARTE… POESIA  MUSICA  CLASSICA E MODERNA
RICORDI CINEMA RIFLESSIONI CURIOSITA' ETC
 
psicheesognodelfini8fd2.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
 
 

LA MINESTRA DI SASSI – FAVOLA SULLA BELLEZZA DEI GRUPPI VIRTUALI   8 comments

 
LA MINESTRA DI SASSI

 

 
 
 
 
 
 

Un giorno, nella piazza di un paese si presentò uno sconosciuto che allo scoccare del mezzogiorno accese un fuoco sotto un paiuolo quasi pieno d’acqua
e versato dentro due grossi sassi ben levigati che aveva in un sacco
si mise a sedere vicino al fuoco in attesa che l’acqua bollisse.
Inutile dire che uno alla volta, i curiosi coninciarono a radunarsi intorno a lui
ed a fare domande:
“Cosa stai cucinando?” esclamò il primo
“La minestra di sassi!” rispose lo sconosciuto.

 

 

“Ed è buona?” chiese il curioso
“Eccome!” disse lo sconosciuto, “certo, con un paio di cipolle sarebbe ancora migliore”
“Io un paio di cipolle ce l’ho, vado a prenderle a casa e le porto subito!”
ed il primo curioso si allontanò e dopo un pò tornò con le cipolle.
Ora erano in due seduti vicino al fuoco ad aspettare che l’acqua bollisse.
Dopo un po’ si fece avanti un secondo curioso e chiese anche lui allo sconosciuto:
“Cosa stai cucinando?”
“Ma la minestra di sassi!” fu la risposta
“Ed è buona?”
“Certo!, però se ci fosse anche un bell’osso di prosciutto sarebbe ancora più gustosa…”
“Io un osso di prosciutto a casa ce l’ho, vado a prenderlo e torno”
E così, man mano che i curiosi si avvicinavano, lo sconosciuto parlava della sua gustosa minestra di sassi.
Certo, con l’aggiunta di… un po’ di patate….di carote…sedano…cavolo sarebbe stata più completa.
Insomma dopo un pò i curiosi che avevano collaborato erano tutti seduti intorno al fuoco aspettando che la minestra cuocesse.
Inutile dire che quando ognuno ne riempì un ciotola, riconobbe che la minestra di sassi era VERAMENTE squisita.
 

 

  

 
 

Leggendo questa storiella trovata su un sito – m’è venuto in mente di paragonarla ad un gruppo virtuale come il nostro  dove ciascuno  

 

 
 

 portando qualcosa,  chi più chi meno, chi in un modo chi in un altro, chi immagini, chi pensieri, chi preoccupazioni, chi sorrisi, chi sentimenti… etc etc… alla fine gustiamo una MINESTRA DI SASSI davvero buonissima A bocca aperta… ed in una bell’atmosfera. 

 

 

 

 

Ciao a tutti da Tony Kospan

 

 
 
AMI LA POESIA?

IN FACEBOOK UN MODO DIVERSO DI VIVERLA

 

FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21 

TONY KOSPAN

QUESTO E’ IL TEMPO – G. LA PORTA – I SENTIMENTI NELL’EPOCA DI INTERNET   4 comments

 
 
QUESTO E’ IL TEMPO
GABRIELE LA PORTA

 
 
 
 
 
POESIE SUBLIMI E DI SOGNO
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 
 
 
L’amico (in senso virtuale)
ma potrei forse meglio chiamarlo
Maestro di Poesia e Pensiero
oltre che raffinato scrittore…
Gabriele La Porta
stavolta non ci offre una poesia sublime
di un autore antico o moderno… noto o ignoto…
ma è lui stesso che ce ne dona una…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Debbo dire che pur frequentando il suo Blog…
e pur essendo uno spettatore attento
delle sue notturne trasmissioni da poco terminate
 e  sempre più rimpiante,
(oggi sostituite dalle trasmissioni serali sul circuito 5 stelle)
m’era sfuggita…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma veniamo alla poesia…
 
Non dico il piacere che m’ha invaso
la “profonda leggerezza” dei versi
che dipingono in modo geniale e perfetto
e soprattutto senza infingimenti
il nostro modo di vivere i  sentimenti
in quest’era sempre più virtuale…
e sempre più veloce…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma non c’è critica… , a parer mio,
è una pennellata concisa e precisa.
 
Una pennellata che tratteggia la verità 
dei nostri giorni… delle nostre amicizie…
dei nostri amori… sempre più… “volanti”…
 
 
 
 
 
 
 
 
QUESTO E’ IL TEMPO
Gabriele La Porta
 
 
Questo è il tempo dei visionari e degli amanti.
Dei bambini smarriti e dei cani senza collare,
questo è il tempo dei lacerati e dei sofferenti.
Questo è il tempo delle lacrime fluttuanti.
 
E’ il tempo
delle intese segrete.
Dei sussurri e dei bisbigli
nel buio.
 
E’ il tempo dei baci volanti
 
 
 
 
 
 
 
 

Comunicherò questa mia riflessione anche a lui…
(sperando che non mi fucili A bocca aperta)
ma mi farebbe piacere conoscere
anche il vostro parere…
 
 
 
 
 

 
Tony Kospan
 
 
 

 
 
 
SE AMI LA POESIA VIENI ANCHE TU…
NEL GRUPPO DI FACEBOOK
 
 
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
 
 
TROVERAI UN MODO DIVERSO DI VIVERLA…
 
ASPETTIAMO TE
ED ANCHE… TUOI CONTRIBUTI…
POESIE E NON SOLO…
 
Ciao da Tony Kospan
 
 

Pubblicato 28 febbraio 2011 da tonykospan21 in Senza categoria

T’AMO – P. ELUARD – FELICE INIZIO DI SETTIMANA DA T.K.   7 comments

 
 
 
 
 
   
 
 
 

 
“Io non amo la gente perfetta,
quelli che non sono mai caduti,
che non hanno inciampato.
La loro è una virtù spenta, di poco valore.
A loro non si è svelata la bellezza della vita.”
 Boris Pasternak
 
 
 
 
 
 
T'AMO
Paul Éluard
 
T'amo per tutte le donne che non ho conosciuto
t'amo per tutte le stagioni che non ho vissuto
per l'odore d'altomare e l'odore del pane fresco
per la neve che si scioglie per i primi fiori
per gli animali puri che l'uomo non spaventa
t'amo per parlare
t'amo per tutte le donne che non amo
sei tu stessa a riflettermi io mi vedo così poco
senza di te non vedo che un deserto
tra il passato e il presente
ci sono state tutte queste morti superate senza far rumore
non ho potuto rompere il muro del mio specchio
ho dovuto imparare parola per parola la vita
come si dimentica
t'amo per la tua saggezza che non è la mia
per la salute
t'amo contro tutto quello che ci illude
per questo cuore immortale che io non posseggo
tu credi di essere il dubbio e non sei che ragione
tu sei il sole forte che mi inebria
quando sono sicuro di me.
 
  
 
 
       
 
dall’Orso…  
 

 
 

Se ami leggerle, sciverle o parlarne
raggiungici nel gruppo di facebook… 
 
sampcd334ba72532392a.jpg picture by orsosognante
 
 

IL TUO CUORE ED IL MIO – JIMENEZ – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   2 comments

 
 
 
 
 
 
 
IL TUO CUORE ED IL MIO
Jimenez
 
 
Il tuo cuore e il mio
 
sono due parti in fiore,
 
che unisce l'arcobaleno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
By Tony Kospan
 
 
 

PSICHE E SOGNO
 LA TUA PAGINA DI FACEBOOK
D'ARTE… POESIA  MUSICA  CLASSICA E MODERNA
CINEMA RIFLESSIONI CURIOSITA'ETC
 

psicheesognodelfini8fd2.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante

 
 
 

Pubblicato 27 febbraio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

APOLLINAIRE ED IL PONTE DI MIRABEAU   2 comments

 
 
APOLLINAIRE ED IL PONTE DI MIRABEAU
 
 
 
 
 
 
 
GUILLAUME APOLLINAIRE
Breve Bio e la sua nota poesia “Il ponte Mirabeau”
a cura di Tony Kospan
 
 
 
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nasce a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una polacca.
 
Si trasferì giovanissimo a Parigi.

Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca… e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
 
 
 
 
Eccolo qui dipinto da De Chirico

 
 
 
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
 
 
 
 
 
 
 
 

 
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese,
ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

 

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur  in  temi legati alla malinconia ed al sogno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eleminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
 
 
 
 
 

 
 
 
Leggiamo ora  una delle sue più belle poesie…
divenuta anche una canzone…
 
 
 
 
 
 
 
IL PONTE MIRABEAU
Guillaume Apollinaire
 
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
 
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
 
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L'onda stanca degli eterni sguardi
 
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
L'amore se ne va come
L'amore se ne va
Com'è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest'acqua corrente
 
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
 
 

 

 

 

Ed ora ascoltiamola… cantata in Francese…

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 

 

POESIE?
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE… 
ORSO TONY

 

Pubblicato 27 febbraio 2011 da tonykospan21 in POETI E SCRITTORI GRANDI, Senza categoria

IL VERO VOLTO DI LUCREZIA BORGIA (?) – ARTE E STORIA   5 comments

 
 
 
 
 
 
SCOPERTO IL VERO VOLTO DI
LUCREZIA BORGIA (?)
 
 
 
 
 
 

 

BRUGIER  – MUSICA DEL ’500 
 
 
 
“Un radioso sorriso, due trecce bionde, un fazzoletto bordato di perle, una pozione di veleno”. Così veniva descritta da un cronista dell’epoca Lucrezia Borgia, figura femminile tra le più discusse e controverse della storia rinascimentale.
La sua intrigante figura, sulla cui condotta molto si è detto e congetturato – ma pochi fatti sono realmente documentati – ha  dato impulso alla realizzazione di tragedie, come quella liberamente ispirata di Victor Hugo, romanzi, film, destando curiosità fino ad oggi. Ma se la vera identità dell’enigmatica nobildonna, sanguinaria e vendicativa, ha  sempre stuzzicato l’immaginario collettivo – poiché non ne esistevano ritratti certi, – ora  pare che Lucrezia abbia un volto, svelato da un dipinto conservato in Australia.
Un dipinto di proprietà della National Gallery of Victoria a Melbourne nei giorni scorsi è stato infatti identificato come un ritratto, anzi il ritratto, l’unico autentico, di Lucrezia Borgia. L’olio su tela era stato acquistato a Londra nel 1965  per £ 8.000 ed era stato intitolato “Ritratto di giovene uomo”, opera attribuita ad un ignoto pittore operante nel nord-Italia. Il quadro esposto nella sede australiana, e non solo, per gli ultimi 43 anni, ha sempre istillato dubbi sul soggetto rappresentato in tutti gli esperti  che lo hanno analizzato, ed è stato ritenuto costantemente una raffigurazione di giovane uomo,  in parte  a causa del pugnale  in suo possesso.
Grazie ad una lunga analisi tecnica e di ricerca condotta dal restauratore di dipinti della NGV, Carl Villis, è emerso un incredibile risultato: la bellissima tela ovale sarebbe opera di Niccolò di Giovanni Luteri, più noto come Dosso Dossi (1486-1542) – un contemporaneo di Tiziano, Raffaello e Michelangelo – artista di cui si hanno poche  notizie documentate, ma che gli esperti concordano nel collocare a Venezia durante la formazione, periodo in cui avrebbe assorbito la lezione di cromatismo di Giorgione e Tiziano, e poi come pittore della vivace corte di Ferrara, dove avrebbe sviluppato il suo linguaggio pittorico.
 
 
 
 
 
 
Il dipinto è stato realizzato tra il 1515 e il 1520, proprio il periodo in cui Dossi lavorava alla corte estense, dove Lucrezia Borgia viveva. Ciò che avvalorerebbe l’ipotesi del Dossi come autore risiede nella forma del dipinto, l’ovale, molto utilizzato dall’artsita e poco diffuso a quell’epoca.
Già così la scoperta sarebbe stata rilevante, un’attribuzione artistica rimasta in sospeso per anni che ha finalmente un autore, il Dossi, ma la vera rivelazione riguarda il soggetto ritratto e il modo in cui è stato descritto. Ci sono diversi indizi che inducono a pensare che si tratti di una figura femminile, a partire dallo sfondo decorato con mirto e fiori. Solo pochissime donne all’epoca potevano essere così importanti da avere l’onore di essere ritratte e Lucrezia Borgia era senz’altro una di loro.
Certo quest’immagine sembra stemperare o addiruttura smentire la reputazione di questa donna, tramandata nei secoli, e forse anche immeritata, demonizzata dalla discutibile condotta della sua famiglia. Figlia di Rodrigo Borgia- il potente di Valencia che divenne Papa Alessandro VI dal 1492 al 1503- e della sua amante, Vanozza Cattanei, Lucrezia fu sposa di Giovanni Sforza, Alfonso d’Aragona, ucciso dal feroce fratello Cesare(il duca di Valentino), e Alfonso d’Este, morì a soli 39 anni etichettata come donna di facili costumi e malvagità inudita.
La nuova scoperta pittorica in effetti lascia interdetti su questa attribuzione, dato che siamo piuttosto lontani dal ritratto – seppur di fantasiosa invenzione – realizzato da Bartolomeo Veneziano, in cui Lucrezia appariva come un’astuta seduttrice.
 
 

 
 
Nell’opera del Dossi sembra essere smentita l’esistenza corrotta e intrigante della nobildonna, che qui appare composta, gentile, compassata, con i capelli ordinatamente raccolti, serrata in lineamenti fini ed aggraziati, chiusa in un serioso ed elegante abito nero.  Il pugnale pare possa essere un rimando ad una precedente Lucrezia, che si sarebbe tolta la vita dopo aver subito una violenza.
Quando si è diffusa la notizia,  curatori ed esperti da tutto il mondo si sono interessati alla scoperta di Villis ma, nonostante gli occhi puntati addosso, il museo australiano ha rifiutato di speculare sul valore del dipinto.  Anzi Gerald Vaughan, il direttore del polo espositivo,  a malapena è riuscito a contenere il suo entusiasmo durante l’annuncio a Melbourne. Egli ha affermato: “Quello che  è stato precedentemente considerato il ritratto di uno sconosciuto realizzato da un artista non identificato sembra ormai rischiare di essere uno dei più significativi ritratti superstiti del Rinascimento, creato per mano di uno dei più grandi pittori del nord-Italia”.
Il Signor Villis, ha dichiarato: “Se confermerà di essere ciò che crediamo sarà molto importante, perché estremamente raro. Riteniamo che questo sia l’unico ritratto dipinto formale di Lucrezia Borgia”.
Un allarme di prudenza in ogni caso è necessario, dato un imbarazzante errore che è venuto alla luce l’anno scorso, in cui la NGV ha erroneamente attribuito un dipinto di Vincent Van Gogh.
Tuttavia Villis è apparso fiducioso e rassicurante ribadendo che il ritratto dallo stile idiosincratico e di forma ovale conferma il lavoro del Dossi, che ha lavorato per la famiglia di Ferrara quando Lucrezia Borgia era duchessa. “E’ stato molto emozionante  svelare i segreti di questa bella ed enigmatica tela”, ha continuato Villis, “generazioni di storici dell’arte hanno cercato di identificare i ritratti di Lucrezia Borgia, ma questo sembra essere l’unico che contiene riferimenti personali diretti a questa intrigante figura storica”.
 
 
 
 
 
 
A quanto pare l’unica affidabile somiglianza della sua figura a disposizione sarebbe un ritratto in una medaglia di bronzo, eseguito nel 1502 .
A riguardo ha dichiarato il museo di Melbourne: “Il profilo del viso sulla medaglia porta una sorprendente somiglianza proprio con il nostro ritratto”.
 
 
FINE
 
 

DAL WEB – IMPAGINAZIONE TONY KOSPAN

 

 

 

 

     
PSICHE E SOGNO
IL TUO SALOTTO DI SOGNO
DI FACEBOOK
 
 

Pubblicato 27 febbraio 2011 da tonykospan21 in ARTE, Senza categoria, STORIA... IN SENSO AMPIO

GIOCHINO MUSICALE CARINO PER GRANDI E PICCOLI….   Leave a comment

 
 
 
clicca per vedere l'immagine a dimensioni normaliclicca per vedere l'immagine a dimensioni normaliclicca per vedere l'immagine a dimensioni normaliclicca per vedere l'immagine a dimensioni normaliclicca per vedere l'immagine a dimensioni normaliclicca per vedere l'immagine a dimensioni normaliclicca per vedere l'immagine a dimensioni normali
 
 
 
GIOCHINO MUSICALE CARINO
E PERSONALIZZABILE…
 
 
 
 
 
 

 
CLIKKA E GIU’ E BUON DIVERTIMENTO…

 
PUOI ASCOLTARE TUTTA L’ORCHESTRA
O UN SUONATORE PER VOLTA…
CLIKKANDO SUI SUONATORI…
 
 
ADATTO A GRANDI ED A RAGAZZI…
 
 

 

 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
     
 
PSICHE E SOGNO
ARTE POESIA MUSICA CINEMA GIOCHI… ETC..
 
IL TUO SALOTTO DI… SOGNO
DI FACEBOOK
 
 
 

Pubblicato 27 febbraio 2011 da tonykospan21 in Senza categoria, TEST E GIOCHI

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: