Archivio per 31 gennaio 2011

VOLGI – A. POLIZIANO – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   2 comments

 
 
  
 
 
 
V O L G I
Angelo Poliziano
 
Volgi
quegli occhi
a me benigni e ridi
e poi contento son
se ben m’uccidi…
 
 
da Tony Kospan
 
 

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PSICHE E SOGNO
 il tuo salottino di fcb
 
 

 

Pubblicato 31 gennaio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

TITOLI DI GIORNALI O CARTELLI… VERI   2 comments

 
Paris. Musée Rodin. Camille Claudel. Vertume et Pomone
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D'ARTE D'AMORE E DI DOLORE… –
 
a cura di Tony Kospan
 
 

II PARTE
 
 
 

Auguste Rodin e Camille Claudel
 
 

INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 
 
Camille inizia a percepire qualche mancanza.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
 
 
 
 
 
 
Siamo ormai nel 1891 e Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modernità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
Arriva a sentirsi quasi una favorita del sultano e non riesce a non tratttenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
“Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre magggiori difficoltà.
 
 
 
 
Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante in cui non solo i loro corpi,
ma anche le loro anime si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 
Claude Debussy
 
 
 
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia“… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte, sempre più indipendente, viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 

Auguste Rodin  

 
 
 
La separazione però dal “grande Rodin”, ahimé,  la allontana dagli ambienti artistici “à la page” e dai grandi collezionisti.
 
Tuttavia questi anni di fine 800 sono gli anni dei suoi pù grandi grandi capolavori… ed infatti oltre alla “Valse“… ci fu “Sakuntala
 
 
 

Camille Claudel – Sakuntala o l’Abbandono
Gruppo in bronzo ed opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo,
che narra le vicende della ninfa Sakuntala
alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio
 
 
 
 
che le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico..
e “La piccola castellana“…
 
 
 
 
 

Camille Claudel – La petite Chatelaine, la piccola castellana, 1892-98

Opera in marmo che ritrae la piccola Therese Courcelles
 
 
 
 
 
 
nella quale trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
 
 
C’è poi… l’AGE MUR
 
 
 
 

Camille Claudel – L’Age mur, (l’età matura)
una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 

che narra, con accenti drammatici,  proprio la sua drammatica storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 

Benché il numero e la qualità dei suoi capolavori insieme all’interesse dei critici stiano diventando molto elevati, Camille inizia ad isolarsi sempre di più…
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento, quasi una fissazione che esprime pubblicamente ed in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica…
 
 
 
 

Camille Claudel

 

 

La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard….

 

 

– CONTINUA –

 

copyright t.k.
 
 

TONY KOSPAN
 
 
 
 

SE DESIDERI LEGGERE
LA PRIMA PARTE
DI QUESTA INTENSA STORIA
D'ARTE E D'AMORE

 
 

 

LA TUA PAGINA DI SOGNO
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Pubblicato 31 gennaio 2011 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

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L’ASCOLTO – 3 MINI STORIE PER RIFLETTERE   2 comments

 



Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza di saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè, 
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
 
 Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati…


In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli

 
 
 
 

 

 

 


L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
 
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE



.
 

 

I



Camille Pissarro – Due contadine


 

 
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.







II





 

 
Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

 

 




III




.

. 

Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
 

 









 

 
 


Cosa ne pensate?
 
Ciao da Tony Kospan



UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA








IL MIO OCCHIO S’E’ FATTO PITTORE – SHAKESPEARE – FELICE SETTIMANA IN POESIA E MUSICA…   1 comment

 

 

        

 

            

 
 
La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è
il mistero.
E’ la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza.
– Albert Einstein –

 

 
 
IL MIO OCCHIO S'E' FATTO PITTORE
~ William  Shakespeare ~

 
Il mio occhio si è fatto pittore
e ha tracciato
la forma della tua bellezza sulla tavola del mio cuore.
Il mio corpo è la cornice in cui essa è tenuta,
e, fatta in prospettiva,
 essa è la migliore arte del pittore:
perché attraverso il pittore devi vedere la sua maestria,
per scoprire
dove sia la tua fedele immagine dipinta,
che sempre pende nella bottega del mio petto,
nelle cui finestre
si specchia il vetro dei tuoi occhi.
Ora vedi che bei servigi
gli occhi hanno reso agli occhi:
i miei hanno ritratto la tua figura, e i tuoi per me
sono finestre sul mio petto,
attraverso cui il sole si diletta a sbirciare,
per ammirare, là dentro, te.
Ma agli occhi manca l’abilità
che dia grazia alla loro arte:
ritraggono solo ciò che vedono,
non conoscono il cuore.
 
 
 

 
 
 

 
 
 
 

 

 

à tout le monde

par Tony Kospan

 
 
 
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POESIE?

  
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UN DIVERSO MODO DI VIVERLE
 
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