Archivio per 27 gennaio 2011

PUDORE – A. POZZI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   8 comments

 
 
 
 
 
PUDORE
  Antonia Pozzi
 
 
Se qualcuna delle mie povere parole
ti piace
e tu me lo dici
sia pur solo con gli occhi
io mi spalanco
in un riso beato
ma tremo
come una mamma piccola giovane
che perfino arrossisce
se un passante le dice
che il suo bambino è bello.
 
 
 

 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

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Pubblicato 27 gennaio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

I MISTERI DEI SOTTERRANEI DI OSIMO   3 comments

 
 
I MISTERI DEI SOTTERRANEI DI OSIMO

 

 

OSIMO
 
 
 

Un labirinto tutto da scoprire, una città tutta da esplorare,
un tesoro storico-archeologico.


Avventura, ignoto, magia, esoterismo e gioielli
in uno degli insediamenti templari più importanti della regione

 

 

 

 

E' notte. In lontananza brilla la luce di una candela. E’ quella di una giovane fanciulla che si aggira tra i sotterranei del suo palazzo. Lentamente e in silenzio. Da un’altra galleria proviene il rumore dei passi di qualcuno che si avvicina. Trascorrono i minuti ed ecco l’incontro tra i due innamorati, lontano da occhi e da orecchie indiscrete. In passato la trama di un intreccio clandestino si sviluppava tra il dedalo di cunicoli che collegavano tra di loro molte importanti residenze del salotto cittadino di Osimo. Fantasie? Eppure addentrandosi in questa fitta rete di grotte scavate nell’arenaria (che si estende per chilometri e chilometri al di sotto della cittadina marchigiana) viene quasi immediato pensare che questo “labirinto” sia stato anche il luogo per passioni fugaci.

 

 

 

 

 

Gli “ingredienti” ci sono tutti: i passaggi non controllati da una dimora all’altra (molti erano collegati fino all’esterno del paese), la poca luce, la profondità che garantiva segretezza (diversi i livelli che vanno dai meno 3 metri, ai meno 6 fino ai meno 15), la sovrapposizione su più piani, messi in comunicazione fra loro da pozzi con pedarole (tacche scavate nella pietra che permettevano di percorrere il serbatoio, alto fino a 20 metri, verticalmente a contrasto). Persino le “serrine”, le sedute, ovvero gli spazi creati tra le cavità, che potevano servire come giacigli e l’incisione di un bassorilievo a forma di cuore, quasi una sigla di due amanti. Gran parte di questi elementi di segretezza hanno fatto sì che questo labirinto venisse utilizzato come magazzino in varie epoche; nel Medioevo come difesa dagli attacchi del mare (i predoni turchi attraccavano a Numana e risalivano l’entroterra per saccheggiare i paesi e rapire le donne per i loro harem); durante le guerre mondiali come rifugio antiaereo. Ed ancora con funzione di granaio per le scorte alimentari e luogo per riti e culti.

 

 

 

 

Una vera e propria città da esplorare: attualmente si conoscono i tracciati di un centinaio di ipogei (con un’altezza media di 2,5 metri), in gran parte collegati alle abitazioni private, ma non mancano quelli uniti agli edifici pubblici. Molte di queste gallerie sono tornate visitabili (con cadenza settimanale ad opera dell’Associazione Osimo Sotterranea) ed il Comune sta lavorando ad un nuovo progetto (che si inaugurerà in primavera) di un itinerario “tra sotto e sopra terra”.

 

 

 

 

 

Un tesoro storico-archeologico che, nel tempo, ha restituito tegoloni e laterizi romani, vasetti di profumo di stile etrusco, coppe in ceramica. Ovunque un movimento di chiarori ed ombre rimanda ad uno spazio infinito e i segni di un vissuto intatto sono un po’ dappertutto. Le grotte appaiono ben rifinite con le pareti levigate e le volte arrotondate, alcune hanno dei caratteristici camini comunicanti con l’esterno. Altre hanno disegni incisi come la rappresentazione grafica che ricorda il simbolo antico della “triplice cinta” (ovvero il Tempio di Gerusalemme), o la croce dei cavalieri di Malta. Non mancano soggetti religiosi come un sacerdote, forse un predicatore, o le figure di alcuni monaci a grandezza naturale mentre pregano. E c’è anche una stranezza: uno dei frati ha una mano con solamente quattro dita. Tra gli altri simboli religiosi si ritrovano l’”IHS” inciso e l’IHS rovesciato (SHI). Quest’ultimo, negli ipogei di casa Buglioni, testimonia come queste grotte fossero frequentate anche da gruppi eretici. Di certo le cavità suscitano fantasie e incidono nell’immaginario di chi le visita.

 

 

181.jpg OSIMO SOTTERRANEI picture by orsotony21 

 

 

Avventura, mistero, ignoto, sono le sensazioni che più rimangono. Magia ed esoterismo si ritrovano nelle gallerie di Palazzo Campana (purtroppo non sempre aperte). Qui “vivono” inquietanti figure scolpite nell’arenaria: guerrieri si mescolano a demoni, animali a cacciatori, saggi a satiri. Sopra ad un arco un fauno suona il flauto, mentre Venere, Dea della bellezza e della sensualità, emerge da una conchiglia. Tra un corridoio e l’altro si susseguono varie immagini: un uomo armato di arco e frecce, un elefante sormontato da un obelisco, un corteo di piccoli diavoli mentre trascina un carro con sopra un’opulenta donna nuda (qualcuno ipotizza possa riferirsi al ratto di Proserpina).

 

 

176.jpg picture by orsotony21 

 

 

Tra gli altri gioielli nascosti, non si può non citare un elegante mosaico romano, con motivo geometrico a tessere bianche e nere che raffigura una doppia onda marina (nelle cantine del palazzo Recanatesi). Sotto il mosaico c’è una cisterna romana, con volta a botte: è la più grande delle cisterne romane integre conosciute nel sottosuolo cittadino ed anche l’unica non completamente interrata e quindi fruibile. Ed è romano anche il pozzo di fonte Magna.
La fonte è situata sotto lo strapiombo delle ciclopiche mura che cingono il nucleo più antico dell’abitato e i suoi ruderi sono immersi in un romantico giardino scosceso fra alberi frondosi e muschi. Il nome deriverebbe da una leggenda popolare: il condottiero Pompeo Magno, sarebbe passato di là per abbeverare i suoi cavalli. In realtà, Magna, nel senso di grandezza, perché, per lungo periodo, ha rappresentato una delle principali fonti per l’approvvigionamento dell’acqua. Infine una curiosità.

 

 

grotte2.jpg OSIMO SOTTERRANEI picture by orsotony21

 

 

Si ritiene che Osimo sia stata sede di uno degli insediamenti templari più importanti delle Marche (le prime notizie della comunità si hanno nel 1192 e dal 2002 è stata ricostituita la commenda dell’ordine dei Cavalieri del Tempio). E non sono poche le testimonianze: diverse le croci patenti e le croci ad otto punte ritrovate. In una grotta è stata rinvenuta un stanza circolare con cinque nicchie, probabilmente adibita a tribunale templare, con una scultura in rilievo che può essere ricollegata al famoso Baphomet, effige misteriosa venerata dai Cavalieri.

 

 

grotte1.jpg OSIMO SOTTERRANEI picture by orsotony21

 

 

Probabilmente in quel posto dovevano riunirsi strani personaggi dell’Ordine per celebrare cerimonie segrete. La forma stellata, infatti, consentiva agli officianti seduti nei cinque scanni scolpiti nel tufo e posti alla fine delle punte, di poter udire distintamente la voce dei loro confratelli ma di non potersi assolutamente vedere in viso (tutti però potevano volgere lo sguardo al centro della sala). E c’è anche chi azzarda l’ipotesi ironica che, tra un “vedo e un non vedo”, siano stati proprio i Templari ad inventare il gioco del poker.

Ida Grassano

 

 

Da Kataweb per il testo di Ida Grassano – da vari siti le immagini –
Impaginazione dell’Orso 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE…
 
 
 

PARLAMI D’AMORE MARIU’ – STORIA ATMOSFERA E MUSICA   6 comments

 

 
 
 
 
 

 
 
 

ATMOSFERE E NOTE… DI UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan

 
 
 

orso tony

 

 

Sep27Sep27
 
 

PARLAMI D'AMORE MARIU' – STORIA ATMOSFERA E MUSICA

 

Ora è il turno di… un'altra famosissima… classicissima… storica… (1932)

indimenticabile canzone che fin da piccolo mi colpiva per la sua dolcissima atmosfera…

e che è stata amata da diverse generazioni… e lo è tuttora.

 

 

 

 
 
 
 
Il testo fu scritto da Ennio Neri e la musica da Cesare Andrea
per Vittorio De Sica che l'avrebbe interpretata nel film
GLI UOMINI, CHE MASCALZONI
 
 
 
 
 
 
 
Qui giù il video della bellissima scena
del film in cui De Sica la canta…
e che ci immerge subito nell'atmosfera di quel tempo…
 
 
 
 
 
Siamo nel 1932 ecco ora qualche altra immagine di quell'anno…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ma ora grazie al bellissimo sito di Pino un Italiano che vive in Brasile…
possiamo ascoltarla  sempre  nella versione cantata da Vittorio De Sica
ma in modo completo e nel contempo leggerne il testo.
 
 

 
 
Barre-papillons

 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
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L’ASTROLOGIA DEI PELLEROSSA   Leave a comment

 
 
L’ASTROLOGIA DEI PELLEROSSA
 

 
Ma vi pare che noi uomini bianchi…
non si andava a curiosare
anche in questo campo?  
 
 
Però bisogna dire che essa non guarda per aria   
ma nella natura che ci circonda…
 
 
 

 
 
 
L’astrologia dei Pellerossa, infatti, a differenza di quella occidentale che trae spunto dal movimento dei pianeti, le stelle e il cielo, prende come punto di partenza la terra, gli animali e le stagioni.

Studia insomma l’ambiente che è fonte continua di divenire e quindi di vita e di morte.
 
Comunque leggete il vostro segno e diteci, se vi va,  cosa ne pensate…


 

OCA POLARE
22 dicembre-19 gennaio
Chi è nato sotto il segno dell’Oca polare, pur essendo una persona abitudinaria e precisa,
possiede una grande capacità di superare i confini e i limiti imposti, con grande abilità.
Apparentemente sicura e portata per lavori importanti, sente nello stesso tempo forte il bisogno di dare senso e dimora fissa al suo bisogno di intimità e pace.
Infatti è nella famiglia, in casa, che riesce brillantemente a miscelare razionalità e dolcezza.
Ha un carattere deciso, determinato ed è capace di portare sempre a termine i suoi progetti.
Ha una grande fiducia nelle sue qualità e capacità che spinge sempre al massimo per riuscire a realizzare anche l’impossibile.
In amore l’Oca Polare è un personaggio romantico, ma di un romanticismo fatto di sfumature e sensazioni, ma anche assai suscettibile nei confronti del partner.
LONTRA
20 gennaio- 18 febbraio
I nati sotto il segno della Lontra sono molto comunicativi, estroversi, un pò impulsivi e sempre esagerati…persino nel loro essere sinceri.
Dotati di buon carattere, sono quasi sempre ben disposti verso chi gli sta accanto.
Sono persone gradevoli e vivaci .
In amore dimostrano una certa incostanza dovuta al fatto che, sfoderando il proprio fascino, vogliono cogliere ogni occasione al volo.
Solitamente i nati sotto questo segno, prediligono i rapporti sentimentali poco complicati, all’insegna di un eros anche divertente, sereno ed allegro.
PUMA
19 febbraio- 20 marzo
Indipendenti e versatili i nati sotto questo segno sono persone fantastiche che amano attirare l’attenzione degli altri.
Amano ciò che è novità e hanno una intelligenza rapida nell’inquadrare le situazioni.
Possiedono un temperamento concreto ma si devono scegliere un’attività che li entusasmi veramente onde potersi applicare con partecipazione ed interesse.
In amore, il Puma è sostanzialmente fedele, ma non disdegna le avventure.
FALCO ROSSO
21 marzo- 19 aprile
Il Falco rosso è il simbolo delle grandi avventure e del coraggio. Il nato sotto questo segno non ama i compromessi e può apparire una persona scomoda. Questo non le impedisce di essere come è e di proseguire il suo “volo” verso le vette sempre più alte.
I nati sotto questo segno, non sono assolutamente attratti dalle persone troppo sognatrici o eccessivamente romantiche.
Puntano al sodo per cui il loro eros così pragmatico ha sollecitazioni positive unicamente con partners che poco concedono ai sentimentalismi.
CASTORO
20 aprile- 20 maggio
I nati sotto il segno del Castoro, sono persone sistematiche e pereseveranti, adatte a svolgere un lavoro un pò metodico.
Apparentemente flemmatici e molto riservati, hanno un modo tutto loro, molto intelligente, di approcciarsi alle situazioni, senza lasciar trasparire i pensieri più intimi.
La più alta qualità è la tenacia, che gli permette di prefissarsi una meta e poi raggiungerla, anche con cocciutaggine se occorre.
In amore, risultano romantici e sensibili, in grado di soddisfare anche i partner più esigenti.
ORSO
23 agosto- 22 settembre
Simbolo dell’equilibrio e della serenità, è un segno dotato di grande senso pratico, che lo rende in grado di capire come è meglio muoversi. L’Orso è portato ai lavori che richiedono grande costanza e molto impegno, ha forti intuizioni anche verso le persone che incontra.
Spesso riesce ad analizzarle, anche attraverso i loro gesti, e ad intuire il loro cammino di vita.
In amore ama le situazioni semplici, senza eccessivi coinvolgimenti: evita quindi i rapporti eccessivamente conflittuali, le persone troppo problematiche o le situazioni “nebbiose” poco chiare.
CORVO
23 settembre- 23 ottobre
Segno dell’ottimismo e dell’ebbrezza all’interno del nato sotto questo segno, convive un dualismo creato da due temperamenti opposti: uno estremamente sensibile e delicato, l’altro molto esuberante che lo induce ad avere scambi continui con l’ambiente che lo circonda.
Insomma a volte è aperto e spontaneo, a volte schivo ed ermetico.
In amore, dopo una fase iniziale di slancio, entra in una seconda fase dove tutto viene ben pesato, le emozioni sono poste sotto controllo e vissute molto interiormente, con discrezione.
SERPENTE
24 ottobre- 21 novembre
Segno di forte sensibilità identifica una persona dotata di fervida immaginazione, perseveranza e in grado di puntare sulle proprie attitudini per realizzare progetti anche estremamente complessi.
Nulla viene lasciato al caso, ogni mossa è sempre ben ragionata, per poter giungere all’obiettivo finale.
In amore è sensuale, passionale, anche affettuoso… insomma affascinante ed irresistibile.
Vive i suoi rapporti come una continua luna di miele.
CERVO
21 maggio- 20 giugno
Simbolo della curiosità e dell’intelligenza, il nato sotto il segno del Cervo è una persona molto dinamica, in perenne movimento, portato a vivere sempre nel presente in maniera attiva e con grande energia.
Ama il contatto con gli altri e gli scambi con le persone.
In amore, il Cervo è dotato di forte carica sessuale, pregio che unito all’esuberanza, fà del nato sotto questo segno, un partner molto attraente.
Il suo eros vivace e, anche, impulsivo, regala brio e senso ai suoi rapporti.
PICCHIO
21 giugno- 22 luglio
E’ il simbolo del cuore e dello scorrere della vita.
Il Picchio risulta essere un individuo estremamente sensibile ed emotivo, vulnerabile, contemplativo e amante del silenzio.
Il suo essere così, lo porta ad apparire talvolta un pò discontinuo nei rapporti sentimentali.
Alterna infatti momenti di indiferrenza e apatia a grandi slanci di partecipazione.
STORIONE
23 luglio- 22 agosto
Lo Storione, dominatore e re delle acque, incarna la forza delle emozioni.
Apparentemente estroverso, ha bisogno di continue sollecitazioni e si mette in risalto per la sua fervida curiosità e per la puntuale presenza in primo piano.
Adora le novità e… detesta tutto ciò che è routine.
In amore, tuttavia, tende all’immobilismo, rischiando così di non conoscere le molteplici sfacettature insite in un rapporto.
La donna Storione, generalmente, è dotata di grande bellezza, straordinario carisma e molto fascino.
ALCE
22 novembre- 21 dicembre
Chi è nato sotto il segno dell’Alce risulta una persona assai piacevole, dotata di grande coraggio, espansiva e molto dinamica.
Il nativo dell’Alce ha uno spirito intraprendente: adora fare lunghi viaggi, anche in solitaria, visitare luoghi comunque poco frequentati dal turismo di massa. Ama, infatti, scoprire usi e costumi locali possibilmenti insoliti e stravaganti.
In campo sentimentale vive storie d’amore molto intense, eccitanti e travolgenti anche se, spesso, purtroppo brevi.
 

 
dal web
 
 
 
 

Riveliamo il nostro segno e diciamo,
se ci va, se ci ritroviamo…
 
 
 
Ciao dall’Orso
 
 
 
 

VIENI A LEGGERE LE NOVITA’ DEL BLOG… 
 
samp238d32e410ba8c75.jpg IL MONDO DI ORSOSOGNANTE picture by orsosognante
 
 
 

LA FAVOLA DEL SOGNO E DELLA REALTA’   Leave a comment

 

 

       

 

 

 

LA FAVOLA DEL SOGNO E DELLA REALTA’   

 

 

 

(Leggiamola , se ci va, ascoltando questa musica new age)

 

 
 

 

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   Un giorno, il sogno e la realtà si incontrarono per via…. si guardarono a lungo e poi esclamarono insieme:
“Non ci assomigliamo per niente, com’è allora che l’uomo ci confonde così facilmente?”.   Due che facevano lo stesso cammino si intromisero nel discorso:
“la colpa, o il merito, è nostro!”.  
“Chi siete?” domandarono il sogno e la realtà.
“Siamo il dolore e il piacere. Avete mai visto un uomo che concepisca un sogno fatto di dolore, oppure uno che miri a una realtà priva di qualche piacere?”.
“Mai” assentirono il sogno e la realtà.  
“Ed io”, intervenne a questo punto una voce squillante, “non sono forse la molla che sostiene ogni sogno?”…
Tutti si chiesero chi parlasse così… “sono la speranza” rispose la voce.  
A questo punto si udì un’altra voce, robusta e pastosa:
“Ma senza di me, che sono il coraggio, mai nessun uomo riuscirebbe a trasformare un sogno… in realtà”…  
 “A meno che non intervenga io”, interloquì un’altra voce ancora, “trasformando il sogno e modificando la realtà”…  il sogno, la realtà, il dolore, il piacere, la speranza e il coraggio riconobbero subito quella parlata in falsetto: era l’illusione…  
“Che stolti” mormorò fra sé qualcuno che non volle intervenire alla diatriba… “non sanno che, per merito mio, il sogno è la realtà e la realtà è il sogno”.  
Non pronunciò forte queste parole perché, pur essendo  la verità, nessuno le avrebbe creduto…  
 
 

 

    

 

dal web – impaginazione Tony Kospan  

 

 

CIAO DALL’ORSO… OVVIAMENTE… SOGNANTE  

 
 
 

 
 
 
 
 
 

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LA SPADA NELLA ROCCIA – LA LEGGENDA E’… REALTA’ – II PARTE   Leave a comment

 
 
LA SPADA NELLA ROCCIA

LA LEGGENDA E'… REALTA'

 
 
 
 
 
 
– II PARTE –
 
 
 

L’ABBAZIA DI SAN GALGANO
(a cura di Giovanna Coleschi)
 

 
 
 
San_Galgano_P8190102a.jpg picture by orsosognante
 
 
 
 

 
 
 
Per raggiungere l’abbazia detta di San Galgano si percorre da Siena la statale 73, una strada stretta e tortuosa in mezzo al bosco che sembra nascondere, a ogni curva, l’agguato di un gruppo di briganti. Giunti sul pianoro, ecco la famosissima abbazia di San Galgano, la celeberrima chiesa senza tetto, in stile gotico classicheggiante, dalle pareti con le tipiche volte a sesto acuto e il prato verde come pavimento. La spada, però, non è qui; è custodita nella minuscola chiesetta di Monte Siepi che sorge sulla collinetta lì accanto.
La storia di questi luoghi risale al XII secolo. Galgano era un giovane di una nobile famiglia del luogo, non certo timoroso di Dio e amante dell’avventura e della vita senza regole. Ma come vuole la leggenda, fu visitato in sogno dall’arcangelo Michele, che lo convertì. Come segno di rinuncia alla vita trascorsa fino a quel momento, Galgano conficcò la spada in una roccia, per poterne adorare l’elsa come croce di Cristo. Si racconta anche che il diavolo, tentando di smantellare quella fede divenuta così salda, inviò tre uomini per distruggere la roccia; non riuscendovi, spezzarono la spada in tre pezzi. Galgano, addolorato, si mise a pregare tentando di ricomporre l’arma che, miracolosamente, si rinsaldò. Poco tempo dopo, nel dicembre del 1181, Galgano morì.
La fama di questo cavaliere eremita, che divenne monaco cistercense crebbe tanto rapidamente che fu edificata una chiesetta intorno alla roccia con la spada. L’edificio, costruito intorno al 1185, è già di per sé una piccola meraviglia: esempio unico nell’architettura romanica senese, è a pianta circolare. Le pareti e il tetto, a forma di cupola, sono stati edificati in cerchi concentrici bianchi e rossi (cotto e travertino sono i materiali usati). Nell’oratorio adiacente si possono ammirare dei pregevoli affreschi di Ambrogio Lorenzetti, purtroppo non molto ben conservati.

 

 

 

 

L’abbazia a cielo aperto

 

Nel giro di pochi anni l’eremo acquistò un’enorme importanza, diventando troppo piccolo sia per i monaci sia per i moltissimi fedeli che vi affluivano. Sul pianoro sottostante, perciò, tra il 1224 e il 1228, fu costruita la grande chiesa, lunga 72 metri e larga 21, in stile gotico cistercense, con accanto il monastero. Tra il XIII e il XIV secolo l’abbazia godette di grande potenza e di splendore, poi iniziò la decadenza. Già a metà del ’500 i monaci che vi risiedevano erano solo cinque e a metà del secolo successivo ne era rimasto solo uno. La struttura restò in completo abbandono fino a che, nel 1786, crollò il campanile, travolgendo anche parte del tetto. Il luogo diventò cava di pietre e di colonne per la costruzione delle abitazioni della zona, poi, all’inizio del XX secolo, opere di manutenzione e di restauro l’hanno resa come la possiamo ammirare ancora oggi.

 

 

 

 

Celti e Cavalieri Templari

 

L’abbazia di San Galgano, dunque, è magica per la natura che si fonde mirabilmente con l’opera dell’uomo, ma anche per i fatti che vi sono accaduti. La storia del giovane cavaliere eremita, infatti, sembra una storia di santi come tante, ma non lo è.
Il nome del luogo dove fu costruito il primo eremo, Monte Siepi, sembra un toponimo antico, che stava a indicare un luogo elevato e chiuso, dedicato a riti pagani. I cerchi concentrici del tetto della chiesetta richiamano alla mente addirittura una simbologia celtica, utilizzata, tra l’altro anche dai cavalieri Templari che si dedicarono alla ricerca del Santo Graal.

 

 

 

 

E a questo punto, come ignorare che, nelle storie di Galgano, si narra anche che in un sogno lui avesse visto Gesù, con i dodici apostoli (anche i cavalieri della Tavola Rotonda di Artù erano dodici) intorno a una tavola rotonda? E Galgano, come nome, non somiglia forse a Galvano, cavaliere di re Artù?

 

 

Le coincidenze sembrano troppe, ma la storia di san Galgano precede solo di qualche decennio gli anni in cui sono state scritte le prime vicende del ciclo del Santo Graal. Se sia stato Galgano a ispirare il ciclo bretone di Artù o se quest’ultimo e i Templari abbiano dato la spinta inversa per creare in terra di Toscana un punto importante per la ricerca del Graal, ancora non si sa. Il luogo dove sta infissa la spada nella roccia ed il terreno della chiesetta forse nascondono ancora dei segreti.

 

 

 

 

DAL WEB – IMPAGINAZIONE T.K.

 

 

 

PER LEGGER LA I PARTE

 

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 
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SHOAH – Pensieri.. poesie.. opere d’arte e musica per non dimenticare   13 comments

 

 

 


Qualcuno ci dice…

 – Ma c’è ancora bisogno di ricordare la Shoah?

Tanto ormai è notissima ed è passato tanto tempo!


In una società come la nostra, così pervasa da

ignoranza,  inciviltà, razzismo, bassi istinti

e con tanti che incitano all’odio ed alla violenza,

serve eccome!


Ma non solo come ricordo

bensì anche e soprattutto per tener alta la guardia

al fine di evitar la rinascita di pseudo-culture vili e violente

che vedono, stupidamente, negli ebrei e nei diversi di ogni genere

la colpa di tutto… soprattutto nei momenti di crisi.

.

.

 

 
 
 
 
SHOAH


 PENSIERI.. POESIE.. IMMAGINI..
MUSICHE IN TEMA.. ED OPERE D’ARTE
PER NON DIMENTICARE
 

 

 

 

 

Sono dunque passati oltre 70 anni da quel giorno
ma l’immensità dell’orrore che sconvolse il mondo
non può cadere nell’oblio.

Prima di dar un mio modesto contributo alla memoria
 di questa storica giornata desidero
esprimere un piccolo pensiero personale.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Quello che più mi rattrista ed indigna è che
quanto accaduto è stato un frutto diabolico
di quella che riteniamo, e giustamente,
la nostra grande civiltà europea!


Aggiungo poi che ancor oggi,
 c’è il tentativo di crear un confuso calderone 
e così, mischiando le carte,
evitare di riconoscere e/o nascondere l’immensa vergogna
per tutto il genere umano causata da questo genocidio.

 
 
 
 
 
 


Ci sono poi anche i negazionisti…
che non solo offendono la memoria delle vittime
ma anche la realtà… la storia e la nostra intelligenza.

.
 
 

 

 


Il mio contributo al ricordo si esplicherà in questo modo:
 
 
 
1 – mediante due bellissime poesie di cui la prima è quella notissima di Primo Levi, sopravvissuto agli orrori di Auschwitz, e l’altra,  davvero molto struggente, di Joyce Lussu ci parla della sorte dei bambini dei campi;
 
2 – il trailer de “LA VITA E’ BELLA” ;
 

3 – Con 2 opere d’arte:
A – il noto dipinto di Munch… ” L’Urlo” che è forse l’opera d’arte massimamente rappresentativa dell’orrore umano… 
B – Camera a gas di David Olèreinternato nel marzo del 1943 e assegnato al Sonderkommando di Birkenau, con il compito della rimozione dei corpi dalle camere a gas e alle operazioni di cremazione, sopravvissuto allo sterminio e poi divenuto pittore;
 
4 – Un pensiero dal diario di Anna Frank
 
5 – il video Schindler’s List – Theme Itzhak Perlman con musica ed immagini dolorose ma tragicamente coinvolgenti…
 
6 – il tutto tra immagini che ritengo capaci di imprimersi nella nostra memoria…
 
 
 
 

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Due poesie molto belle e significative 

 
 
Primo Levi in un dipinto
 
 
 
 

SE QUESTO E’ UN UOMO 
Primo Levi
 

«Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi, alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi».
 


 

 

 

C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE 

Joyce Lussu 
 
C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica
c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono
c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

 

 

 

 


Il trailer de… “La vita è bella”
 
 
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2 opere d’arte dedicate… all’orrore umano

 

 

Edvard Munch – L’urlo
 
 
 
 

David Olère – Camera a gas

 

 

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Un breve pensiero dal diario di Anna Frank

 

 




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Il video Schindler’s List con Theme di Itzhak Perlman

(dalla colonna sonora del film di Steven Spielberg)

 

 

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MAI PIU’ TANTO ORRORE
E TANTA DIABOLICA DISUMANITA’

 
 

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Tony Kospan



 

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