Archivio per 25 gennaio 2011
IL GIORNO IDEALE – BRAMANTI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA 6 comments
GEMME DAL SIDDHARTA DI H. HESSE PER RIFLETTERE Leave a comment
Desidero proporvi alcuni brevi brani
tratti da uno dei più famosi libri di tutti i tempi,
il
Siddharta di H. Hesse
DAL SIDDHARTA DI HESSE…
QUALCHE GEMMA… PER RIFLETTERE…
Il Siddharta, dallo stesso Hesse definito “Poema Indiano”,
perché narra la vita di Siddharta, giovane Indiano
che cerca la sua strada nei più svariati modi
è un misto di narrazione e meditazione,
elevazione e sensualità.
Questo libro uscito nel 1922 ha avuto un enorme successo
solo dopo circa 20 anni al punto però da consentire all'autore
di ricevere nel 1946 il Premio Nobel.
Certo non sono dei facili aforismi ma dei concetti
su cui bisogna riflettere un pò…
Con “Siddharta” Herman Hesse ha messo il dito nella piaga…,
ha cioè dipinto l’incapacità dell’essere umano di vedere al di là
delle proprie immediate contingenze e, pertanto, ha messo
in luce alcuni aspetti molto veri della nostra realtà umana…
E tutto insieme, tutte le voci, tutte le mete, tutti i desideri,
tutti i dolori, tutta la gioia, tutto il bene e il male,
tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,
era la musica della vita.
Nulla fu, nulla sarà: tutto è, tutto ha realtà e presenza

Ma altri, pochi, sono come le stelle fisse,
hanno in se stessi la loro legge e il loro cammino.

La saggezza non può essere trasmessa.
La saggezza che un saggio tenta di trasmettere
suona sempre simile alla follia.
Mai ho visto un uomo
guardare, sorridere, sedere, camminare a quel modo,
egli pensava, così veramente desidero anch’io
saper guardare, sorridere, sedere e camminare,
così libero, venerabile, modesto, aperto, infantile e misterioso.


Non era nient’altro che una disposizione dell’anima,
una capacità, un’arte segreta di pensare in qualunque istante,
nel bel mezzo della vita, il pensiero dell’unità,
sentire l’unità e per così dire respirarla.

Tutti sono sottomessi,
tutti desiderano obbedire e pensare meno che si può:
bambini sono gli uomini.
~ Hermann Hesse – Siddharta ~
Ciao da Tony Kospan
I MIEI INCANTESIMI – E. A. POE – FELICE MARTEDI’ IN POESIA E MUSICA… 2 comments
Herman Hesse


Edgar Allan Poe
I miei incantesimi sono infranti.
La penna mi cade,
impotente,
dalla mano tremante.
Se il mio libro é il tuo caro nome,
per quanto mi preghi,
non posso più scrivere.
Non posso pensare,
né parlare,
ahimé non posso sentire più nulla,
poiché non é nemmeno un'emozione,
questo immobile arrestarsi sulla dorata
soglia del cancello spalancato dei sogni,
fissando in estasi lo splendido scorcio,
e fremendo nel vedere,
a destra e a sinistra,
e per tutto il viale,
fra purpurei vapori,
lontano
dove termina il panorama
nient'altro che Te.

