Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza di saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè,
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati…
In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli

L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE
.
I

Camille Pissarro – Due contadine
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.
II

Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

III

.
.
Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA
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La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è
il mistero.
E’ la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza.
– Albert Einstein –
IL MIO OCCHIO S'E' FATTO PITTORE
~ William Shakespeare ~
Il mio occhio si è fatto pittore
e ha tracciato
la forma della tua bellezza sulla tavola del mio cuore.
Il mio corpo è la cornice in cui essa è tenuta,
e, fatta in prospettiva,
essa è la migliore arte del pittore:
perché attraverso il pittore devi vedere la sua maestria,
per scoprire
dove sia la tua fedele immagine dipinta,
che sempre pende nella bottega del mio petto,
nelle cui finestre
si specchia il vetro dei tuoi occhi.
Ora vedi che bei servigi
gli occhi hanno reso agli occhi:
i miei hanno ritratto la tua figura, e i tuoi per me
sono finestre sul mio petto,
attraverso cui il sole si diletta a sbirciare,
per ammirare, là dentro, te.
Ma agli occhi manca l’abilità che dia grazia alla loro arte:
ritraggono solo ciò che vedono,
non conoscono il cuore.

à tout le monde
par Tony Kospan
POESIE?
UN DIVERSO MODO DI VIVERLE
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NOI… E LA PERCEZIONE
DELLO SCORRERE DEL TEMPO
Questo brano,
che mi affascina molto per le intrinseche valenze poetiche,
ci porta ad una bella ed originale… riflessione
sulla nostra percezione dello scorrere del tempo…
Però se ci pensiamo bene…
ci accorgiamo che la riflessione è del tutto naturale…
Ma leggiamolo…
(Volendo possiamo farlo ascoltando questa bella musica new age di Enya)
DA L’IMMORTALITA’
di Milan Kundera
“…. La signora avra’ avuto sessanta,sessantacinque anni, era sola, immersa nell’acqua fino alla vita, lo sguardo rivolto in su verso il giovane maestro di nuoto in tuta che le stava insegnando a nuotare.
Finita la lezione la donna si allontanava in costume da bagno facendo il giro della piscina.
Superò il maestro e quando si trovò a quattro cinque passi di distanza, girò la testa verso di lui, sorrise e lo salutò con la mano.
E in quel momento mi si strinse il cuore!
Quel sorriso e quel gesto appartenevano a una donna di vent’ anni!
La sua mano si era sollevata con una leggerezza incantevole.
Era come se avesse lanciato in aria una palla colorata per giocare col suo amante.
Quel sorriso e quel gesto avevano fascino ed eleganza, mentre il volto e il corpo di fascino non ne avevano più.
Era il fascino di un gesto annegato nel non fascino del corpo.
Ma la donna, anche se doveva sapere di non essere più bella, in quel momento l’aveva dimenticato.
Con una certa parte del nostro essere viviamo tutti fuori del tempo. Forse è solo in momenti eccezionali che ci rendiamo conto dei nostri anni, mentre per la maggior parte del tempo siamo dei senza-età.
In ogni caso nell’attimo in cui si girò, sorrise e salutò con la mano il giovane maestro di nuoto, lei ignorava la propria età.
In quel gesto una qualche essenza del suo fascino, indipendente dal tempo, si rivelò per un istante e mi abbagliò.
Ero stranamente commosso…”

Cosa ne pensate?
Ciao da Tony Kospan
POESIE?
UN DIVERSO MODO DI VIVERLE?
TONY KOSPAN
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QUATTRO STORIE… UN PO’ FEMMINISTE…
MA MOLTO DIVERTENTI…
L’ELICOTTERO
Undici persone si trovano appese alla corda di un elicottero: sono dieci uomini e una donna.
Dal momento che la corda non era sufficentemente resistente per sostenere tutte e undici le persone, decisero che uno doveva lasciarsi cadere nel vuoto altrimenti sarebbero dovuti morire tutti.
Non riuscivano a mettersi d’accordo su chi dovesse
compiere il gesto fino a quando la donna non tenne un commovente discorso dicendo che sarebbe stata lei a lasciare volontariamente la corda dal momento che le donne sono abituate a rinunciare a tutto per i loro figli e i loro uomini
e a regalare tutto agli uomini senza ricevere nulla in cambio.
Appena finì di parlare, tutti gli uomini iniziarono a battere le mani….
Morale: Non sottovalutate mai il potere di una donna…
IL RUSCELLO
Un giorno tre amici partirono per una escursione e all’improvviso si trovarono davanti a un grande torrente impetuoso.
Dovevano assolutamente passare dall’altra parte ma non avevano nessun’idea di come attraversarlo. Uno dei tre si mise allora a pregare:
“Ti prego, mio Dio, dammi la forza di attraversare il torrente”.
E PUF! Dio gli donò due braccia robuste e due gambe potenti così che fu capace di attraversare il torrente a nuoto in due ore, ma per due volte fu sul punto di annegare.
Vedendo ciò il secondo amico anche lui pregò Dio:
“Ti Prego, Signore, dammi la forza .. e i mezzi per attraversare il torrente”.
E PUF! Dio gli diede una scialuppa e dei remi con cui potè attraversare il torrente in un’ora, ma per due volte fu sul punto di capovolgersi. Il terzo compagno, forte delle esperienze degli altri due, decise anche lui di rivolgersi a Dio:
“Ti prego, o Dio, dammi la forza, i mezzi…e l’intelligenza per attraversare il torrente”.
E PUF! Dio lo tramutò in donna. …Lei verificò la cartina, camminò per circa 200 metri a monte e traversò il ponte.
Morale: Senza parole….
IL MAIALE
Un uomo sta guidando su una tortuosa e stretta strada di montagna.
Una donna guida sulla stessa strada ma in senso inverso.
Nel momento in cui si incrociano, la donna apre il finestrino dell’auto e grida: “Maialeee!!”.
L’uomo, immediatamente, apre il proprio finestrino e risponde: “Puttanaaa!!”.
Ognuno di loro continua per la propria strada e, appena l’uomo gira il tornante successivo va a sbattere contro un grosso maiale al centro della strada.
Morale: Se solo gli uomini stessero ad … ASCOLTARE…
LA BARCA
Una coppia andò in vacanza su un lago in cui si poteva pescare.
Lui amava pescare all’alba e lei adorava la lettura.
Una mattina lui tornò dopo alcune ore di pesca e decise di sdariarsi e schiacciare un pisolino.
Benchè il lago non le fosse familiare, lei decise di uscire in barca.
Remò un po’, ancorò la barca e ricominciòa leggere il suo libro.
Dopo un po’ apparve una guardia vicino alla sua barca.
Richiamòla donna e le disse: “Buongiorno, signora… Cosa sta facendo?”
“Leggo” – rispose lei, pensando che fosse evidente.
“Si trova in un’area di divieto di pesca” “Ma non sto pescando!
Non lo vede?”
“Sì però ha con sè tutto l’occorrente. Dovrà seguirmi e la dovrò multare”.
“Se lo fa, la denuncio per violenza carnale!” – disse la donna indignata.
“Ma.. ma se non l’ho neanche toccata!”
“Sì, però ha con sè tutto l’occorrente!”
Morale: Non discutere mai con donne che sanno… leggere …
Ciao dall’Orso… grande ammiratore delle donne …
(ma non …esagerate … però… eh eh… scherzo… )
LA TUA PAGINA DI SOGNO
IN FCB
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Cari amici amanti del sogno…
il bel brano che segue
sembra in buona parte un vero e proprio
Manifesto del Sognatore…
In verità non lo condivido al 100%
ma nella massima parte esprime dei concetti
che un sognatore non può non sentire
come propri o vicini ai propri…
Il sogno è stato amato, è amato e sarà amato
da tutti coloro che vogliono vivere a colori…
quei colori che la grigia realtà spesso
vorrebbe impedirci di vedere…
Una vita senza sogni
è come un giardino senza fiori.
G. Beese
Il sogno ha affascinato da sempre i poeti
ed i cultori tutte le arti… ma veniamo allo
stupendo brano che… da… orso…sognante
vi consiglio di leggere.
SOGNARE
Francesca Palmieri
Sognare, vivere. Vivere, sognare.
Piani paralleli che si alternano, come il giorno e la notte.
A volte non si capisce bene il confine dell’uno e dell’altro.
Il sogno sconfina nella realtà, irrompe nel quotidiano e rende i contorni della nostra vita più morbidi, più da fiaba.
Il vivere sconfina nel sogno e brandelli di esperienza, frammenti di presente o passato compaiono nella nostra mente, nella nostra fantasia.
Sogno e vita si sostengono a vicenda, camminano a volte sotto braccio.
Il sogno illude ma sa anche confortare. Quello che non ci piace viene annullato, quello che ci piace prende forma e per un attimo sembra a portata di mano.
Il sogno concretizza situazioni e emozioni che tanto desideriamo e che purtroppo appaiono troppo lontane.
Quello che nel reale non si può afferrare, lo si afferra nel sogno. Perché il sogno è la sfera del tutto è possibile e del tutto può accadere.
Il sogno non impone limiti o barriere. E’appagamento del cuore, a volte dei sensi.
Il cuore sa che può rifugiarsi nel sogno, è la sua alcova.
Persone irraggiungibili sono tra le nostre mani.
Circostanze improbabili sono davanti ai nostri occhi.
Possiamo arrivare dovunque e a chiunque……
E il sogno può essere anche una trappola, seducente ma che fa male.
Di troppa vita non si muore, ma di troppo sogno forse sì.
Una volta tornati coi piedi per terra, l’impatto è forte.
Ciò che abbiamo intorno cambia. Non c’è più quello che avevano visto nella mente.
Siamo tornati alla realtà da cui eravamo sfuggiti.
Siamo al punto di partenza e lì rimarremo.
Perché il sogno svanisce, sbiadisce, si dissolve.
Ma la vita vera no, è accanto a noi, è dentro di noi.
E’ bello sognare: questa è una delle poche certezze che tutti noi condividiamo.
Che sia un sogno notturno o a occhi aperti.
Perché sognare apre possibilità nuove, apre altri mondi, quelli più nascosti ed inconsci.
E a dirlo non è solo Freud. Lo affermano anche tanti scrittori, da Calderon De la Barca a Pasolini. Già, lo stesso Pasolini, personaggio ambiguo e controcorrente, ha scoperto il valore delle visioni. Per non parlare di tutto il 900 visionario e immaginifico.
Noi siamo figli del sogno, non della veglia.
Noi amiamo lasciarci andare in fantasie e compiacimenti.
Costruirci un nostro mondo, con i nostri amori, con i nostri desideri, con tutto ciò che vorremmo avere.
In tempi storici così difficili, sognare dà ancora più sollievo.
Più la realtà è dura e difficile da accettare, più sognare è di appoggio.
Sogniamo noi, persone Occidentali, un mondo di pace e senza odio e sogna anche il popolo Orientale, di avere ciò che gli spetta e di non ricevere solo bombe e distruzione.
Sognano i grandi politici, come i bambini inconsapevoli che si ritrovano in una realtà assurda.
Sognano i buoni e chissà, forse pure i mostri e chi tanto male ci sta procurando…..
Il sogno appartiene a tutti. Il diritto di sognare è universale.
Tante cose si possono controllare, ma non la nostra mente, i nostri sogni.
I sogni sono la sfera più privata e inaccessibile che possa esistere.
L’universo che c’è in noi, che sia pacifico, o pieno di rancore, è un territorio inviolabile.
Nessun estraneo può entrare.
Nemmeno le persone più care, quelle più vicine a noi e di cui ci fidiamo.
I sogni sono il nostro piccolo grande segreto….
La nostra porzione di individualità……
Se un sogno si infrange, c’è sempre un altro sogno che arriva.
Perché senza sogni saremmo soli, saremmo niente.
Immaginare una vita alternativa è un privilegio di cui non possiamo fare a meno.
Se il sogno è un appiglio, non possiamo privarci di esso.
Perché non vogliamo cadere. Perché ci piace la sensazione di evasione che ci trasmette.
Perché avere una vita perfetta, in cui tutto è al posto giusto, è davvero un’illusione.
E allora godiamoci le illusioni, anche solo per una notte senza stelle…

Ciao da Tony Kospan
IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK?
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE
D’ARTE POESIA MUSICA LEGGENDE RICORDI CINEMA
BUONUMORE RIFLESSIONI SCIENZE SOGNI… ETC…
CIAO DA TONY KOSPAN
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