Archivio per gennaio 2011

VOLGI – A. POLIZIANO – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   2 comments

 
 
  
 
 
 
V O L G I
Angelo Poliziano
 
Volgi
quegli occhi
a me benigni e ridi
e poi contento son
se ben m’uccidi…
 
 
da Tony Kospan
 
 

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PSICHE E SOGNO
 il tuo salottino di fcb
 
 

 

Pubblicato 31 gennaio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

TITOLI DI GIORNALI O CARTELLI… VERI   2 comments

 
Paris. Musée Rodin. Camille Claudel. Vertume et Pomone
 
 
RODIN E CLAUDEL
– STORIA… D'ARTE D'AMORE E DI DOLORE… –
 
a cura di Tony Kospan
 
 

II PARTE
 
 
 

Auguste Rodin e Camille Claudel
 
 

INIZIO DELLE DIFFICOLTA’ TRA I 2
 
 
 
 
Camille inizia a percepire qualche mancanza.
 
E lo afferma in una lettera ad un’amica: “C’è sempre qualche cosa di assente che mi tormenta…”.
 
Le sembra di non riuscire ad emergere dalla dolce ombra in cui la tiene, seppur amorevolmente, Rodin…
 
 
 
 
 
 
 
Siamo ormai nel 1891 e Claudel sente di non riuscire ad esprimere tutta la sua modernità di donna e tutta la sua genialità d’artista.
 
Arriva a sentirsi quasi una favorita del sultano e non riesce a non tratttenere il suo orgoglio quando scrive parlando di alcune opere del Maestro…
“Queste mani, questi piedi, questi fianchi, questa sensualità straziante è tutta opera mia”!
 
 
 
 
La mano di Dio – Rodin
 
 
 
Ormai l’intensa passione tra i due, artisticamente espressa con l’opera “La Valse” di Camille (una coppia che balla un valzer appassionatamente), inizia a vivere sempre magggiori difficoltà.
 
 
 
 
Camille Claudel – La Valse – 1891
Coppia in bronzo, avvinghiata in un walzer trascinante in cui non solo i loro corpi,
ma anche le loro anime si fondono in un movimento che sembra sfidare le leggi della gravità.
 
 
 
Camille arrivò ad avere una breve relazione col celebre compositore Claude Debussy (incontrato nel salotto del poeta Mallarmé), forse anche per ingelosire Rodin.
 
 
 
 
Claude Debussy
 
 
 
 
 
 
LA ROTTURA
 
 
 
Nel 1892 arriva la rottura finale… causata forse da un aborto a cui Rodin la costringe e dal fatto che lui non si decide a lasciare la convivente… “la vecchiaccia“… (così Claudel definiva la convivente di Rodin) mentre contemporaneamente la sua arte, sempre più indipendente, viene scoperta dai critici che si accorgono delle differenze tra i loro stili….
 
 
Suo fratello Paul definì l’opera di Camille la scultura dell’interiore”.
 
 
 
 

Auguste Rodin  

 
 
 
La separazione però dal “grande Rodin”, ahimé,  la allontana dagli ambienti artistici “à la page” e dai grandi collezionisti.
 
Tuttavia questi anni di fine 800 sono gli anni dei suoi pù grandi grandi capolavori… ed infatti oltre alla “Valse“… ci fu “Sakuntala
 
 
 

Camille Claudel – Sakuntala o l’Abbandono
Gruppo in bronzo ed opera sensuale ispirata al poema indiano del V° secolo,
che narra le vicende della ninfa Sakuntala
alla ricerca dell’amato sposo scomparso per un sortilegio
 
 
 
 
che le fruttò il primo grande riconoscimento pubblico..
e “La piccola castellana“…
 
 
 
 
 

Camille Claudel – La petite Chatelaine, la piccola castellana, 1892-98

Opera in marmo che ritrae la piccola Therese Courcelles
 
 
 
 
 
 
nella quale trasfigura il suo desiderio di maternità.
 
 
 
C’è poi… l’AGE MUR
 
 
 
 

Camille Claudel – L’Age mur, (l’età matura)
una vera e propria opera narrativa in bronzo,
realizzata tra il 1894 e il 1900.
 
 
 

che narra, con accenti drammatici,  proprio la sua drammatica storia d’amore sconfitta dalle avversità del destino.
 

Benché il numero e la qualità dei suoi capolavori insieme all’interesse dei critici stiano diventando molto elevati, Camille inizia ad isolarsi sempre di più…
 
Il suo grande amore per Rodin diventa acceso risentimento, quasi una fissazione che esprime pubblicamente ed in ogni modo.
 
Iniziano anche le difficoltà economiche unite al ricorso all’alcool ed ad una certa instabilità psicologica…
 
 
 
 

Camille Claudel

 

 

La sua intransigenza nel non voler scendere ad alcun compromesso, in nome del suo genio, insieme all’alcool ed ad una vita sbandata aggraveranno le sue condizioni psicologiche al punto che in nome del “rispetto” la madre ed il fratello (diplomatico e rappresentante dell’intellighenzia cattolica francese), pochi giorni dopo la morte del padre, suo strenuo paladino, la fecero rinchiudere, nel marzo del 1913, nel manicomio di Ville-Evrard….

 

 

– CONTINUA –

 

copyright t.k.
 
 

TONY KOSPAN
 
 
 
 

SE DESIDERI LEGGERE
LA PRIMA PARTE
DI QUESTA INTENSA STORIA
D'ARTE E D'AMORE

 
 

 

LA TUA PAGINA DI SOGNO
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Pubblicato 31 gennaio 2011 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

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L’ASCOLTO – 3 MINI STORIE PER RIFLETTERE   2 comments

 



Siamo tutti consapevoli (o dovremmo esserlo)
dell’importanza di saper ascoltare…
ma nel contempo però, ahimè, 
sempre meno concediamo la nostra attenzione a chi parla.
 
 Ecco allora 3 brevi ma bei racconti che parlano
della necessità d’ascoltare e di essere ascoltati…


In questo campo infatti noi tutti possiamo esser
di volta in volta vittime o colpevoli

 
 
 
 

 

 

 


L’IMPORTANZA DELL’ASCOLTO
 
3 MINI STORIE PER RIFLETTERE



.
 

 

I



Camille Pissarro – Due contadine


 

 
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici.
Uno era molto bravo a suonare l’arpa.
L’altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare.
Quando il primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva:
“Vedo la montagna come se l’avessimo davanti”.
Quando il primo suonava a proposito di un ruscello, colui che ascoltava prorompeva:
“Sento scorrere l’acqua fra le pietre”.
Ma un brutto giorno, quello che ascoltava si ammalò e morì.
Il primo amico tagliò le corde della sua arpa e non suonò mai più.
Esistiamo veramente se qualcuno ci ascolta.
Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é di ascoltarla “veramente”.







II





 

 
Una ragazza molto sensibile parlò con un insegnante di un suo problema molto sentito.
L’insegnante le suggerì di parlarne con i genitori.
La ragazza ci provò, ma, anche di fronte alla sua angoscia e confusione, i suoi avevano minimizzato e avevano cambiato discorso, assicurandole che “stava esagerando”, che “avrebbe superato il problema”, ecc.
Rifiutarono la discussione come se, ignorandolo, il problema potesse risolversi da sé.
Quando la ragazza tentò il suicidio i genitori reagirono:
“Perché non ci hai detto che avevi dei problemi?” le chiesero.
“E voi, perché non avete ascoltato quando ve lo dicevo?”.

 

 




III




.

. 

Una bambina ha scritto:
“Alla sera, quando sono a letto, mi volto verso il muro e mi parlo,
perché io… mi ascolto“…
 

 









 

 
 


Cosa ne pensate?
 
Ciao da Tony Kospan



UN MODO DIVERSO DI VIVER LA POESIA E LA CULTURA








IL MIO OCCHIO S’E’ FATTO PITTORE – SHAKESPEARE – FELICE SETTIMANA IN POESIA E MUSICA…   1 comment

 

 

        

 

            

 
 
La cosa più bella con cui possiamo entrare in contatto è
il mistero.
E’ la sorgente di tutta la vera arte e di tutta la vera scienza.
– Albert Einstein –

 

 
 
IL MIO OCCHIO S'E' FATTO PITTORE
~ William  Shakespeare ~

 
Il mio occhio si è fatto pittore
e ha tracciato
la forma della tua bellezza sulla tavola del mio cuore.
Il mio corpo è la cornice in cui essa è tenuta,
e, fatta in prospettiva,
 essa è la migliore arte del pittore:
perché attraverso il pittore devi vedere la sua maestria,
per scoprire
dove sia la tua fedele immagine dipinta,
che sempre pende nella bottega del mio petto,
nelle cui finestre
si specchia il vetro dei tuoi occhi.
Ora vedi che bei servigi
gli occhi hanno reso agli occhi:
i miei hanno ritratto la tua figura, e i tuoi per me
sono finestre sul mio petto,
attraverso cui il sole si diletta a sbirciare,
per ammirare, là dentro, te.
Ma agli occhi manca l’abilità
che dia grazia alla loro arte:
ritraggono solo ciò che vedono,
non conoscono il cuore.
 
 
 

 
 
 

 
 
 
 

 

 

à tout le monde

par Tony Kospan

 
 
 
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POESIE?

  
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UN DIVERSO MODO DI VIVERLE
 

NOI ED IL SENSO DEL TEMPO – POETICA RIFLESSIONE DI M. KUNDERA   10 comments

 

 
NOI… E LA PERCEZIONE
DELLO SCORRERE DEL TEMPO
 
 
  
  
  
 
 Questo brano, 
che mi affascina molto per le intrinseche valenze poetiche, 
 ci porta ad una bella ed originale… riflessione
sulla nostra percezione dello scorrere del tempo…
 
 
 
 
 
 
Però se ci pensiamo bene…
ci accorgiamo che la riflessione è del tutto naturale…
 
Ma leggiamolo…
 
 
 
(Volendo possiamo farlo ascoltando questa bella musica new age di Enya)
 
 

 
 
 
  DA L’IMMORTALITA’
 di Milan Kundera
 
 
“…. La signora avra’ avuto sessanta,sessantacinque anni, era sola, immersa nell’acqua fino alla vita, lo sguardo rivolto in su verso il giovane maestro di nuoto in tuta che le stava insegnando a nuotare.
Finita la lezione la donna si allontanava in costume da bagno facendo il giro della piscina. 
Superò il maestro e quando si trovò a quattro cinque passi di distanza, girò la testa verso di lui, sorrise e lo salutò con la mano.
E in quel momento mi si strinse il cuore! 
Quel sorriso e quel gesto appartenevano a una donna di vent’ anni!
La sua mano si era sollevata con una leggerezza incantevole.  
Era come se avesse lanciato in aria una palla colorata per giocare col suo amante.  
Quel sorriso e quel gesto avevano  fascino ed eleganza, mentre il volto e il corpo di fascino non ne avevano più.  
Era il fascino di un gesto annegato nel non fascino del corpo. 
Ma la donna, anche se doveva sapere di non essere più bella, in quel momento l’aveva dimenticato.   
Con una certa parte del nostro essere viviamo tutti fuori del tempo.    Forse è solo in momenti eccezionali che ci rendiamo conto dei nostri anni, mentre per la maggior parte del tempo siamo dei senza-età.
In ogni caso nell’attimo in cui si girò, sorrise e salutò con la mano il giovane maestro di nuoto, lei ignorava la propria età.  
In quel gesto una qualche essenza del suo fascino, indipendente dal tempo, si rivelò per un istante e mi abbagliò. 
Ero stranamente commosso…”
 
 

 
 
Cosa ne pensate?
 
Ciao da Tony Kospan
 

 
 
POESIE?
UN DIVERSO MODO DI VIVERLE?
  
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TONY KOSPAN
 

SE LA VIOLENZA – PIERINI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 

 
 
SE LA VIOLENZA…
Davide Pierini

Se la violenza d'un sospiro
può depredare un fiore
e l'angoscia di carezze immaginate
far trasalire un cuore
resterò nell'ombra
a contemplare il tuo splendore.

 

 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 
 
 
POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE…
 

Pubblicato 30 gennaio 2011 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

QUATTRO STORIE… UN PO’ FEMMINISTE… MA MOLTO DIVERTENTI…   1 comment

 
 
 
 
QUATTRO STORIE… UN PO’ FEMMINISTE…
MA MOLTO DIVERTENTI…
 
 
 
 
 

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  L’ELICOTTERO

Undici persone si trovano appese alla corda di un elicottero: sono dieci uomini e una donna.
Dal momento che la corda non era sufficentemente resistente per sostenere tutte e undici le persone, decisero che uno doveva lasciarsi cadere nel vuoto altrimenti sarebbero dovuti morire tutti.
Non riuscivano a mettersi d’accordo su chi dovesse
compiere il gesto fino a quando la donna non tenne un commovente discorso dicendo che sarebbe stata lei a lasciare volontariamente la corda dal momento che le donne sono abituate a rinunciare a tutto per i loro figli e i loro uomini
e a regalare tutto agli uomini senza ricevere nulla in cambio.
Appena finì di parlare, tutti gli uomini iniziarono a battere le mani….
 
 
Morale: Non sottovalutate mai il potere di una donna…  
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL RUSCELLO
 
 
 
 
 
 
Un giorno tre amici partirono per una escursione e all’improvviso si trovarono davanti a un grande  torrente impetuoso.
Dovevano assolutamente passare dall’altra parte ma non avevano nessun’idea  di come attraversarlo. Uno dei tre si mise allora a pregare:
“Ti prego, mio Dio, dammi la forza di attraversare il torrente”.
 E PUF! Dio gli donò due braccia robuste e due gambe potenti così che fu capace
di attraversare  il torrente a nuoto in due ore, ma per due volte fu sul punto di annegare.
Vedendo ciò il secondo amico anche lui pregò Dio:
 “Ti Prego, Signore, dammi la forza .. e i mezzi per attraversare il torrente”.
E PUF! Dio gli diede una scialuppa e dei remi con cui potè attraversare il torrente in un’ora, ma per due volte fu sul punto di capovolgersi. Il terzo compagno,  forte delle esperienze degli altri due, decise anche lui di rivolgersi a Dio:
“Ti prego, o Dio, dammi la forza, i mezzi…e l’intelligenza per attraversare il torrente”.
E PUF! Dio lo tramutò in donna. …Lei verificò la cartina, camminò per circa 200 metri
a monte e traversò il ponte.
 
 
 
Morale: Senza parole….
 
 
 
 
 
 
 
 IL MAIALE

 
Un uomo sta guidando su una tortuosa e stretta strada di montagna.
Una donna guida sulla stessa strada ma in senso inverso.
Nel momento in cui si incrociano, la donna apre il finestrino dell’auto e grida: “Maialeee!!”.
L’uomo, immediatamente, apre il proprio finestrino e risponde: “Puttanaaa!!”.
Ognuno di loro continua per la propria strada e, appena l’uomo gira il tornante successivo va a sbattere contro un grosso maiale al centro della strada.
 
 
Morale: Se solo gli uomini stessero ad … ASCOLTARE…
 
 
 

 
 
 

 

 

LA BARCA

 Una coppia andò in vacanza su un lago in cui si poteva pescare.
Lui amava pescare all’alba e lei adorava la lettura.
Una mattina lui tornò dopo alcune ore di pesca e decise di sdariarsi e schiacciare un pisolino.
Benchè il lago non le fosse familiare, lei decise di uscire in barca.
Remò un po’, ancorò la barca e ricominciòa leggere il suo libro.
Dopo un po’ apparve una guardia vicino alla sua barca.
Richiamòla donna e le disse: “Buongiorno, signora… Cosa sta facendo?”
“Leggo” – rispose lei, pensando che fosse evidente.
“Si trova in un’area di divieto di pesca” “Ma non sto pescando!
Non lo vede?”
Sì però ha con sè tutto l’occorrente. Dovrà seguirmi e la dovrò multare”.
“Se lo fa, la denuncio per violenza carnale!” – disse la donna indignata.
“Ma.. ma se non l’ho neanche toccata!”
Sì, però ha con sè tutto l’occorrente!”
 
Morale: Non discutere mai con donne che sanno… leggere …
 
 
 
 
 
Ciao dall’Orso… grande ammiratore  delle donne …
(ma non …esagerate … però… eh eh… scherzo… )
 
 
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LA TUA PAGINA DI SOGNO 
IN FCB
 
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Pubblicato 30 gennaio 2011 da tonykospan21 in BUONUMORE, Senza categoria

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SOGNARE – F. PALMIERI – UN VERO “MANIFESTO DEL SOGNATORE”   Leave a comment

 

 

 

 

Cari amici amanti del sogno…
il bel brano che segue 
sembra in buona parte un vero e proprio
Manifesto del Sognatore
 
In verità non lo condivido al 100%
ma nella massima parte esprime dei concetti
che un sognatore non può non sentire
come propri o vicini ai propri…
 
Il sogno è stato amato, è amato e sarà amato
da tutti coloro che vogliono vivere a colori…
quei colori che la grigia realtà spesso
vorrebbe impedirci di vedere…
 
 
 
 
 
 
 
 
Una vita senza sogni

è come un giardino senza fiori.

G. Beese

 
 

 
Il sogno ha affascinato da sempre i poeti
ed i cultori tutte le arti… ma veniamo allo
stupendo brano che… da… orso…sognante
 vi consiglio di leggere.

  
 

 
 
 
SOGNARE
 Francesca Palmieri

 

 

 
 
 
  
 
Sognare, vivere. Vivere, sognare.
Piani paralleli che si alternano, come il giorno e la notte.
A volte non si capisce bene il confine dell’uno e dell’altro.
Il sogno sconfina nella realtà, irrompe nel quotidiano e rende i contorni della nostra vita più morbidi, più da fiaba.
Il vivere sconfina nel sogno e brandelli di esperienza, frammenti di presente o passato compaiono nella nostra mente, nella nostra fantasia.
Sogno e vita si sostengono a vicenda, camminano a volte sotto braccio.
Il sogno illude ma sa anche confortare. Quello che non ci piace viene annullato, quello che ci piace prende forma e per un attimo sembra a portata di mano.
Il sogno concretizza situazioni e emozioni che tanto desideriamo e che purtroppo appaiono troppo lontane.
Quello che nel reale non si può afferrare, lo si afferra nel sogno. Perché il sogno è la sfera del tutto è possibile e del tutto può accadere.
Il sogno non impone limiti o barriere. E’appagamento del cuore, a volte dei sensi.
Il cuore sa che può rifugiarsi nel sogno, è la sua alcova.
Persone irraggiungibili sono tra le nostre mani.
Circostanze improbabili sono davanti ai nostri occhi.
Possiamo arrivare dovunque e a chiunque……
E il sogno può essere anche una trappola, seducente ma che fa male.
Di troppa vita non si muore, ma di troppo sogno forse sì.
Una volta tornati coi piedi per terra, l’impatto è forte.
Ciò che abbiamo intorno cambia. Non c’è più quello che avevano visto nella mente.
Siamo tornati alla realtà da cui eravamo sfuggiti.
Siamo al punto di partenza e lì rimarremo.
Perché il sogno svanisce, sbiadisce, si dissolve.
Ma la vita vera no, è accanto a noi, è dentro di noi.
E’ bello sognare: questa è una delle poche certezze che tutti noi condividiamo.
Che sia un sogno notturno o a occhi aperti.
Perché sognare apre possibilità nuove, apre altri mondi, quelli più nascosti ed inconsci.
E a dirlo non è solo Freud. Lo affermano anche tanti scrittori, da Calderon De la Barca a Pasolini. Già, lo stesso Pasolini, personaggio ambiguo e controcorrente, ha scoperto il valore delle visioni. Per non parlare di tutto il 900 visionario e immaginifico.
Noi siamo figli del sogno, non della veglia.
Noi amiamo lasciarci andare in fantasie e compiacimenti.
Costruirci un nostro mondo, con i nostri amori, con i nostri desideri,  con tutto ciò che vorremmo avere.
In tempi storici così difficili, sognare dà ancora più sollievo.
Più la realtà è dura e difficile da accettare, più sognare è di appoggio.
Sogniamo noi, persone Occidentali, un mondo di pace e senza odio  e sogna anche il popolo Orientale, di avere ciò che gli spetta e di non ricevere solo bombe e distruzione.
Sognano i grandi politici, come i bambini inconsapevoli che si ritrovano in una realtà assurda.
Sognano i buoni e chissà, forse pure i mostri e chi tanto male ci sta procurando…..
Il sogno appartiene a tutti. Il diritto di sognare è universale.
Tante cose si possono controllare, ma non la nostra mente, i nostri sogni.
I sogni sono la sfera più privata e inaccessibile che possa esistere.
L’universo che c’è in noi, che sia pacifico, o pieno di rancore, è un territorio inviolabile.
Nessun estraneo può entrare.
Nemmeno le persone più care, quelle più vicine a noi e di cui ci fidiamo.
I sogni sono il nostro piccolo grande segreto….
La nostra porzione di individualità……
Se un sogno si infrange, c’è sempre un altro sogno che arriva.
Perché senza sogni saremmo soli, saremmo niente.
Immaginare una vita alternativa è un privilegio di cui non possiamo fare a meno.
Se il sogno è un appiglio, non possiamo privarci di esso.
Perché non vogliamo cadere. Perché ci piace la sensazione di evasione che ci trasmette.
Perché avere una vita perfetta, in cui tutto è al posto giusto, è davvero un’illusione.
E allora godiamoci le illusioni, anche solo per una notte senza stelle…
 
 
 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

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IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK? 
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UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE
 D’ARTE POESIA MUSICA LEGGENDE RICORDI CINEMA
BUONUMORE RIFLESSIONI SCIENZE SOGNI… ETC…  
 
CIAO DA TONY KOSPAN

UOMO DEL MIO TEMPO – QUASIMODO – LA PIU’ BELLA POESIA CONTRO LA GUERRA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
LA PIU’ BELLA POESIA MODERNA
CONTRO LA GUERRA
(A MIO PARERE)
 
E’
 
UOMO DEL MIO TEMPO
 
 
 
 
 
 
 
 
DEL POETA ITALIANO E PREMIO NOBEL
 
SALVATORE QUASIMODO
 
 
 
 
 
 
 
 
ECCOLA…
 
 
 
 
 
 
 
 
UOMO DEL MIO TEMPO
 
Sei ancora quello della pietra e della fionda,
uomo del mio tempo. Eri nella carlinga,
con le ali maligne, le meridiane di morte,
t’ho visto – dentro il carro di fuoco, alle forche,
alle ruote di tortura. T’ho visto: eri tu,
con la tua scienza esatta persuasa allo sterminio,
senza amore, senza Cristo. Hai ucciso ancora,
come sempre, come uccisero i padri, come uccisero
gli animali che ti videro per la prima volta.
E questo sangue odora come nel giorno
Quando il fratello disse all’altro fratello:
«Andiamo ai campi». E quell’eco fredda, tenace,
è giunta fino a te, dentro la tua giornata.
Dimenticate, o figli, le nuvole di sangue
Salite dalla terra, dimenticate i padri:
le loro tombe affondano nella cenere,
gli uccelli neri, il vento, coprono il loro cuore.
 
 
 
 
Guernica – Pablo Picasso
 
 
 
 
E QUI POSSIAMO ASCOLTARLA…  CANTATA…
IN QUESTO DAVVERO INTERESSANTE VIDEO
 
 
 
 
 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
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REGINELLA – MUSICA STORIA ED ATMOSFERA   Leave a comment

 
 
 
Sep27Sep27
 
 
 
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
 
 

 

 
R E G I N E L L A
(1917)

 
Reginella è una delle canzoni classiche napoletane
più famose.
 
 
 
 
Libero Bovio
 
 
 
Fu scritta nel 1917 dal notissimo paroliere-poeta Libero Bovio e musicata da Gaetano Lama a tempo di valzer.
è un brano dolce e malinconico che ci parla della fine di un amore con toni così accorati che lasciano immaginare non del tutto spente nè la passione nè le emozioni che quell’amore ha destato.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Lei ha preferito lasciare la semplicità di quando mangiava pane e ciliege per divenire una raffinata sciantosa che parla in francese e che veste abiti scollati ed eleganti. L’avvilimento di lui è tale che neanche il cardellino trova la forza di volare via e di cercarsi una nuova padrona, pur con la gabbia ormai aperta.
 
 
 
 
 
 
 
 
Il ritornello 
«Perché, ora che non ci amiamo più, tu distrattamente pensi a me, distrattamente parli di me, distrattamente chiami me?»  rivela che il fuoco dell’amore seppur ormai semispento sotto la cenere cova ancora in entrambi…
 
Quel “distrattamente” a mio parere, quasi come un lapsus freudiano, mostra proprio questo… mentre però poi i due stanno già prendendo strade ormai diverse… lontane…
 
 
 
 

 
 
La canzone ebbe immediatamente successo.
 
Siamo nel 1917 e la 1° guerra mondiale
vive ancora momenti molto critici
 pur se s’inizia ad intravedere la fine..
 
 
 

 
 
 
ma intanto nonostante tutto…
e soprattutto nonostante i tantissimi lutti…
la vita continua…
 
 
 
 
 
 
 
 
con i ritmi e le modalità d’allora
 
 
 
 
 
 
 
 

Ma ora veniamo a questa canzone
ascoltandola cantata da Robeto Murolo
in questo video con bellissime immagini…

 
 

 
 
 
 
 
e, se ci va,  ascoltandola
leggendo anche testo originale e traduzione
cantata da Massimo Ranieri

 
 

 
 
 
 
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
 

 

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