IL GELO IN POESIA… IN MUSICA E NON SOLO…
a cura di Tony Kospan
Ormai le foglie sono tutte cadute…
l’inverno… “ufficiale”… è proprio alle porte…
ma già lo sentiamo nell’aria… (e nelle ossa)… forte e chiaro…
insieme ai profumi ed ai sapori del Natale…
Direi che i freddi… anzi… i geli… e che geli…
sono arrivati ben prima dell'inverno vero e proprio…
(e se arrivavano più in là non ci dispiaceva affatto).
Dunque il freddo ed il gelo
saranno il tema delle poesie di questa domenica…
intesi sia in senso reale che figurato…
Ora qualche piccola considerazione…
prima di andare alle poesie…
L’odio è gelido e l’affetto è caldo… lo sappiamo da sempre…
come sappiamo che un “amore freddo” è orribile,
così come un “caloroso nemico” ci farebbe paura,
senza parlare poi che i “piedi freddi”
danno certo molto più fastidio delle “mani calde” eh eh.
La grande Alda Merini scrisse…
Vorrei parlarti del freddo del cuore, del mio cuore di radice ferita.
Ma veniamo ai nostri versi… gelati…
sperando però…che ci… scaldino almeno il cuore…
Le poesie sul freddo sono molte…
forse perché anche i poeti se ne stanno al calduccio…
e lì possono dedicarsi alla loro passione…
Come sempre sarebbe bello leggere le poesie che,
sul tema, amate voi.
NUDA E' LA TERRA, E L'ANIMA
A. Machado
A. Machado
Nuda è la terra, e l'anima
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
ulula contro il pallido orizzonte
come lupa famelica. Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Amaro camminare, perchè pesa
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
il cammino sul cuore. Il vento freddo,
e la notte che giunge, e l'amarezza
della distanza…Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
della distanza…Sul cammino bianco,
alberi che nereggiano stecchiti;
sopra i monti lontani sangue ed oro…
Morto è il sole…Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
Morto è il sole…Che cerchi,
poeta, nel tramonto?
L'ALBERO NUDO
Wang Ya-Pung
Un albero nudo
fuori della mia finestra
solitario
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni.
Il vento sabbioso la neve il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell'albero
mi dà pensieri di gioia:
da quei rami nudi
indovino il verde che verrà.
fuori della mia finestra
solitario
leva nel cielo freddo
i suoi rami bruni.
Il vento sabbioso la neve il gelo
non possono ferirlo.
Ogni giorno quell'albero
mi dà pensieri di gioia:
da quei rami nudi
indovino il verde che verrà.
GELO
Mario Luzi
Il giorno schietto
d'inverno inasprisce le carraie,
aguzza il taglio della pietra,
sopra i poggi pelati
brucia i pochi fili d'erba.
Chi affastella legna, chi sciorina
panni s'affretta; sgretola la crosta
con le scarpe chiodate, con gli zoccoli,
spranga l'uscio di casa.
E' un tempo che fa bruschi i conciliaboli,
ruvide le parole ed i commiati.
…Antenne
e nervature d'alberi, di rovi
graffiano i venti del tramonto…
d'inverno inasprisce le carraie,
aguzza il taglio della pietra,
sopra i poggi pelati
brucia i pochi fili d'erba.
Chi affastella legna, chi sciorina
panni s'affretta; sgretola la crosta
con le scarpe chiodate, con gli zoccoli,
spranga l'uscio di casa.
E' un tempo che fa bruschi i conciliaboli,
ruvide le parole ed i commiati.
…Antenne
e nervature d'alberi, di rovi
graffiano i venti del tramonto…
IL PUPAZZO DI NEVE
J. Prevert
J. Prevert
Nella notte dell'inverno,
galoppa un grande uomo bianco.
E' un pupazzo di neve
con un pipa di legno
un grande pupazzo di neve
perseguitato dal freddo.
In una piccola casa
entra senza bussare
e per riscaldarsi
si siede sulla stufa rovente
e sparisce d'un tratto
lasciando solo lo sua pipa
in mezzo ad una pozza d'acqua
ed il suo vecchio cappello.
galoppa un grande uomo bianco.
E' un pupazzo di neve
con un pipa di legno
un grande pupazzo di neve
perseguitato dal freddo.
In una piccola casa
entra senza bussare
e per riscaldarsi
si siede sulla stufa rovente
e sparisce d'un tratto
lasciando solo lo sua pipa
in mezzo ad una pozza d'acqua
ed il suo vecchio cappello.
IL CONDOR
Pablo Neruda
Io sono il condor, volo
su di te che cammini
e d'improvviso in un giro
di vento, penna, artigli,
ti assalto e ti innalzo
in un ciclone sibilante
di freddo tempestoso.
su di te che cammini
e d'improvviso in un giro
di vento, penna, artigli,
ti assalto e ti innalzo
in un ciclone sibilante
di freddo tempestoso.
Alla mia torre di neve,
alla mia tana nera,
ti porto, e sola vivi,
e ti copri di penne,
e voli sopra il mondo,
immobile, nell'alto.
alla mia tana nera,
ti porto, e sola vivi,
e ti copri di penne,
e voli sopra il mondo,
immobile, nell'alto.
Donna condor, saltiamo
su questa preda rossa,
straziamo la vita
che passa palpitando
e innalziamo uniti
il nostro volo selvaggio.
su questa preda rossa,
straziamo la vita
che passa palpitando
e innalziamo uniti
il nostro volo selvaggio.
CIAO DA TONY KOSPAN
molto belle, le parole di tuttele poesie, accompagnate da suggestive immagini! cristy
"Mi piace""Mi piace"
Stupendo posti Orso Tony buone Feste AUGURI!!!!!!!!
"Mi piace""Mi piace"
Ciao Melissa… Grazie…
"Mi piace""Mi piace"