Archivio per 6 dicembre 2010
FUGGIREMO – ELUARD – MINIPOESIA DELLA BUONANOTTE 2 comments
VISITA VIRTUALE ALLA CAPPELLA SISTINA Leave a comment


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PERLE DI SAGGEZZA DEI PELLEROSSA 5 comments
PERLE DI SAGGEZZA DEGLI INDIANI D’AMERICA



La sofferenza di qualcuno é la sofferenza di tutti,
la gioia di uno é la gioia di tutti.
Codice Etico dei Nativi Americani



Servire gli altri, essere di qualche utilità alla famiglia, alla comunità, alla nazione o al mondo é uno degli scopi principali per i quali gli esseri umani sono stati creati. Non ti riempire di affari personali dimenticando i tuoi compiti più importanti. La vera felicità é solo per chi dedica la propria vita al servizio degli altri.



Lungo il cammino delle vostra vita fate in modo di non privare gli altri della felicità. Evitate di dare dispiaceri ai vostri simili ma, al contrario, vedete di procurare loro gioia ogni volta che potete!



Pace non é solo il contrario di guerra, non é solo lo spazio temporale tra due guerre… Pace é di più. E’ la Legge della vita. E’ quando noi agiamo in modo giusto e quando tra ogni singolo essere regna la giustizia.



Non perseguitare e non deridere mai un tuo simile per la sua Religione. Rispetta invece ciò in cui lui crede, se vuoi che lui, in cambio, rispetti te.



Sono venuto al mondo con la pelle color bronzo.
Molti miei amici sono nati con la pelle gialla, nera o bianca.
Ci sono fiori dai colori diversi ed ognuno di essi é bello.
Io spero che i miei figli vivano in un mondo in cui tutti gli uomini,di ogni colore, vadano d’accordo e lavorino insieme,
senza che la maggioranza cerchi di uniformare gli altri al proprio volere.

CIAO DA TONY KOSPAN
L’ABBRACCIO – OVVERO NOSTALGIA DI UN ABBRACCIO MAI AVVENUTO Leave a comment


Parlo di un abbraccio, io ho nostalgia di un abbraccio che avrei voluto e che mia madre non mi ha dato. Non in un giorno o una situazione particolari, non per una caduta dolorosa o un amore finito. Io parlo dell'Abbraccio, quello che ti senti ancora dentro dopo che lei è morta, quello che ti senti ancora fuori quando ti rannicchi, chiudi gli occhi e ti lasci avvolgere dal ricordo.
Ho provato a cercarlo ovunque, mi sono detta “due braccia che ti stringono è un abbraccio”. Ma non è così semplice.
Nell'abbraccio di un uomo ho trovato tenerezza, protezione, ma basta un niente perché si trasformi in passione.
Anche nell'abbraccio di un figlio ho trovato tenerezza e protezione, ma basta un niente e si trasforma in un “Grazie, ora sto bene”, anche se non è vero che stai bene.
Perché non ricordo alcun abbraccio di mia madre? Eppure deve avermene dati.
Guardo le fotografie dove lei mi tiene in braccio. Perché non lo ricordo?
Ho avuto il coraggio di chiederglielo. Ero grande e continuavo ad avere questo desiderio, questa nostalgia.
Non una risposta a quel biglietto, nè una battuta ironica, nè una frase commossa, o – come dire – un accenno di rammarico per quello che non ha saputo darmi.
Il silenzio. Peggio di uno schiaffo, peggio di un rifiuto, il peggio di tutto quello che una madre ti può dare.
L'ho cercato fino alla fine, questo abbraccio, fino alla fine di lei.
E quando stava morendo io, quasi approfittando della sua malattia, della sua debolezza, la lavavo, la pettinavo, le massaggiavo tutto il corpo, quel corpo che non ero riuscita a sentire vicino in un abbraccio;
– Mi vuoi bene?
La rabbia salì dal cuore fino alla gola. Avrei voluto urlarle:
– Che cosa mi stai chiedendo? E' tutta la vita che ti voglio bene.
Ma l'abbracciai io, l'abbracciai e le dissi:
– Certo che ti voglio bene.
E dolcemente la poggiai di nuovo sul letto dove poco dopo sarebbe morta lasciandomi sola, non più di come mi aveva lasciato quando era viva, ma senza più la speranza di poter avere da lei un abbraccio nel quale entrare per farmi consolare.


RIFLESSIONI IRONICHE TRA UOMINI E DONNE Leave a comment
Un uomo pagherà 5 mila lire per un oggetto che ne vale 2 mila, se lo vuole. Una donna pagherà 2 mila lire per un oggetto che ne vale 5 mila, che non vuole.
Bagno
Un uomo ha in media 6 oggetti nel bagno: uno spazzolino, un dentifricio, una schiuma da barba, un rasoio, un sapone e un asciugamano dell’Holiday Inn. Una donna ha in media 337 oggetti, la maggior parte dei quali un uomo non riesce a identificare.
Discussioni
Una donna ha l’ultima parola in ogni discussione. Qualsiasi altra cosa un uomo dice è l’inizio di una nuova discussione.
Futuro
Una donna si preoccupa del futuro finché non trova un marito. Un uomo non si preoccupa mai del futuro finché non trova una moglie.
Successo
Un uomo di successo e’ colui il quale guadagna più di quanto sua moglie sia in grado di spendere. Una donna di successo e’ quella che trova quest’uomo.
Matrimonio
Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà. Un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà.
Vestirsi bene
Una donna si veste bene per fare shopping, dare acqua alle piante, buttare la spazzatura, rispondere al telefono e prendere la posta. Un uomo si veste bene per i matrimoni e per i funerali.
Gli uomini si svegliano dello stesso aspetto con il quale sono andati a dormire. Le donne in qualche modo si deteriorano durante la notte.
Prole
Una donna sa tutto dei suoi bambini: appuntamenti dal dentista, migliori amici, sogni, incubi, paure e speranze. Un uomo è vagamente a conoscenza di una persona bassa nella casa.
A cena fuori
4 Uomini a cena fuori: anche se il conto e’ di 80 mila lire, ognuno tirerà fuori 50 mila lire e dirà che non ha tagli minori, e non vorrà il resto. 4 donne a cena fuori: quando arriva il conto, compare la calcolatrice.
Soprannomi
Se Laura, Susanna, Debora e Maria vanno a cena fuori, si chiameranno l’un l’altra Susanna, Debora, Laura e Maria. Se Mario, Luca, Carlo e Giorgio vanno a cena fuori, si rivolgeranno affettuosamente l’un l’altro come ‘Ciccione’, ‘Buffone’, ‘Stronzo’, ‘Testa di c…o’.
Pensiero del giorno
Ogni uomo sposato dovrebbe dimenticare i propri errori: non c’챔 ragione perché due persone ricordino le stesse cose.

LA STORIA DEL PRESEPE Leave a comment







COME SCOPRIRE DA SEGNALI NON VERBALI SE UNO MENTE 1 comment


Paul Eckman ha studiato per molti anni le espressioni facciali, raccogliendo una grande quantità di dati: attraverso i suoi studi è stato possibile arrivare ad una descrizione particolareggiata del comportamento di molti muscoli facciali, scoprendone la straordinaria complessità che può far si che sul volto, nel giro di pochi secondi, possano comparire delle ‘microemozioni’ che la maggior parte degli osservatori non riescono nemmeno a cogliere, data la durata molto breve della loro apparizione.
Le emozioni segnalate dal volto sono state studiate attraverso l’osservazione attenta di fotografie e videofilmati, esaminati al rallentatore.
I dati raccolti sono stati identificati in modo simile anche all’interno di culture molto diverse. Per esempio anche in un gruppo della Nuova Guinea, di cultura primitiva, le espressioni facciali relative a particolari emozioni somigliano molto a quelle delle società più avanzate; ciò accade in particolare per l’emozione della rabbia, del disgusto, della felicità, della tristezza, della paura e della sorpresa, che sembrano universalmente espresse allo stesso modo, probabilmente perché biologicamente più primitive e dunque universali.
Le espressioni del volto sono complesse e ambigue in quanto provengono da un sistema duplice, volontario e involontario, capace di mentire e di dire la verità, spesso contemporaneamente. Le espressioni vere, sentite, si presentano perché il movimento dei muscoli facciali è automatico, quelle false compaiono invece perché l’evoluzione della specie ha portato l’uomo ad avere un controllo volontario sul proprio viso, che consente di inibire la mimica autentica e assumere al suo posto un’espressione non realmente sentita.
Eckman ha individuato tre tecniche che normalmente le persone utilizzano per sviare l’interlocutore dal comprendere l’emozione che prova:
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La dissimulazione. L’espressione spontanea viene dissimulata, fatta scomparire dal volto. Il soggetto sembra accorgersi di quello che rischia di manifestare, per cui interrompe bruscamente l’emozione che gli si sta stampando sul viso, coprendola con una espressione diversa. Chi si trova spesso a mentire per ragioni professionali, tipo avvocati, politici, venditori, giocatori d’azzardo impara l’arte della dissimulazione con grande perizia, tanto da poterla esercitare anche quando si trova a dover guardare negli occhi l’interlocutore, il che è piuttosto difficile, per chi non è allenato, da mettere in pratica.
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L’attiva falsificazione. Quando nasce una emozione i muscoli facciali si attivano in maniera automatica : per abitudine o per scelta si può riuscire ad impedire queste espressioni nascondendole attraverso una maschera, una ‘emozione finta’, che in genere è il sorriso. E’ piùfacile fingere emozioni positive che negative : la maggior parte delle persone trova infatti difficilissimo imparare a muovere volontariamente i muscoli che sono necessari per fingere realisticamente dolore e paura; va un po’ meglio per la rabbia e per il disgusto.
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Nel suo libro, I volti della menzogna, Eckman ci fornisce almeno tre indizi per poter ritenere che una espressione non sia sincera : asimmetria, tempo e collocazione nel corso della conversazione.
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Asimmetria. In una espressione facciale asimmetrica le stesse azioni compaiono nelle due metà del viso, ma sono più intense su una parte anziché nell’altra. Una spiegazione di questa asimmetria potrebbe essere cercata nel fatto che l’emisfero cerebrale destro sia più specializzato del sinistro nel trattamento delle emozioni: dato che l’emisfero destro controlla gran parte dei muscoli della metà sinistra del viso e il sinistro quelli della metà destra, le emozioni si mostrano con maggiore intensità sulla parte sinistra del volto. In questo senso le espressioni contorte, in cui l’azione dei muscoli è un po’ più accentuata su una metà del viso possono essere un segno rivelatore della falsitã del sentimento manifestato. L’asimmetria è indizio di una emozione poco sentita, un’espressione volontaria della muscolatura.
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Tempo. Le espressioni di lunga durata (dai 10 secondi in su) sono probabilmente false perchéle espressioni autentiche non durano così a lungo : la mimica che esprime emozioni davvero sentite non resta sul viso più di qualche secondo. Se la sorpresa è autentica tutti i tempi, di attacco e di stacco, sono brevissimi, inferiori al secondo.
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Collocazione. Se qualcuno finge di arrabbiarsi e dice ad esempio ‘non ne posso più di come ti comporti’ dobbiamo guardare attentamente alla mimica : se i segni di collera nell’espressione facciale vengono dopo le parole, la persona non è poi così adirata come invece sarebbe se l’espressione della collera si stampasse sul viso prima della pronuncia della frase. In ogni caso le espressioni del viso non sincronizzate coi movimenti del corpo costituiscono probabili indizi di falso.
DAL WEB – IMPAGINAZ. T.K.
CIAO DA TONY KOSPAN
il tuo salotto di fcb
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RICORDI… AMOR MIO – NERUDA – FELICE INIZIO DI SETTIMANA… Leave a comment





Théophile Gautier











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Pablo Neruda
i nostri primi passi nell'isola?
Le pietre grigie ci riconobbero,
le raffiche della pioggia,
le grida del vento nell'ombra.
Ma il fuoco fu
il nostro unico amico,
vicino ad esso stringemmo
con quattro braccia, nell'inverno,
il dolce amore.
Il fuoco vide crescere nudo il nostro amore
fino a toccare stelle nascoste,
e vide nascere e morire il dolore
come una spada spezzata
contro l'amore invincibile….



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