Archivio per 2 dicembre 2010

NON TI AMERO’ DI PIU’ – M.L. SPAZIANI – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   1 comment

 
 
 
 

 
 
 
 NON TI AMERO' DI PIU'
Maria Luisa Spaziani
 
Non ti amerò di più, non ti amerò di meno,
sono lassù una luna senza quarti.

Il lume splende intatto nel sereno,
non ti amerò di meno, non ti amerò di più

 
 

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DA ORSO TONY
 

 

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Pubblicato 2 dicembre 2010 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

I DONI DI DIO – ANTICA POESIA PELLEROSSA   1 comment

 

 
 
 
 
 
Ancora un gran bell'esempio della saggezza
degli Indiani d'America…
ci viene donato da questa antica
e bella poesia…
 
 
 
 
 
 
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I DONI DI DIO

(antica poesia indiana)

 

 Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.

Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.

Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.

Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.

Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.

Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.

Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.

La mia preghiera è stata ascoltata.

 

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

LA TRAVIATA COME NON L’AVETE MAI ASCOLTATA   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
 
ECCO UN MODO DIVERSO…
FORSE UN PO’ DISSACRANTE
MA CERTO ORIGINALISSIMO…
E SORRIDENTE…
DI VDERE ED ASCOLTARE…
 
 
 
LA TRAVIATA…
 
 
     

 

 
 
 
Provare per… credere… A bocca aperta
 
Orso Tony

                
 
 
 
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Pubblicato 2 dicembre 2010 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI, Senza categoria

LE DOMANDE DELLE DONNE… PER SORRIDERE…   Leave a comment

 
 

 

 

Le domande delle donne

 

(per sorridere)

 

 

 

 

Le 5 domande più difficili che può  farvi una donna

e le loro risposte…

 

Le 5 domande sono:

 

 

A cosa stai pensando? 

Mi ami? 

Ti sembro grassa? 

Pensi sia più bella di me? 

Che faresti se morissi? 

 

 

Ciò che rende queste domande così difficili è il fatto che ognuna può esplodere in una ferocissima lite e/o divorzio se l’uomo non risponde correttamente, ovvero in modo disonesto.

Ad esempio:

 

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 “A cosa stai pensando?” 

 

Ovviamente la risposta corretta è

 

“Scusa se sembravo distratto cara, stavo riflettendo su quanto sono fortunato
ad aver incontrato una donna intelligente, bella, attenta e meravigliosa come te”.

 

Naturalmente questa affermazione non ha attinenza
con ciò che lui stava pensando in quel momento,
probabilmente una di queste cose:

 

Baseball
Football
Quanto sei grassa
Lei è più carina di te
Come spenderebbe i soldi dell’assicurazione se lei morisse


 

Secondo l’articolo di Sassy, la miglior risposta a questa stupida domanda è venuta da Al Bundy di “Sposato con Figli” a sua moglie Peg: ” Se avessi voluto fartelo sapere, avrei parlato invece di pensare.”

 

Anche le altre domande hanno una sola risposta corretta ma molte errate.


 

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 “Mi ami?”

 

La risposta corretta è “Si”.
Per coloro che sentono il bisogno di essere più elaborati si pùo rispondere
“Si, cara”.

Le risposte errate sono: 

Penso di sì 
Staresti meglio se dicessi di sì? 
Dipende da ciò che intendi per amore 
Ha importanza? 
Chi, io? 

 

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“Ti sembro grassa?”

 

La risposta corretta nel lasciare velocemente la stanza
consiste nell’affermare con enfasi

“No,certamente no!”.



 

Le risposte errate sono: 

 

Non direi che sei grassa ma neanche magra 
Rispetto a cosa? 
Un poco di peso extra ti dona 
Ho visto donne più grasse 
Puoi ripetere? Pensavo alla tua assicurazione 

 

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 “Pensi che lei sia più carina di me?” 

 

La lei in questione può essere una ex, una passante che stavate fissando così intensamente da rischiare un incidente stradale o un’attrice in un film. In ogni caso la risposta corretta è “No, tu sei molto più bella”.



 

Le risposte errate sono: 

 

Non più bella, bella in modo diverso 
Non sò come si possano considerare certe cose 
Sì ma scommetto che tu hai più personalità 
Solo nel senso che è più magra e più giovane 
Puoi ripetere? Pensavo alla tua assicurazione 

 

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 “Che faresti se morissi?” 

 

Risposta corretta:”Cara, nel caso di un tua prematura dipartita la vita cesserebbe di avere senso per me, quindi mi butterei sotto il primo camion della pizza Domino che mi capitasse davanti”


Questa potrebbe essere la più stupida di queste domande,
ma come illustrato da quanto segue, attenzione:


“Caro” disse la moglie “Che faresti se io morissi?”
“Sarei terribilmente triste” rispose il marito
“Perchè fai queste domande?”
“Ti risposeresti?” insistette la moglie
“No di certo” disse lui.
“Non ti piace essere sposato?” disse lei
“Certo cara”
“Allora perchè non ti risposeresti?”
“Va bene, mi risposerei” rispose il marito.
“Lo faresti?” disse la moglie vagamente offesa
“Sì” rispose lui.
“Dormiresti con lei nel nostro letto?” disse lei dopo una lunga pausa
“Beh, penso di sì” rispose il marito.
“Capisco” disse indignata la moglie
“E le permetteresti di indossare i miei vestiti?”
“Se lei lo volesse penso di sì”
“Davvero” disse freddamente la moglie
“E metteresti via le mie foto e le rimpiazzeresti con le sue?”
“Sì. Penso sarebbe la cosa più corretta da fare”
“Ah è così?” disse la moglie scattando in piedi
“E suppongo che le permetteresti di giocare con le mie mazze da golf”

“Certamente no cara, lei è mancina.” 

 

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SCAPPOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO


 

 

DAL WEB – IMPAGIN. T.K.

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

Pubblicato 2 dicembre 2010 da tonykospan21 in PENSIERI E NOTIZIE SORRIDENTI, Senza categoria

IN RIVA AL MARE – SPELTA – POESIA DI SOGNO E D’AMORE MATURO…   1 comment

 

 

Sep15

 

 

 

IN RIVA AL MARE

– R. SPELTA –

POESIA DI SOGNO E D'AMORE MATURO…

 

 

 

 

Questa poesia mi piacque subito… non parlava di amori giovanili o di amori tout court… ma di un amore tra persone mature… cosa rara… nel panorama generale della poesia.

Ma è molto bella, a mio parere, anche per la freschezza e la semplicità delle immagini… e l’atmosfera dolce e romantica…

Debbo dire che per me il titolo giusto sarebbe… IL GRANDE SOGNO e cioè il primo verso… 

Essa ci rivela anche che finché vivremo… non dovremo semtterere di sognare…  m a i ….

 

 

 

IN RIVA AL MARE

Riccardo Spelta

 

Il grande sogno.

S’erano cercati a lungo.

Vite trascorse
con tutti gli alti e bassi
di chi non si accontenta
di un semplice rapporto,
ma non trova mai di meglio.

Ormai erano convinti
che le loro aspirazioni
sarebbero rimaste per sempre
un sogno nel cassetto.

Rassegnati a lasciarsi vivere,
dedicavano i loro tempi
ad altre effimere soddisfazioni.

Finì l’estate e le vacanze,
trascorse nella stessa pensione,
senza conoscersi nè mai incontrarsi,
se non all’ora di pranzo.

Quell’ultimo giorno,
triste come tutti gli ultimi giorni
di piacevole vacanza,
ebbero la stessa idea:
un ultimo saluto al mare.

Ognuno di loro si recò alla spiaggia
e si sdraiò a gustare quell’ultima brezza.

Poi i loro sguardi s’incrociarono.
Un semplice sorriso.
Le prime frasi di convenienza.

Ma la chiacchierata si ampliò,
toccando temi sempre più personali ed intimi.

Avvicinarono le sdraio,
con la scusa dell’ascoltare meglio.

Tante affinità emersero d’incanto.
La piacevolezza reciproca era incontestabile.
L’attrazione irresistibile.

Moriva un’estate,
ma nasceva una storia,
che sicuramente era quella tanto sognata.

Il sole tramontò
senza che loro se ne rendessero conto
e la brezza si fece pungente.

Lui le prestò la giacca per coprirsi
e la invitò a rientrare.

Lei lo prese sottobraccio,
con un gesto così spontaneo e naturale
come di una intera vita insieme.

 

 

Orso Tony

 

PSICHE E SOGNO
il tuo salotto culturale di fcb

 
 

Pubblicato 2 dicembre 2010 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI, Senza categoria

I BLOG? NATI SOLO DA POCO PIU’ DI 11 ANNI! LA STORIA…   Leave a comment

 

NEL MAGGIO DEL 99 NASCEVA IL

BLOG

 
Ha UNDICI anni o TREDICI?
Undici da quando Peter Merholz scrisse, maggio 1999, “we blog”, inteso come noi blogghiamo, sulla fascia laterale del suo sito.
E in quel momento il gergo tecnologico si fece verbo nell’ uso comune e nei vocabolari, oltre che sostantivo (“weblog”), com’era già.
Ma già tredici anni fa, forse quindici, i pionieri avevano cominciato a sperimentare un modo per “auto pubblicarsi” i loro testi e foto senza chiedere permesso a nessuno.

 

 

Con oltre 150 milioni di blog, il mondo si è ora “blog-formato” senza saperlo.

Ci siamo abituati a siti che dettano la legge del gossip, alla Cina che litiga nei blog, e dove i blogger sono arrestati, all’ Iran dove qualcuno di loro è morto in carcere.
E ai blog che si trasformano in giornali – qualcuno chiama ancora così l’ “Huffington Post”, una corazzata da 50 collaboratori e passa.
Il blog da genere “antimedia” si è mutato in “mainstream”, abitudine di massa: abbiamo 11 milioni di iscritti a Facebook in Italia che ogni giorno bloggano senza sapere di farlo.
Si è polverizzato nei “twitter” di 140 caratteri o nel “TumblR”, più lungo, ma sempre fulmineo nel testo o nelle sentenze. Tutte cose che si possono fare senza un computer: non c’ è telefono “smart” che non abbia il suo programmino per pubblicare un “post” o per leggere il flusso dei “twitter”.
 
 
 
 
Le idee si sminuzzano in uno spazio lungo quanto uno sms e stabiliscono la nuova unità di misura della comunicazione. Se n’ è accorto il New York Times.
Da una settimana al giornale hanno nominato un “Social Media Editor”, si chiama Jennifer Preston.
Si occuperà di “disseminare” le notizie del giornale, liofilizzate in micro messaggi, attraverso twitter, Facebook, MySpace e ovviamente attraverso i blog.
E come si fa a viaggiare nel mare del social web? Il link è il collegamento che ogni blog (o twitter o microblog qualsiasi) stabilisce con la fonte della sua notizia o della sua indignazione.
Io cito te, tu citi me, e avanti così per migliaia di collegamenti.
Parole che comunicano con parole.
 
 
 
 
 
 
Che hanno i loro luoghi di aggregazione, tempeste di passaparola che possono far dimettere un ministro o fare a pezzi un titolo in borsa. Al New York Times hanno da tempo capito che la metà del loro traffico web – quindi circa 10 milioni di persone al mese – arrivano ai contenuti del giornale non da titoli o spassionata lettura, ma dai sentito dire di questa piazza. Quel passaparola è linfa vitale e non solo per il giornale. Ci sono organizzazioni intere che si dedicano all’ analisi delle parole dei blog, di Twittere Facebook. Un’ industria allo stato nascente. L’ ultima ricerca italiana in ordine di tempo, quella di “Liquida”, prende in esame 1 milione di post in 15 mila blog e presto sarà settimanale. Non si limita alla statistica – hanno scritto 21mila volte “Berlusconi” – ma studia il contesto e il significato valoriale di quelle parole. Se a favore o contro Berlusconi. Per farlo si applicano tecniche avanzatissime, come quella del web semantico: linguistica e statistica, matematica e web, applicate al principio che l’ informazione è un tesoro solo se sai portarlo alla luce.
C’erano una volta i blog del sottosuolo e dell’ antimedia. Era undci anni fa. Forse tredici.
 
VITTORIO ZAMBARDINO
 
 

 

 
Dal quotidiano LA REPUBBLICA – impaginazione e adattamento di Tony Kospan
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 
                
 
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LA FAVOLA DELL’AMORE E DELLA FOLLIA   2 comments

 
 
 
 
LA FAVOLA DELL’AMORE E DELLA FOLLIA
 
 
 
 
 
La Follia decise di invitare i suoi amici a
prendere un caffè da lei.
Dopo il caffè, la Follia propose:
“Si gioca a nascondino?”.
“Nascondino? Che cos’è?” – domandò la
Curiosità.
“Nascondino è un gioco.
Io conto fino a cento e voi vi nascondete.
Quando avrò terminato di contare, cercherò e
il primo che troverò sarà il prossimo a contare”.
Accettarono tutti ad eccezione della Paura e della Pigrizia.

 

 
 
 
 
 
“1.. 2.. 3.. – la Follia cominciò a contare.
La Fretta si nascose per prima, dove le capitò.
La Timidezza, timida come sempre, si nascose
in un gruppo d’alberi.
La Gioia corse in mezzo al giardino.
La Tristezza cominciò a piangere, perché non
trovava un angolo adatto per nascondersi.
L’ Invidia si unì al Trionfo e si nascose
accanto a lui dietro un sasso.
La Follia continuava a contare mentre i suoi
amici si nascondevano.
La Disperazione era disperata vedendo che la
Follia era gia a novantanove.
CENTO! – gridò la Follia – Comincerò a cercare.”
La prima ad essere trovata fu la Curiosità,
poiché non aveva potuto impedirsi
di uscire per vedere chi sarebbe stato il
primo ad essere scoperto.
Guardando da una parte, la Follia vide il Dubbio
sopra un recinto che non sapeva
da quale lato si sarebbe meglio nascosto.
E così di seguito scoprì la Gioia, la Tristezza, la Timidezza.
Quando tutti erano riuniti, la Curiosità
domandò: “Dov’è L’Amore?”.
Nessuno l’aveva visto.
La Follia cominciò a cercarlo.
Cercò in cima ad una montagna, nei fiumi sotto le rocce.
Ma non trovò l’Amore.
Cercando da tutte le parti, la Follia vide un
rosaio, prese un pezzo di legno
e cominciò cercare tra i rami,
allorché ad un tratto sentì un grido.
Era l’Amore, che gridava perché una spina gli
aveva forato un occhio.
La Follia non sapeva che cosa fare.
Si scusò, implorò l’Amore per avere il suo
perdono
e arrivò a promettergli di seguirlo per sempre.
L’Amore accettò le scuse.
 
Ancor oggi, l’ Amore è cieco
e la Follia l’accompagna sempre.

 

 

Una sacrosanta verità… discende da questa favoletta…
 
 – non esiste vero amore senza un pizzico di follia… –
 
 
Tony Kospan
 
 
dal web – impaginaz. t.k.
 
 
 
                
 
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SOTTO L’ARCOBALENO – COSTANTINI – FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 

 

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Fa del tuo amore una pioggia di Baci sulle mie labbra.

Shelley

   

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SOTTO L'ARCOBALENO
Daniela Costantini
 
 
E’ un mattino dipinto d’arcobaleno
e mille emozioni mi increspano l’anima.
Le strade ancora bagnate di pioggia
riflettono le mille sfumature del cielo;
mille colori,
mille pensieri,
mille emozioni fatte di te.
Mille baci poserò sulle tue labbra
tra poco…
quando ti incontrerò…
Mi immergerò nel tuo sguardo
dove incontrerò la tua anima.
Naufragherò nel mare del tuo amore
senza cercare salvezza.
Le strade ancora bagnate
sono ora una specchio di luce;
alzo gli occhi…
mi stai venendo incontro.
Mi fermo a guardarti…
troppa emozione;
ti sorrido, mi sorridi…
sotto i colori dell’arcobaleno..   
 
 
 

 

 

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par Ours Antoine   

 

 

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