Archivio per 1 dicembre 2010

CHI MI CONOSCE? – GORMLEY – MINIPOESIA DELLA BUONANOTTE   Leave a comment

 
 
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CHI MI CONOSCE?
Barbara Gormley
 
Chi guarda e non vede?
Chi ascolta e non sente?
Chi non mi conosce veramente?
Dall'animo, dal cuore?
Non lo puoi indovinare?
Sei tu

 

 

by Tony Kospan

 

AMI LA POESIA?
ILFANTMONDO.jpg picture by orsosognante

Pubblicato 1 dicembre 2010 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

OMAGGIO A DICEMBRE   Leave a comment

 

 

 
 
OMAGGIO A DICEMBRE…

 

 

 
 
 
 
 
 
FIOR DI NEVE
U. Saba
 
Dal cielo tutti gli Angeli
videro i campi brulli
senza fronde né fiori
e lessero nel cuore dei fanciulli
che amano le cose bianche.
Scossero le ali stanche di volare
e allora discese lieve lieve
la fiorita neve.
 
 
 

 
 
 

MESE DEL NATALE, DELLA FAMIGLIA, DELLE TREDICESIME,
 DEI REGALI E DELLO SHOPPING PAZZO,
IL MESE DEI BAMBINI E DI BABBO NATALE,
 
 
 
 
 
 
 
IL MESE DELLE FESTE LUNGHE CHE SOSPENDONO IL NOSTRO TRAN TRAN,
IL MESE DELLA MALINCONIA PER I RICORDI STRUGGENTI DEI NOSTRI CARI CON
CUI FESTEGGIAVAMO IL NATALE MA CHE ORA NON CI SONO PIU’.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
IL MESE IN CUI INIZIA IL VERO FREDDO
MA  ANCOR PIU’ FREDDO PER CHI NON HA NULLA.
 
 
 
 

 
 
IL MESE IN CUI COL SOLSTIZIO D’INVERNO
SI GIUNGE AL GIORNO PIU’ CORTO
ED IN CUI  PERO’ DA QUEL MOMENTO
INIZIANO ANCHE AD AUMENTARE LE ORE DI LUCE
 
 
 
 
 
 
E’ ANCHE L’ULTIMO DEL CALENDARIO E CI PORTA INSIEME:
A VALUTARE COM’E’ ANDATA QUEST’ANNO 
MA ANCHE, AUGURANDOCI UN ANNO MIGLIORE,
A CHIEDERCI “ED IL PROSSIMO COME SARA’?”
 
 
 
 
 
 
SI’… DICEMBRE E’ UN MESE DAVVERO…
PIENO DI MAGIE!!!
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 

P O E S I E ?
 
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE

 

L’ARTE NELL’ANTICA POMPEI   Leave a comment

 
 
 
 
In questi giorni in cui vediamo l'incuria e l'incapacità assoluta
della nostra società cd. moderna ed evoluta…
nel salvaguardare l'immenso patrimonio culturale
che la cenere del Vesuvio in una drammatica vicenda
ci ha conservato… per millenni… quasi come una fotografia del passato…
mi fa piacere tornare parlare dell'arte nell'antica Pompei
anche se con un pò di amarezza…
 
 
 
        
 
 
L’ ARTE A POMPEI 
 
 
 
 
 
Le case erano dominate dai dipinti parietali che costituiscono
l’aspetto più straordinario di Pompei.
 
 La varietà di stili nella decorazione pittorica
che riveste le pareti delle case pompeiane è evidente.
 
 

 
 
Dalla sobria ripartizione in riquadri colorati,
agli scenari architettonici, talora semplici talora molto complessi,
fino alla visione di prospettive assolutamente fantastiche,
alle scene figurate e alla ornamentazione pura.
 
 
 
 
Inoltre ognuno si renderà facilmente conto di come
la decorazione pittorica fosse considerata
essenziale all’abbellimento della parete.
 
 
 
 
Esse cercano di deliziare e ci riescono,
facendo pensare anche che fosse stato raggiunto
un elevato livello di civiltà visiva, ampiamente generalizzata,
che si estendeva fino ai gradini più bassi della scala sociale.
 
 
 
 
 Una civiltà mai superata in alcuna epoca posteriore
e sempre sensibilmente superiore a quanto si possa
 oggi trovare in una qualsiasi città di dimensioni paragonabili.
 
 

 

I dipinti a carattere figurativo di Pompei sono quasi sempre copie,
di solito tratte da altre copie di capolavori celebri dell’arte greca
che purtroppo sono andati perduti.

 

 
 
Essa appare come la proiezione nella Campania Felix
della corrente filoellenica presente nell’arte romana.

 
 

 

Sono stati fatti molti studi per decidere se e quali delle pitture di Pompei,
 Ercolano, Stabiae e Oplontis possano essere
sicuramente considerate come greche, campane e sannitiche.

 

 

 

In effetti esse dovrebbero essere definite
come appartenenti a tutt’e tre le scuole, con la clausola
che alcuni tipi in Campania erano conosciuti ancora prima
 che venissero introdotti a Roma: anche se, viceversa,
la dominazione romana in seguito doveva esercitare
un’influenza stimolante sugli artisti campani.

 

 

 

“La tecnica utilizzata per la realizzazione delle pitture parietali (affresco)
consisteva nell’applicare al muro due o tre strati ben fatti
di intonaco calcareo, mescolato con sabbia e calcite.
 
Quindi si dipingeva prima il fondo e si lasciava asciugare.
 
Quando il tutto si era ben essiccato, si aggiungevano le decorazioni.
 
 I colori venivano mescolati con calcare, mentre,
per conferire brillantezza alla superfice,
si aggiungevano anche colla e cera (encausto).
 
 Con tali mezzi le pitture acquistavano durevolezza e lucentezza.
 

 

Tra l’altro, I pigmenti usati nell’antichità erano costituiti
soprattutto da terre colorate come le ocre,
da tinte minerali come il carbonato di rame e, infine,
da tinte di origine vegetale e animale .
 
Non era affatto facile acquistare padronanza della tecnica,
ed era necessaria una grande avvedutezza da parte del pittore,
il quale doveva riuscire a mettere in atto le sue idee
con rapidità per ricoprire la massima superfice nel minor tempo.”

 

 

Tradizionalmente le pitture delle città vesuviane
 sono state assegnate a quattro stili diversi,
susseguentisi nel tempo anche se qualche volta si sono sovrapposti.

 

 

Oggi si pensa che tale suddivisione sia del tutto inadeguata
a rappresentare la varietà delle tecniche pittoriche.

 

F I N E

 

da vari siti web – impaginaz. e coordinam. t.k.

 

Tony Kospan

 

PSICHE E SOGNO
il tuo salotto culturale di fcb

Pubblicato 1 dicembre 2010 da tonykospan21 in ARTE, PAESAGGI EDIFICI VIAGGI, Senza categoria

LA SPERANZA E’ UN ESSERE PIUMATO – DICKINSON – FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 

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Amami quando non lo merito
che è quando più ne ho bisogno.
Stevenson
 
 
 
 
    

 

 

 
 
LA SPERANZA E’ UN ESSERE PIUMATO
– Emily  Dickinson –
 
La speranza è un essere piumato
che si posa sull’anima,
canta melodie senza parole e non finisce mai.
La brezza ne diffonde l’armonia,
e solo una tempesta violentissima
potrebbe sconcertare l’uccellino
che ha consolato tanti.
L’ho ascoltato nella terra più fredda
e sui più strani mari.
Eppure neanche nella necessità
ha chiesto mai una briciola – a me.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
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