Archivio per 22 novembre 2010

GLI AUGURI DELL’INNOCENZA – MINIPOESIA DELLA NOTTE   Leave a comment

 
 
 
 
GLI AUGURI DELL’INNOCENZA
William Blake

Vedere un Mondo in un granello di sabbia,
e un Cielo in un fiore selvatico,
tenere l’Infinito nel cavo della mano
e l’Eternità in  un’ora
 
 
 
 
 
BY TONY KOSPAN
 

 

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Pubblicato 22 novembre 2010 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

PARA VIVIR UN GRANDE AMOR – UNA RIFLESSIONE DI VINICIUS DE MORAES   Leave a comment

 
PARA VIVIR UN GRANDE AMOR
 
UNA RIFLESSIONE DI VINICIUS DE MORAES
 
 
 
 
 
Ho trovato questi pensieri  sull’amore
del grande Vinicius De Moraes…
molto simpatici… e divertenti…
… Ma… non solo… penso…
 
La riflessione è diretta ai maschi
ma… si può tranquillamente
leggere all’inverso
e dunque valere per tutti..
Cosa ne dite? 
 
 

             

 

 

 
Para vivir un grande amor…
Per vivere un grande amore
 
(E’ necessaria molta concentrazione e molto tatto,
ed essere insieme un pò seri e un pò matti)
 
Vinicius de Moraes
 

 
 
 
PARA VIVIR UN GRANDE AMOR
 
 
Per vivere un grande amore, bisogna stare un poco alla larga dalla gente, che normalmente è invidiosa dell`amore.
Per vivere un grande amore, in realtà, tu devi fare tua, la verità, che non c`é amore senza fedeltà, di corpo-anima- e cuore — per vivere un grande amore.
Per vivere un grande amore è molto, molto importante vivere sempre assieme e, se possibile, morire insieme, per non morire di dolore.
Per vivere un grande amore,non basta essere una brava persona, è necessario avere grandi pettorali — pettorali da rematore.
è un punto a favore… saper fare uova strapazzate, gamberi, minestrine, sughi, bistecche alla Strogonoff, stuzzichini per il dopo l`amore.
E cosa c’è di più bello che andare in cucina e preparare con amore una ricca e gustosa insalatina per il nostro grande amore?
Essere cortesi senza cortesia, saper fare quattrini con poesia — per vivere un grande amore.
è necessario sapere bere whisky (chi lo sà bere sai, non corre rischi nel cedere alle incredibili pene dell`amore…)

Ma tutto questo è inutile amico(a) mio, se in questa selva oscura e disperata…, non sai neanche trovarla, la tua amata (il tuo amato).

 
 
 
 
 
 
Se ci va, ora,
ascoltiamo Vinicius De Moraes cantare…
 
 
 
 
 
dal web – impaginaz. Orso Tony
 
 
 

 

 

  

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ORSO TONY

Pubblicato 22 novembre 2010 da tonykospan21 in RIFLESSIONI AFORISMI FILOSOFIE

CHE DIFFERENZA C’E’? – PER SORRIDERE   Leave a comment

 
 
 
 
Per iniziare sorridendo
questa  settimana…
 
 

 
 
Che differenza c’è fra… 
 
 
 
 
 
 
 
Il seno di una donna e un trenino elettrico?
Nessuna, sono fatti tutti e due per i bambini
ma ci  giocano i… grandi!

 

Fra un cardinale che fa all’amore con Miss Italia
e tu che fai all’amore con Miss Italia?
Se lo fa il Cardinale è un peccato,
se lo fai tu è un…. miracolo!

 

Un teologo e un carabiniere?
Il teologo è uno studioso di Dio,
il carabiniere è un ignorante della madonna!

 

Un messicano vestito e uno nudo?
Il messicano vestito dice: “Hasta la vista!”,
mentre quello nudo dice: “Ah Vista la hasta?”.

 

Una bionda ed una Ferrari?
La Ferrari non si presta agli amici.

 

 

 

Tra una fata e una strega?
Due anni di matrimonio.

 

Tra i pedoni e i capitali?
Nessuna, entrambi possono essere investiti!!!

 

Tra uno stupido e uno specchio?
Lo specchio riflette e lo stupido no!

 

Tra le ragazze buone e le cattive?
Le buone vanno in Paradiso e le
 cattive dappertutto.

                 

Il calcio maschile e quello femminile?
In quello femminile non ci sono i falli!    

        

Un pneumatico e 365 profilattici?
ll pneumatico è un Good Year,
365 profilattici sono un very very Good Year!

 

 

DAL WEB…IMP. T.K.

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

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T.K.
 

Pubblicato 22 novembre 2010 da tonykospan21 in BUONUMORE

ALBA RADIOSA E LUPO SOLITARIO – LEGGENDA PELLEROSSA   Leave a comment

 

 

 
 
 
 

LA LEGGENDA DI
ALBA RADIOSA E LUPO SOLITARIO…
 
 
 
 
 
 

 Lune orsono nella tribù del popolo degli uomini, che voi bianchi battezzaste con il nome di Sioux, visse una principessa così bella e radiosa e che ogni mattina al suo risveglio ella trovava una rosa nel suo teepee proprio accanto al suo viso.

 

 
 

Ella era molto corteggiata ed i più giovani e forti guerrieri della tribù facevano a gara per portare a suo padre Orso Saggio i più bei cavalli e le armi più decorate come voleva l’uso per chiedere la mano della principessa.

E da tutte le tribù vicine ella era conosciuta ed amata e sarebbe stato fortunato colui che avesse avuto il suo cuore. Alba Radiosa, questo era il nome che la tribù le aveva dato per la sua solarità, viveva gaia e felice quindi nell’attesa di scegliere il suo compagno come era in uso nella tribù.

 

 

Poco distante dall’accampamento, ai limiti della foresta, viveva in una modesta capanna un guerriero di nome Lupo Solitario, egli non era bello e nemmeno più giovane ma il suo cuore batteva per Alba Radiosa e batteva così forte che, quando vedeva la principessa, sembrava che i tamburi di guerra tuonassero all’unisono!Ed era lui che ogni notte sfidava le ire di Orso Saggio per posare la rosa accanto alla principessa.
Una notte però calda e afosa le principessa si svegliò proprio mentre lui poneva la rosa accanto a lei.

 

 

Lei gridò… Orso Saggio si destò all’improvvivo e colpì col suo coltello Lupo Solitario al cuore .
Ma la Madre Terra,dea dei Sioux, ebbe pietà di Lupo e lo tramutò in una costellazione, la Costellazione del Lupo.

 

 

 Se guardi a destra dell’Orsa Minore la vedrai e se ascolterai bene udrai anche un ululato lontano nella foresta al limitare dell’accampamento della tribù degli uomini. E’ il lamento di Lupo Solitario per il suo amore mai realizzato.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN 

 

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TONY KOSPAN 

Pubblicato 22 novembre 2010 da tonykospan21 in Senza categoria

PAOLO E FRANCESCA – DANTE E BENIGNI – TESTO E… VIDEO   4 comments

 

 

 
 
Ecco il passo forse (solo forse?)
più famoso della Divina Commedia
e comunque quello per me più bello…
con la presentazione di Benigni 
ed infine il video
con la sua geniale e coinvolgente lettura.
T.K.
 
 
 
 
 
 
Roberto Benigni recita Dante
Inferno e Paradiso
Paolo e Francesca
 
 
 
 
 
Benigni: Omissis
“E’ un libro tutto al femminile la Divina Commedia, è un libro tutto sull’amore, basato tutto sull’amore. Ora, quando parla di Paolo e Francesca, che sono i passi più famosi, sentiamo che è il primo dannato con il quale parla, Francesca. E per la prima volta nella storia – un’invenzione di lui, uomo del Medio Evo – per descrivere tutto un personaggio, prende un momento della sua vita. Questa è un’idea che mi ha sempre affascinato. Prende un solo momento della sua vita e quel personaggio è scolpito per l’eternità. E’ un’invenzione di Dante Alighieri. Per Paolo e Francesca prende il momento in cui loro due non sapevano di essere innamorati e vengono trafitti dall’amore e quel momento rimarrà scolpito per sempre. Lui sceglie quel momento e sarà il momento dell’eternità. Mentre noi sentiamo Francesca che parla e piange e dice, soffriamo.
Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com’io morisse.
E caddi come corpo morto cade.
Ma quando si sente: l’altro piangea, il cuore sobbalza, e quel verso che dice quando hanno scoperto… Dante vuol sapere come hanno fatto a capire che erano innamorati. Gli interessa a lui personalmente, è proprio la sua domanda: come accadde che voi vi scopriste innamorati? E lei dice:
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Sono versi che lasciano… (applauso)
Siamo nel primo girone dell’Inferno – il primo, vero – dove Dante ci ha messo (non a caso in quello dove si soffre meno, per modo di dire) quelli che sono morti per amore, i lussuriosi, ma anche quelli che sono morti per amore perché si amavano l’uno con l’altro. Proprio perché lui stesso c’aveva paura di andarci: “Meglio che faccio un posto un po’ meno sofferente!” Quindi in questo canto si parla di questa storia. Di questi due amanti che so’ stati presi mentre stavano leggendo una storia che li riguardava – erano quasi loro – un libro. La storia di Paolo e Francesca la sapete tutti, insomma che… lei doveva sposare Gianciotto Malatesta e naturalmente era bruttissimo, era anche zoppo. Gli è arrivato brutto e zoppo, ma brutto, una personaccia! Gli portò la cosa di matrimonio il su’ fratello che era bellissimo. Lei pensava fosse quello suo marito. Pensate quando è arrivato quell’altro, che era cattivo, brutto e zoppo, ma proprio ignorante come una capra e quindi… Non è che poi l’ha tradito, solamente che il primo afflato d’amore con il primo che vedi… magari se vedeva prima quell’altro si sarebbe innamorata. Ha visto prima quello, allora… Aspettava l’amore. Quando aspetti l’amore non si vede più niente, diventa tutto meraviglioso.
 
 
 
 
 
 
 
Questo afflato d’amore, Dante gli chiede, vuol sapere da loro come fecero a ‘nnamorarsi. Perché a Dante gli interessa come si fa a ‘nnamorarsi: “Voglio sapere come scatta questo mistero dell’universo dell’amore”, che può scattare tra chiunque, con chiunque e in qualsiasi momento. E quella è una cosa che dentro ci sono… c’è Semiramide, che era una talmente lussuriosa che aveva fatto un editto dove imponeva a tutti di fare all’amore per la strada dalla mattina alla sera, di modo che anche lei fosse normale. Siccome questa Semiramide faceva all’amore dalla mattina alla sera con tutti, ha fatto un editto… E’ come se anche qui in Italia si dovesse tutti… Non facciamo riferimenti che è sempre brutto e terribile…
C’è Minosse in questo canto, con tutte le similitudini…
“Vabbè Benigni, abbiamo capito, facci ‘sto canto”.
 
 
 
 
 
INFERNO – CANTO V
OMISSIS
 
così vid’io venir, traendo guai,
ombre portate da la detta briga;

per ch’i’ dissi: “Maestro, chi son quelle

51 genti che l’aura nera sì gastiga?”.
“La prima di color di cui novelle
tu vuo’ saper”, mi disse quelli allotta,

54 “fu imperadrice di molte favelle.
A vizio di lussuria fu sì rotta,
che libito fé licito in sua legge,

57 per tòrre il biasmo in che era condotta.
Ell’è Semiramìs, di cui si legge
che succedette a Nino e fu sua sposa:

60 tenne la terra che ’l Soldan corregge.
L’altra è colei che s’ancise amorosa,
e ruppe fede al cener di Sicheo;

63 poi è Cleopatràs lussurïosa.
Elena vedi, per cui tanto reo
tempo si volse, e vedi ’l grande Achille,

66 che con amore al fine combatteo.
Vedi Parìs, Tristano”; e più di mille
ombre mostrommi e nominommi a dito,

69 ch’amor di nostra vita dipartille.
Poscia ch’io ebbi il mio dottore udito
nomar le donne antiche e ’ cavalieri,

72 pietà mi giunse, e fui quasi smarrito.
I’ cominciai: “Poeta, volontieri
parlerei a quei due che ’nsieme vanno,

75 e paion sì al vento esser leggeri”.
Ed elli a me: “Vedrai quando saranno
più presso a noi; e tu allor li priega

78 per quello amor che i mena, ed ei verranno”.
Sì tosto come il vento a noi li piega,
mossi la voce: “O anime affannate,

81 venite a noi parlar, s’altri nol niega!”.
Quali colombe dal disio chiamate
con l’ali alzate e ferme al dolce nido

84 vegnon per l’aere dal voler portate;
cotali uscir de la schiera ov’è Dido,
a noi venendo per l’aere maligno,

87 sì forte fu l’affettüoso grido.
“O animal grazioso e benigno
che visitando vai per l’aere perso

90 noi che tignemmo il mondo di sanguigno,
se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace,

93 poi c’hai pietà del nostro mal perverso.
Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,

96 mentre che ’l vento, come fa, ci tace.
Siede la terra dove nata fui
su la marina dove ’l Po discende

99 per aver pace co’ seguaci sui.
Amor, ch’al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona

102 che mi fu tolta; e ’l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,

mi prese del costui piacer sì forte,

105 che, come vedi, ancor non m’abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense”.

108 Queste parole da lor ci fuor porte.
Quand’io intesi quell’anime offense,
china’ il viso e tanto il tenni basso,

111 fin che ’l poeta mi disse: “Che pense?”.
Quando rispuosi, cominciai: “Oh lasso,
quanti dolci pensier, quanto disio

114 menù costoro al doloroso passo!”.
Poi mi rivolsi a loro e parla’ io,
e cominciai: “Francesca, i tuoi martiri

117 a lagrimar mi fanno tristo e pio.
Ma dimmi: al tempo d’i dolci sospiri,
a che e come concedette amore

120 che conosceste i dubbiosi disiri?”.
E quella a me: “Nessun maggior dolore
che ricordarsi del tempo felice

123 ne la miseria; e ciò sa ’l tuo dottore.
Ma s’a conoscer la prima radice
del nostro amor tu hai cotanto affetto,

126 dirò come colui che piange e dice.
Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;

129 soli eravamo e sanza alcun sospetto.
Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;

132 ma solo un punto fu quel che ci vinse.
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,

135 questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ’l libro e chi lo scrisse:

138 quel giorno più non vi leggemmo avante”.
Mentre che l’uno spirto questo disse,

l’altro piangëa; sì che di pietade

141 io venni men così com’io morisse.
E caddi come corpo morto cade.

 
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 

  

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ORSO TONY

Pubblicato 22 novembre 2010 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI, Senza categoria

COME ANGELI – BALSAMO – FELICE SETTIMANA IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 
 
 
  
 
 
 
 
 
 
L'infinito è il posto che preferisco
per chiudermi con te.
(Fran Tarel)
 
 
 
 
 
 
 
 
    
 
 
COME ANGELI
Ive Balsamo
 
Danziamo
come angeli
nel buio
dei Quasar
stringendoci le mani.
Baci
di stelle
si posano
sulle labbra,
polveri di luna
ci abbracciano.
Come sfere
impazzite
rotoliamo
nel vuoto
intonando
canti d’amore
al ritmo
di suoni siderali.
E’ un sogno
incantato,
amore mio,
svanisce
all’alba.
 
 
 
 
 
 

         

 
 
 
da Orso Tony
 
 
Globo numero 101
 

 
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