
Eduardo Mitre
Prateria
in cui brucano
Fonte
fa il bagno
tutta nuda.

La maestra ne ha abbastanza. Porta Pierino nell’ufficio del direttore.
Mentre Pierino aspetta nel corridoio la maestra spiega la situazione al direttore.
Il direttore dice alla maestra che metterà il ragazzo alla prova: gli farà una serie di domande, se lui sbaglia una qualsiasi delle risposte dovrà tornare in prima e comportarsi bene. La maestra è d’accordo.
Pierino viene fatto entrare, gli vengono spiegate le condizioni e lui accetta di sottoporsi alla prova.
Il direttore esordisce:
– Quanto fa 3 x 3?
Pierino:
– Nove!
– Quanto fa 6 x 6?
– Trentasei!
E così via con ogni domanda che il direttore presuppone che un allievo della terza debba conoscere. Il direttore guarda la maestra e le dice:
– Credo che Pierino possa andare in terza…
La maestra sempre più presa dalla sfida:
– Ora ti farò alcune domande del tipo “Chi sono io”, d’accordo?
– D’accordo!
– Infili dei paletti dentro di me. Mi leghi a terra prima di montarmi.
Quale verbo inizia con “SC”, finisce con “ARE” e significa un sacco di divertimento?
Pierino:
– Scherzare!!!
CIAO DA TONY KOSPAN
Piccolo favoloso saggio raccontino…
IL GIURAMENTO
Un antico imperatore cinese fece, un giorno un solenne giuramento.
“Conquisterò e cancellerò dal mio regno tutti i miei nemici”. Un po’ di tempo dopo, i sudditi sorpresi videro l’imperatore che passeggiava per i giardini imperiali a braccetto con i suoi peggiori nemici, ridendo e scherzando. “Ma…” gli disse sorpreso un cortigiano “non avevi giurato di cancellare dal tuo regno tutti i tuoi nemici?”. “Li ho cancellati, infatti” rispose l’imperatore. “Li ho fatti diventare tutti miei amici!”.
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Autore: Bruno Ferrero – Libro: Cerchi nell’Acqua
CIAO DA TONY KOSPAN
L’AMORE
Pablo Neruda
Che hai, che abbiamo,
che ci accade?
Ahi il nostro amore è una corda dura
che ci lega ferendoci
e se vogliamo
uscire dalla nostra ferita,
separarci,
ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarci insieme.
Che hai? Ti guardo
e nulla trovo in te se non due occhi
come tutti gli occhi, una bocca
perduta tra mille bocche che baciai,
più belle,
un corpo uguale a quelli che scivolarono
sotto il mio corpo senza lasciar memoria.
E che vuota andavi per il mondo
come una giara di color frumento,
senz’aria, senza suono, senza sostanza!
Invano cercai in te
profondità per le mie braccia
che scavano, senza posa, sotto la terra:
sotto la tua pelle, sotto i tuoi occhi,
nulla,
sotto il tuo duplice petto sollevato,
appena
una corrente d’ordine cristallino
che non sa perchécorre cantando.
Perché, perché, perché,
amore mio, perché?