
Juan Ramon Jimenez
Ti bacerò nel buio,
senza che il mio corpo tocchi
il tuo corpo.
Abbasserò le tende,
ché neanche la nebbia entri
dal cielo.
Ché nella morte assoluta
di tutto, esista solo,
nuovo mondo, il mio bacio

Paul Cezanne
il padre dei moderni
ovvero Forme e colori
II parte
Da questa sua ricerca parte proprio la più grande rivoluzione del ventesimo secolo: la pittura cubista di Picasso. Con il cubismo si perde completamente il primo termine della sintesi di Cezanne (visione-coscienza), per ricercare solo quella rappresentazione che ha la coscienza delle cose. Perdendosi il primo termine il cubismo romperà definitivamente con il naturalismo e la rappresentazione mimetica della realtà per introdurre sempre più l’arte nei territori dell’astrazione e del non figurativo.
In Cezanne tutto ciò è però ancora assente. Egli non perde mai di vista la realtà e il suo aspetto visivo. Come per i pittori impressionisti, egli è del tutto indifferente ai soggetti. Li utilizza solo per condurre i suoi esperimenti sul colore. Ed i suoi soggetti sono in realtà riducibili a poche tipologie: i paesaggi, le nature morte, i ritratti a figura intera.
I paesaggi sono, tra la produzione di Cezanne, quella più emozionante e poetica. Vi dominano i colori verdi, distesi in infinite tonalità diverse, tra cui si inseriscono tenue tinte di colore diverso. Sono paesaggi che nascono da una grande sensibilità d’animo e che cercano nella natura la serenità e l’equilibrio senza tempo.
Le nature morte di Cezanne sono quasi sempre dominate dalla frutta. Inconfondibili sono le sue mele che, come perfette sfere rosse, compaiono un po’ ovunque. In questi quadri gli elementi si pongono con grande libertà, cominciando già a mostrare le prime volute rotture con la visione prospettiva. Cezanne è interessato solo ai volumi non allo spazio. Tanto che egli affermò che tutta la realtà può essere sempre riconducibile a tre solidi geometrici fondamentali: il cono, il cilindro e la sfera.
Questa sua attenzione alla geometria solida ritorna anche nei suoi ritratti a figura intera, tra cui spiccano le composizioni delle Grandi Bagnanti.
Il ragazzo dal gilet rosso
FINE
Il flirt è l'acquerello dell'amore.
Bouerget
NOME NON HA… ~ Sibilla Aleramo ~
Nome non ha, amore non voglio chiamarlo questo che provo per te, non voglio tu irrida al cuor mio com'altri a' miei canti, ma, guarda, se amore non è pur vero è che di tutto quanto al mondo vive nulla m'importa come di te, de' tuoi occhi, de' tuoi occhi donde di rado mi sorridi, della tua sorte che non m'affidi, del bene che mi vuoi e non mi dici, oh poco e povero sia, ma nulla al mondo più caro m'è, e anch'esso, e anch'esso quel tuo bene nome non ha.
par Ours Antoine AMI LA POESIA?
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![]() TONY KOSPAN
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FINE
DAL WEB – IMPAGINAZIONE ORSO TONY