Archivio per 20 ottobre 2010

UNA CONCHIGLIA – LORCA – BUONANOTTE IN… MINIPOESIA   Leave a comment

 
 
UNA CONCHIGLIA
Federico Garcia Lorca
 

Mi hanno portato una
conchiglia.
Dentro le canta
Un mare di carta.
Il mio cuore
Si riempie d’acqua
con pesciolini
D’ombra e d’argento.

Mi hanno portato una conchiglia.
 
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 

 coração azulcoração azulcoração azulcoração azul
AMI LEGGER… SCRIVER… POESIE?
DISCUTERNE  INSIEME ED IN AMICIZIA? 
VIENI ANCHE TU… NEL… 
  
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21
 
TONY KOSPAN

Pubblicato 20 ottobre 2010 da tonykospan21 in BUONANOTTE IN MINIPOESIA, Senza categoria

NOTTE D’AUTUNNO E LES FEUILLES MORTES – POESIA E CANZONE SUBLIMI   Leave a comment

 

 
 
NOTTE D'AUTUNNO E LES FEUILLES MORTES
 
– POESIA E CANZONE SUBLIMI –
 
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
Eh sì… siamo davvero in autunno…
per la verità sembra quasi più inverno… 
Ma tant’è…
 
 
La poesia sublime di cui tratteremo
è di uno dei grandi…
il poeta turco Hikmet
 
 
 
  
Egli… riconosce all’autunno…
ed in particolare alla notte d’autunno
la capacità,
più delle notti della altre stagioni…,
di quasi costrigerci a guardarci dentro…
nel profondo del nostro cuore.
 
 
 
 

E lì… legger le parole dell’Amore.
 

Parole forti, parole assolute…
parole universali… parole che
sostanziano realizzano… concretizzano…
l’eternità dell’amore umano.
 
 
 
 
Questa è solo la mia interpretazione
ma potrebbero essercene altre…
che mi piacerebbe conoscere da voi…
 
 
Quel che è certo ed innegabile
è l’enorme fascinosa suggestione
che la poesia ci dona… quasi avvolgendoci
in un’amorosa nube autunnale… 
 
 
 

NOTTE D’AUTUNNO
Nazim Hikmet
 
In questa notte d’autunno
sono pieno delle tue parole
parole eterne come il tempo
come la materia
parole pesanti come la mano
scintillanti come le stelle.
Dalla tua testa alla tua carne
dal tuo cuore
mi sono giunte le tue parole
le tue parole cariche di te
le tue parole, madre
le tue parole, amore
le tue parole, amica.
Erano tristi, amare
erano allegre, piene di speranza
erano coraggiose, eroiche
le tue parole
erano uomini.
 

Foglie-autunno.gif Fall Leaves image by xandra91Foglie-autunno.gif Fall Leaves image by xandra91
 
 
La musica con cui mi fa piacere accompagnare questa
fantastica poesia è la famosissima canzone
 
 
 
 
LES FEUILLES MORTES
cantata dall’indimenticabile
Yves Montand
e con il testo francese
 
 
 

 Ciao a tutti da Tony Kospan
 
 

IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK? E’…
PSICHE E SOGNO   
  PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
IL TUO SPAZIO VIRTUALE – IL TUO SALOTTO CULTURALE
D’ARTE POESIA MUSICA ETC
TONY KOSPAN

AVEC LE TEMPS – NOTE ED ATMOSFERE DI UN TEMPO   2 comments

 
 
 
 
 
AVEC LE TEMPS
ATMOSFERE E NOTE… D’UN TEMPO…
a cura di Tony Kospan
 
 
 
 
 
 

Stavolta non andremo molto lontani nel tempo
(41 anni però non sono proprio pochi…)
ma la canzone è un vero mito mondiale.
 
Entriamo nell’atmosfera di quell’anno…1970…
con alcune immagini penso significative… 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
SCUDETTO A CAGLIARI
 
 
 
Questa canzone che possiamo definir poesia… poesia pura…
dolcissima e struggente… sì.. un pò triste…
ma profondissima in quanto tocca le nostre corde più vere…
e più profonde e che riguardano la nostra vita… 
 
E' stato il più grande successo musicale di Leo Ferré,
cantante e musicista monegasco…
ed è stata interpretata da cantanti di tutto il mondo.
 
In Italia segnalo le versioni di
Dalida, Patty Pravo, Paoli, Cinquetti e Battiato…
 
Prima di leggerla… ascoltarla…
immergiamoci nell'atmosfera del 1970…
 
 
 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Sì possiamo definir “Avec le temps”,
 a mio parere molto di più di una canzone…,
vera e propria… Musica dell’Anima
e non credo servano altre parole…
 
Basta ascoltarla… leggerne il testo…
 
 
 

 
 
 
AVEC LE TEMPS (COL TEMPO)
Leo Ferré

Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il viso
non ricordi la voce
quando il cuore ormai tace
a che serve cercare ti lasci andare
e forse é meglio così 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l’altro che adoravi che cercavi nel buio
l’altro che indovinavi in un batter di ciglia
tra le frasi e le righe e il fondotinta
di promesse agghindate per uscire a ballare
col tempo sai tutto scompare. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
ogni cosa appassisce io mi scopro a frugare
in vetrine di morte quando il sabato sera
la tenerezza rimane senza compagnia. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
l’altro a cui tu credevi anche a un colpo di tosse
l’altro che ricoprivi di gioielli e di vento
ed avresti impegnato anche l’anima al monte
per cui ti trascinavi alla pari di un cane
Col tempo sai tutto va bene. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
non ricordi più il fuoco
non ricordi le voci della gente da poco
e il loro sussurrare
non ritardare copriti col freddo che fa. 
Col tempo sai
col tempo tutto se ne va
e ti senti il biancore di un cavallo sfiancato
in un letto straniero ti senti gelato
solitario ma in fondo in pace col mondo
e ti senti tradito dagli anni perduti 
Allora tu col tempo sai
non ami più.
 
 
 
 
 

 

 

Eccola insieme al testo originale cantata da Léo Ferré… 

 

 

    
 

 

e qui nella versione italiana cantata da Dalida…  

 

    
 
 
 
 

 
 
 
Ciaooooooooo da
TONY KOSPAN
 
 

 
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Poesie…
un altro modo di viverle…
  
 
 
 

Pubblicato 20 ottobre 2010 da tonykospan21 in CANZONI DI UN TEMPO..., Senza categoria

ESTHER FERRER – ARTE FOTOGRAFICA CONCETTUALE   1 comment

 
 
 
 
 
 
 
 
AVVERTO CHE QUESTO POST CONTIENE IMMAGINI
CHE AD ALCUNI POTREBBERO DAR FASTIDIO…
E DUNQUE SI FERMI QUI…
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
L’ARTE NON E’ MORALE NE’ IMMORALE
MA AMORALE
 
 
 

 

 

 

 

ESTHER FERRER

ARTE FOTOGRAFICA CONCETTUALE

 

 

 

 

 

 

Esther Ferrer (San Sebastián 1937) vive e lavora a Parigi. Artista concettuale molto nota nel panorama dell’arte performativa dagli anni Sessanta. Dall’inizio della sua carriera realizza incursioni in altri campi quali: la musica, la fotografia, la poesia o la letteratura.

 

 

 

    

 

      

 

 

 

Esther Ferrer che, oltre a mostre personali e collettive, ha al suo attivo più di 100 concerti realizzati con il gruppo Zaj e performance dal 1967 al 1995, ha proposto in Biennale (proprio nell’ambito delle performance e delle installazioni), una paradossale e suggestiva oggettivazione in cui il tempo e lo spazio hanno finito per acquisire una presenza inquietante.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Esther Ferrer, artista basca, utilizza il suo corpo ed il suo volto come modelli dominanti nella sua opera . L’artista con le sue foto mostra allo spettatore le sue riflessioni sul tempo che passa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Osservando i suoi ritratti composti, è stupefacente notare come il volto di una persona, nel caso specifico quello dell’artista, subisce con gli anni solo impercettibili variazioni.

 

 

 

 

 

 

 

L’artista indaga la necessità dell’uomo di identificarsi con il proprio corpo e con lo spazio nella ricerca di un punto di riferimento, di un centro, in contrapposizione all’instabilità del tempo, alla trasformazione che il tempo apporta sull’uomo e al suo spazio vitale.

 

 

 


 

 

 

 Con Autoretrato en el tiempo fa convivere, su uno stesso supporto, 

due scatti separati dal tempo ma uniti nello spazio.

 

 

 

 

 

 

 

 

L’opera ebbe inizio oltre venti anni fa e consiste in una serie di autoscatti dell’artista realizzati a cadenza quinquennale, in bianco e nero, con lo stesso sfondo, la stessa luce, la stessa inquadratura e dove, nulla cambia, se non il passare degli anni sul viso di Esther Ferrer. Realizzati i ritratti e tagliati a metà in senso verticale l’artista li riunisce in un unico ritratto “dei doppi tempi”.  

 

 

 

 

 

 

 

La serie Autorretrato en el espacio parte da una immagine sfocata, quasi impercettibile, che in modo graduale aumenta la propria definizione per ritornare di nuovo alla composizione iniziale una volta raggiunto il massimo di nitidezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 Gli scatti di Autoretrato en el tiempo, il cui primo risale al 1981 e l’ultimo al 2004, sorprendono particolarmente per gli esigui cambiamenti intercosi nei 23 anni di distanza dal primo all’ultimo. Ferrer, ovviamente, non ha subito in questi anni nessun trattamento chirurgico ma solo il “trattamento” del normale scorrere del tempo.

 

 

 

 

 

 

 La serie Autoretrato en el tiempo è un work in progress, pertanto, l’artista continuerà questo lavoro negli anni a venire. 

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

FINE

 

 

 

FONTI: VARI SITI WEB – IMP. T.K.

 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 

 

IL SALOTTO DEGLI ARTISTI
E DI CHI AMA L'ARTE

 
 
 

 

Pubblicato 20 ottobre 2010 da tonykospan21 in FOTOGRAFIA ARTE STORIA, Senza categoria

LA LIBRERIA DEL MARE – BUON MERCOLEDI’ IN POESIA E MUSICA   2 comments

 

 

 

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Amo parlare del nulla, padre, è la sola cosa di cui so tutto.
Oscar Wilde

  

 

LA LIBRERIA DEL MARE
Maria Grazia Nigi

Tutte le mie parole
portate via dal vento
cadranno in mezzo al mare.
Disperse in mezzo ai flutti,
salite e ridiscese per
nuotare.
Le leggeranno i pesci
letterati.
Le piccole conchiglie
innamorate.
La Società Anonima dei
pescicani.
Per tramare, per rimanere
a galla per mangiare,
tentando con i denti
di strappare… quelle
parole care.
Per leggere e imparare,
è tutta trasparente
aperta notte e giorno,
la Libreria del Mare.

 

 

 

 

 

da Orso Tony

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PARADISO ED INFERNO – LA VERA DIFFERENZA   Leave a comment

 
Una storiella simpatica ma
piena di saggezza… e tutta da meditare.
 
 
 
PARADISO ED INFERNO
LA VERA DIFFERENZA
 
 
 
 
 

Un uomo parlava con il Signore riguardo a paradiso e inferno.

Il Signore disse all’uomo:“Vieni, ti mostrerò l’inferno”…

Entrarono in una stanza in cui un gruppo di persone sedeva attorno ad una grande pentola di stufato.

Tutti erano denutriti, disperati e affamati. Ognuno teneva in mano un cucchiaio che raggiungeva la pentola, ma il cucchiaio aveva un manico tanto più lungo dalle loro braccia che non poteva essere usato per portare alla bocca lo stufato. La sofferenza era terribile.

“Vieni, adesso ti faccio vedere il paradiso”, disse il Signore dopo un po’.

Entrarono in un’altra stanza, identica alla prima, tutto era uguale: la stessa pentola di stufato e  gli stessi cucchiai a manico lungo. Ma lì tutti erano felici e ben nutriti.

“Non capisco”, disse l’uomo. “Perché sono felici qui se nell’altra stanza erano disperati e tutto era uguale?”

Il Signore sorrise. “Ah, è semplice”, disse…. “Qui hanno imparato a darsi da mangiare l’un l’altro”.

 
 

 

Meditiamo amici, meditiamo…

 

Ciao da Tony Kospan

 

  

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Pubblicato 20 ottobre 2010 da tonykospan21 in PENSIERI E NOTIZIE SORRIDENTI, Senza categoria

PENSIERI SULLA VITA FIRMATI… SCHOPENHAUER   Leave a comment

PENSIERI SULLA VITA… FIRMATI… DA UN GRANDISSIMO FILOSOFO

SCHOPENHAUER

 

 

« Le speculazioni filosofiche si possono ricevere solo dai loro autori; chi si sente portato alla filosofia deve quindi visitarne gli immortali maestri nel santuario delle loro stesse opere »

Arthur Schopenhauer

 
 
 
 
 
 

Io non ho scritto per gli imbecilli. Per questo il mio pubblico è ristretto.

La felicità è come l’elemosina gettata al mendico. Gli permette di vivere oggi per prolungare il suo dolore l’indomani.

La religione cattolica è un’istruzione a elemosinare il cielo, visto che sarebbe troppo incomodo guadagnarselo. I preti sono gli intermediari di questa elemosina.

La vita è una cosa spiacevole, e io mi sono proposto di passare la mia vita a rifletterci sopra.

La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia.

Nessuno si è mai sentito felice nel presente, a meno che non fosse ubriaco.

Non v’è dubbio che la vita non ci sia stata data perché ne godiamo, ma per vincerla – per superarla.

Quando pensiamo con orrore alla morte, la consolazione più sicura ed efficace che ci è data è sapere che essa ha almeno questo di buono, che è la fine della vita.

Quando uno comincia a parlare di Dio, io non so di cosa parli, infatti le religioni, tutte, sono prodotti artificiali. (da O si pensa o si crede)

Se un dio ha fatto questo mondo, io non vorrei essere quel dio, perché il dolore del mondo mi strazierebbe il cuore

Templi e chiese, pagode e moschee, in tutti i paesi e in tutte le epoche, sono una testimonianza, nel loro splendore e nella loro grandezza, del bisogno metafisico dell’uomo che, potente e indistruttibile, segue a ruota il bisogno fisico.

Verso la fine della vita avviene come verso la fine di un ballo mascherato, quando tutti si tolgono la maschera. Allora si vede chi erano veramente coloro coi quali si è venuti in contatto durante la vita.

 

 

DAL WEB… IMPAGINAZIONE ORSO TONY… FINE…

CIAO DA TONY KOSPAN

 
  

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Pubblicato 20 ottobre 2010 da tonykospan21 in RIFLESSIONI AFORISMI FILOSOFIE, Senza categoria