Archivio per 5 ottobre 2010
HO FATICATO MOLTO
Maram al Masri
Ho faticato molto
per conquistare il tuo cuore
solo per
dormire in lui
Io sono colei
che ti ha trattenuto per un bottone
e ha legato il suo destino…
con un sorriso
Tony Kospan
POESIE…
SE AMI LEGGERLE, SCRIVERLE… DISCUTERNE…
RAGGIUNGICI NEL GRUPPO DI FACEBOOK…
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Bè stavolta parliamo di una cosa da… uomini…
la cravatta…
Essa è stata mia… compagna fedele per 40 anni…
Devo però dire che era… ed è ancora…
per me naturale indossarla…
Non mi ha mai dato alcun fastidio…
però oggi… che sono in… ferie permanenti… 
cerco di vestire più casual…
Dunque l’amica cravatta…
ecco una sua breve storia…
Storia della Cravatta
Così come la camicia, che da semplice indumento ” intimo”, come veniva considerato nei tempi antichi, ha assunto con il passare dei secoli, sempre maggiore importanza fino a diventare vero e proprio segno distintivo di eleganza e rafinatezza, anche la cravatta, nata inizialmente come semplice fazzoletto, ha conquistato ben presto un posto di rilievo nella vita dell’uomo. Ornamento indispensabile all’eleganza maschile, spesso portata anche dalle donne, esprime la personalità di chi l’indossa e diviene strumento di grande importanza nelle relazioni sociali.

La cravatta nasce inizialmente come pezzo di stoffa che i legionari romani portavano, per motivi igienici o climatici, legato intorno al collo, con il nome di ” focale”. Secoli dpo i francesi adottarono questo ” fazzoletto”, mutuando a loro volta l’idea, da quello indossato dai mercenari croati durante la guerra dei Trent’anni. Nel1661 Luigi XIV istituisce la carica di “cravattaio” del re, gentiluomo cui era assegnato il compito i aiutare il sovrano ad abbellire ed annodare la cravatta. Nove anni dopo nel ’61 la duchessa di Lavallière, favorita del re, è la prima donna ad indossare una cravatta. Nel XIX secolo sarà dato il suo nome alla più aggraziata delle cravatte maschili. Nel1925, il cravattaio americano Jesse Langdorsf brevettò una cravatta lunga, meno sgualcita e più stabile: era nata la cravatta attuale, confezionata con tre segmenti di tessuto e tagliata di sbieco.

Parlando di cravatte non si può non menzionare il nodo.Oscar Wilde nel suo “L’Importanza di Chiamarsi Ernesto” diceva: “Una cravatta bene annodata è il primo passo serio nella vita.” Il gesto quotidiano dell’annodarsi la cravatta assume un significato simbolico e quasi magico che si perde nella notte dei temp. Nell’iconografia simbolica maschile il nodo rappresenta l’unione, il matrimonio, la fertilità e quindi la vita. Come Léonor dice ad Ariste ne ” La scuola delle mogli ” di Molière, “Un sacro nodo da domani ci unirà”.
Ma come si annoda una cravatta? Un emplice gesto che con poche regole base, diventa facile come allacciarsi le scarpe. Non sempre si sa che per fare il “nodo semplice”, il più diffuso, occorre posizionare l’estremità più larga, 30 cm. più in basso, e se si è destri posizionarla sulla destr o sulla sinistra per i mancini.
Concludendo possiamo riassumere l’essenza della cravatta con questo aforisma di un anonimo francese del 1820. “Della cravatta ho una cura perfetta: è il vero canone dell’eleganza. Mi adopero per ore con costanza perché appaia annodata in tutta fretta.”

Come fare il nodo Windsor
Testo dal web…impaginazione t.k.
Orso Tony
PSICHE E SOGNO…
IL SALOTTO CULTURALE DI FACEBOOK DI…
POESIA ARTE MUSICA CINEMA RIFLESSIONI ETC.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
STANCHI ANNOIATI?
ECCO QUALCOSA CHE CERTO CI TIRERA’ SU…
Clikka qui giù (e poi su Play)
Ciaoooooooo
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
.
.
.
.

Credevamo che il riconoscimento dell'importanza
del buonumore fosse una conquista moderna ma…
ecco che questo brano d'autore del '500
ci contraddice in pieno ed in modo sorprendente.

Nicolò dell'Abate
.
DAL RINASCIMENTO CI GIUNGE LA…
PREGHIERA DEL “BUON UMORE”

Gerard van Honthorst – Concerto
L’importanza del buonumore nella nostra vita è ben nota
e non solo per gli effetti benefici sulla salute.
Infatti ci consente anche vivere al meglio i nostri giorni
pochi o molti che saranno.

Ma è sorprendente vedere come già nel ’500
il tema era chiaramente sentito.
Leggiamo quindi come il buonumore
veniva visto all'epoca… grazie a questa
PREGHIERA DEL “BUON UMORE”
di Tommaso Moro,
umanista, scrittore e politico cattolico inglese.
Tommaso Moro
Devo dire che è anche molto simpatica…
ed… attualissima.
Paolo Veronese
Ma eccola… dunque…
LA PREGHIERA DEL “BUON UMORE”
Dammi, o Signore, una buona digestione ed anche qualcosa da digerire.
Dammi la salute del corpo, col buon umore necessario per mantenerla.
Dammi, o Signore, un’anima santa, che faccia tesoro di quello che è buono e puro, affinché non si spaventi del peccato, ma trovi alla sua presenza la via per mettere di nuovo le cose a posto.
Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama: “IO”.
Dammi, o Signore, il senso del ridicolo.
Concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po’ di gioia e possa farne parte anche ad altri.
Così sia.
Tommaso Moro (da una pagina del “Libro d’Oro” – Parigi – 1549)
.
.

Ciao da Tony Kospan

.
.
.

Pierre Puget
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
La poesia è il palesamento del divino
Gustavo Roll

BISOGNA METTERE IN ORDINE LE COSE
~ Carmen Yanez ~
L’albero del susino, laggiù
le gardenie a sinistra,
più in là il blù.
Il mare.
Dove, amore,
metteremo il mare?
Gli anni in quaderni gialli
e la risata dorata quando badiamo ai gatti.
In quale cofanetto dell’inverno
metteremo il temporale?
In solaio le ore della tua assenza.
Gli allori, i gerani,
la menta ai piedi
di questa promessa.
Vedrai
com’è imprevedibile la terra, amore,
se solo esisti.
par l’Ours…
AMI LA POESIA?
VIENI NEL GRUPPO DI FACEBOOK
TONY KOSPAN
Mi piace:
Mi piace Caricamento...

SAN FRANCESCO
IN UNA VISIONE LAICA
Tony Kospan
San Francesco d’Assisi nacque ad Assisi nel 1182 ca. e morì nel 1226.
Ora che è appena finita la festa in suo onore 2 mie parole su questa grandissima personalità ancora amatissima dopo tanti secoli da credenti e non…
Il suo amore per il creato in genere… gli umili… gli animali… la natura in ogni sua forma… ne fanno un antesignano immenso e geniale del pensiero moderno…
Ne è la più chiara rappresentazione questa sua famossima poesia…
IL CANTICO DELLE CREATURE
Altissimu, onnipotente bon Signore,
Tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne
benedictione. Ad Te solo, Altissimo, se konfano,
et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato sie, mi’ Signore cum tucte le Tue creature,
spetialmente messor lo frate Sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore:
de Te, Altissimo, porta significatione.
Laudato si’, mi Signore, per sora Luna e le stelle:
in celu l’ài formate clarite et pretiose et belle.
Laudato si’, mi’ Signore, per frate Vento
et per aere et nubilo et sereno et onne tempo,
per lo quale, a le Tue creature dài sustentamento.
Laudato si’, mi Signore, per sor’Acqua.
la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta.
Laudato si’, mi Signore, per frate Focu,
per lo quale ennallumini la nocte:
ed ello è bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre Terra,
la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti fior et herba.
Laudato si’, mi Signore, per quelli che perdonano per lo
Tuo amore
et sostengono infrmitate et tribulatione.
Beati quelli ke ‘l sosterranno in pace,
ka da Te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato s’ mi Signore, per sora nostra Morte corporale,
da la quale nullu homo vivente pò skappare:
guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali;
beati quelli ke trovarà ne le Tue sanctissime voluntati,
ka la morte secunda no ‘l farrà male.
Laudate et benedicete mi Signore et rengratiate
e serviateli cum grande humilitate.

Le celebrazioni per la sua festa costituiscono ogni anno un momento forte, a mio parere, per ripensare la sua personalità e la sua missione, sia in chiave religiosa che laica nonché il suo lascito in temini di amore universale.
In tempi come i nostri dobbiamo, se non vogliamo perdere il filo di una vita degna e ragionevole, lasciar cadere tanto “ciarpame” che ci bombarda da ogni dove… per focalizzare le problematiche veramente essenziali dell’Uomo.
Esse sono rappresentate principalmente da tre aspetti che non possono, nè potranno, essere messi mai da parte né da chi crede né da chi non crede:
Dio o il Mistero della Vita, l’Uomo ed il Creato/Natura.
Tony Kospan
Mi piace:
Mi piace Caricamento...