Archivio per 3 ottobre 2010

LA MUSICA DELLA VITA – HESSE – MINIPOESIA DELLA BUONANOTTE   Leave a comment


 

  

 

LA MUSICA DELLA VITA

~ Hermann Hesse ~ 

 

Tutto insieme, tutte le voci,
tutte le mete, tutti i desideri,
tutti i dolori, tutta la gioia,
tutto il bene e il male,
tutto insieme era il mondo.
Tutto insieme era il fiume del divenire,
era la musica della vita. 

 

 


 

da Orso Tony

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AMI LEGGER… SCRIVER… POESIE?

 PARLARNE INSIEME?

VIENI ANCHE TU… NEL… 

  

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TONY KOSPAN 

Pubblicato 3 ottobre 2010 da tonykospan21 in Senza categoria

L’ALBERO ED IL BAMBINO – UN BEL RACCONTO SULL’AMORE DELLA NATURA PER NOI   5 comments




Un bellissimo racconto
che ci parla dell’amore della natura per noi…
(che purtroppo la maltrattiamo).







L’ALBERO ED IL BAMBINO

Shel Silverstein








C’era una volta un albero che amava un bambino.
Il bambino veniva a visitarlo tutti i giorni.
Raccoglieva le sue foglie con le quali intrecciava delle corone per giocare al re della foresta. Si arrampicava sul suo tronco e dondolava attaccato ai suoi rami.
Mangiava i suoi frutti e poi, insieme, giocavano a nascondino.
Quando era stanco, il bambino si addormentava all’ombra dell’albero, mentre le fronde gli cantavano la ninna-nanna.
Il bambino amava l’albero con tutto il suo piccolo cuore. L’albero era felice.
Ma il tempo passò e il bambino crebbe.
Ora che il bambino era grande, l’albero rimaneva spesso solo.
Un giorno il bambino venne a vedere l’albero e l’albero gli disse: “Avvicinati, bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l’altalena con i miei rami, mangia i miei frutti, gioca alla mia ombra e sii felice”.
Voglio dei soldi
“Sono troppo grande per arrampicarmi sugli alberi e per giocare”, disse il bambino.
“Io voglio comprarmi delle cose e divertirmi. Voglio dei soldi. Puoi darmi dei soldi?”
“Mi dispiace”, rispose l’albero, “ma io non ho dei soldi. Ho solo foglie e frutti. Prendi i miei frutti, bambino mio, va a venderli in citta’. Cosi’ avrai dei soldi e sarai felice”.
Allora il bambino si arrampico’ sull’albero, raccolse tutti i frutti e li portò via.
E l’albero fu felice.
Voglio una casa
Ma il bambino rimase molto tempo senza ritornare…. E l’albero divenne triste.
Poi un giorno il bambino torno’; l’albero tremo’ di gioia e disse:
“Avvicinati bambino mio, arrampicati sul mio tronco e fai l’altalena con i miei rami e sii felice”.
“Ho troppo da fare e non ho tempo di arrampicarmi sugli alberi”, rispose il bambino, “Voglio una casa che mi ripari”, continuo’ “Voglio una moglie e voglio dei bambini, ho dunque bisogno di una casa. Puoi darmi una casa?”.
“Io non ho una casa”, disse l’albero: “La mia casa e’ il bosco, ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirti una casa. Allora sarai felice”.
Il bambino taglio tutti i rami e li porto’ via per costruirsi una casa.
E l’albero fu felice.
Voglio una barca per fuggire
Per molto tempo il bambino non venne. Quando torno’, l’albero era cosi’ felice che riusciva a mala pena a parlare.
“Avvicinati, bambino mio”, mormoro’, “vieni a giocare”.
“Sono troppo vecchio e troppo triste per giocare” disse il bambino.
“Voglio una barca per fuggire lontano di qui. Tu puoi darmi una barca?”.
“Taglia il mio tronco e fatti una barca”, disse l’albero: “Cosi’ potrai andartene ed essere felice”. Allora il bambino taglio’ il tronco e si fece una barca per fuggire.
E l’albero fu felice….ma non del tutto.
Voglio riposare
Molto tempo dopo, il bambino tornò ancora.
“Mi dispiace, bambino mio”, disse l’albero “ma non resta piu’ niente da donarti… Non ho piu’ frutti”. “I miei denti sono troppo deboli per dei frutti”, disse il bambino. “Non ho piu’ rami”, continuo’ l’albero “non puoi piu’ dondolarti”..
“Sono troppo vecchio per dondolarmi sui rami”, disse il bambino. “Non ho piu’ tronco”, disse l’albero. “Non puoi piu’ arrampicarti”. “Sono troppo stanco per arrampicarmi”, disse il bambino. “Sono desolato”, sospiro’ l’albero. “Vorrei tanto donarti qualcosa….ma non ho piu’ niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi rincresce tanto….”.
“Non ho piu’ bisogno di molto, ormai”, disse il bambino. “Solo un posticino tranquillo per sedermi e riposarmi. Mi sento molto stanco”.
“Ebbene”, disse l’albero, raddrizzandosi quanto poteva “ebbene, un vecchio ceppo e quel che ci vuole per sedersi e riposarsi. Avvicinati, bambino mio, siediti, Siediti e riposati”.

Così fece il bambino.
E l’albero fu felice.






Ciao da Tony Kospan





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IMBARAZZATI O SICURI? – TEST DELLA DOMENICA   Leave a comment

 
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IL TEST DELLA DOMENICA  

 

 
 
Direi che questo è un test molto interessante
che ci svela se siamo timidi o sicuri…
come crediamo…  
    

 

IMBARAZZATI O SICURI?

 

 

 

 
Se ci va… raccontiamo cosa ci dice…
 
  
  
Ciaooooooooooo
  
Tony Kospan
  
 
 
TI PIACEREBBE DIALOGARE CON AMICI
CON INTERESSI SIMILI IN UN AMBIENTE PIU’ RACCOLTO?
 
 
PERCHE’ NON CI RAGGIUNGI
NEL NOSTRO GRUPPO DI AMICI VIRTUALI
PSICHE E SONO IN GABITO GRUPOS?
 
 
 
 

 

 

Pubblicato 3 ottobre 2010 da tonykospan21 in Senza categoria, TEST E GIOCHI

CHIEDO SILENZIO – NERUDA – POESIA SUBLIME   Leave a comment



  
CHIEDO SILENZIO

–  NERUDA –  POESIA SUBLIME – 

 

 

  



Tra le poesie che definisco ”sublimi”,  

intendendo con questo termine riferirmi a poesie

che uniscono ai versi profondità di pensiero…

riflessioni sulla vita… etc…, 

a mio parere non può mancare questa del mio mito Neruda…

che ci sorprende sempre, e stavolta in una poesia di genere introspettivo,

così come ci sorprende nella poesia d’amore. 



 



Può sembrare all’inizio una poesia triste…

ma poi si apre dipingendoci la sua idea delle stagioni…

e dell’amore…

pur in una lucida analisi della sua vita. 

  

Inoltre, a parer mio, ci rivela una sua visione della vita…

quasi  flosofica o religiosa…

in cui la nascita porta la morte e la morte porta la nascita… 

  


  

Il Poeta dunque non si lascia trascinare

nel pessimismo e nella malinconia

del ricordo… e del pensiero sul destino dell’uomo…

ma da questo insieme all’amore per Matilde…,

che considera la donna del suo destino,

trae nuovo vigore lirico. 

  

In ultima analisi a me sembra

 un sereno innamorato abbraccio alla vita…

in ogni suo aspetto.  

 

  

   
CHIEDO SILENZIO
Pablo Neruda

 

Ora, lasciatemi tranquillo.
Ora, abituatevi senza di me. 

Io chiuderò gli occhi

E voglio solo cinque cose,
cinque radici preferite.

Una è l’amore senza fine.

La seconda è vedere l’autunno.
Non posso vivere senza che le foglie
volino e tornino alla terra.

La terza è il grave inverno,
la pioggia che ho amato, la carezza
del fuoco nel freddo silvestre.

La quarta cosa è l’estate
rotonda come un’anguria.

La quinta cosa sono i tuoi occhi.

Matilde mia, beneamata,
non voglio dormire senza i tuoi occhi,
non voglio esistere senza che tu mi guardi:
io muto la primavera
perché tu continui a guardarmi.

Amici, questo è ciò che voglio.
E’ quasi nulla e quasi tutto.

Ora se volete andatevene.

Ho vissuto tanto che un giorno
dovrete per forza dimenticarmi,
cancellandomi dalla lavagna:
il mio cuore è stato interminabile.

Ma perché chiedo silenzio
non crediate che io muoia:
mi accade tutto il contrario:
accade che sto per vivere.

Accade che sono e che continuo.

Non sarà dunque che dentro
di me cresceran cereali,
prima i garni che rompono
la terra per vedere la luce,
ma la madre terra è oscura:
e dentro di me sono oscuro:
sono come un pozzo nelle cui acque
la notte lascia le sue stelle
e sola prosegue per i campi.

E’ che son vissuto tanto
e che altrettanto voglio vivere.

Mai mi son sentito sé sonoro,
mai ho avuto tanti baci.

Ora, come sempre, è presto.
La luce vola con le sue api.

Lasciatemi solo con il giorno.
Chiedo il permesso di nascere
.
 

  



  

CIAO DA TONY KOSPAN

 


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UN MODO DIVERSO DI VIVERLA…  

ORSO TONY 

Pubblicato 3 ottobre 2010 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI, Senza categoria

FELICE DOMENICA IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

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Quando si comincia ad amare si comincia a vivere.
Madeleine de Scudéry

 

 

  

 

 

A VOLTE LA VITA
Tiziana Cocolo

 

A volte la vita
ti impone o ti invita
a scelte da fare
e ti trovi ad andare
per sentieri diversi
da quelli che
cantati nei versi.
Cammini e non vuoi
destare sospetti,
ma sai che t’aspetti
qualcosa di più.
Lo vedi nel blu
dei cieli invernali,
in stelle splendenti
e nel cuore lo senti.
Ma non puoi evitare
di camminare,
presa nella fredda spirale
del libeccio o del maestrale.
Dal vento ti lasci trascinare
in scelte da fare,
da cui vorresti scappare.
Poi resti a danzare,
perché chi ti invita
è pur sempre la vita

 

    

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à tout le monde par Ours Antoine

  

 

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TONY KOSPAN

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