Archivio per 26 agosto 2010

AMOR AETERNUS – SHELLEY – MINI DELLA BUONANOTTE   Leave a comment

 
 

 
AMOR AETERNUS
Percy Bysshe Shelley
 
 
Ricchezze e signorie scompaiono nella massa
del grande mare del giusto e dell’ingiusto umano,
quando è la volta che il nostro possesso scada;
ma l’amore, anche se maldiretto, è tra quelle
cose che sono immortali, e sorpassano
tutta quella fragile materia che saremo, o siamo stati.
 
 

 
 
Buonanotte a tutti
da Tony Kospan 
 
 

 
 

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Pubblicato 26 agosto 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

PUCCINI… LA SUA STORIA… LA SUA MUSICA…   2 comments

 
 
   
 
 
 
PUCCINI
UNO DEI MASSIMI COMPOSITORI MUSICALI
DELLA STORIA 
 
   
 
Racconteremo,
 per gli appassionati del grande musicista italiano
e della musica classica in genere
 la vita e le opere
e faremo ascoltare alcuni suoi brani… tra i più noti ed indimenticabili…
 
 
Intanto iniziamo con un "assaggio" della sua arte….
con uno dei brani che l’hanno reso famoso nel mondo…
tratto… dalla  "Madame Butterfly"
  
 

 
 
Ho scelto, tra le tante, questa biografia trovata nel web… perché, a mio parere, è la più completa in quanto tratteggia del nostro non solo i momenti della sua vita… da un punto di vista cronologico… ma anche e soprattuttto dal punto di vista umano ed in tal modo ci consente quasi di vederlo… di essere accanto a lui…
Mi complimento pertanto con l’autrice… che è un’appassionata ammiratrice e studiosa di Puccini… Daniela Di Raimondo. (Tony Kospan)
 
LA SUA BIOGRAFIA
Daniela Di Raimondo
 
 
“Ho sempre portato con me un gran sacco di malinconia,
non ne ho ragione, ma così son fatto”.
 
 
Questo pensiero così profondo ed intenso giunge dall’anima del più grande compositore d’opera del ventesimo secolo, Giacomo Puccini.
Un simile stato d’animo probabilmente lo ha accompagnato nei momenti più significativi della sua vita, come la creazione dei suoi personaggi femminili più acclamati al mondo: la dolce Mimì, la passionale Tosca e la fragile Butterfly, in un costante stato di angoscia, sofferenza e mestizia, Puccini ha composto delle opere indimenticabili che racchiudono tutto il dolore e la passione che ognuno di noi porta con sé nell’arco della sua esistenza.
Giacomo Puccini nacque il 22 dicembre 1858 a Lucca. Il padre, Michele, era un musicista, organista. La famiglia Puccini contava già altri compositori, a cominciare da Jacopo, il primo genio della famiglia, nato nel 1712. Il padre indirizzò  Giacomo allo studio della musica quando aveva solo cinque anni, cercando di fargli toccare i tasti dell’organo in modo alquanto curioso (appoggiava sui tasti delle monetine di rame e il piccolo Giacomo correva subito a raccoglierle): Ma il papà morì troppo giovane, a soli 52 anni, e non poté proseguire i suoi insegnamenti al caro figlioletto, così lo zio Fortunato Magi si incaricò di ciò. Puccini cominciò poi a frequentare l’Istituto musicale di Lucca nel 1864 sotto la guida di Carlo Angeloni. La decisione di dedicarsi all’opera arrivò nel 1876, quando Puccini assistette al teatro di Pisa a uno spettacolo di Aida: fu un vero colpo di fulmine per lui. Purtroppo gli studi operistici potevano  essere approfonditi solo a Milano, presso il Conservatorio; poiché la famiglia Puccini, dopo la morte del padre, si ritrovava con gravi problemi economici,  la mamma di Giacomo, Albina Magi, donna forte e volitiva, decise di chiedere un sussidio alla regina Margherita, per permettere al figlio di proseguire gli studi.  La regina fece così ottenere a Giacomo una borsa di studio di cento lire mensili, fiduciosa che il suo talento si sarebbe affermato molto presto.
 
 
 
 
Puccini poté così diplomarsi in composizione al Conservatorio nel 1883.Partecipò poi ad un concorso indetto da Sonzogno, presentando il suo Capriccio Sinfonico come saggio finale, ma non lo vinse. Nel maggio del 1884 andò in scena al teatro Dal Verme di Milano la sua prima opera Le Villi: fu un grande successo, di pubblico e di critica. La seconda opera però non ebbe altrettanto successo; infatti l’Edgar, rappresentato nell’aprile del 1889 alla Scala di Milano, fu accolto tiepidamente. Non piacque tanto quanto l’opera  precedente e questo ovviamente avvilì notevolmente Puccini e ancor di più il suo fedele amico e protettore, l’editore Giulio Ricordi, che credeva ciecamente nel suo immenso talento e che volle dargli un’altra occasione per potersi affermare nel mondo. “Puccini è il successore di Verdi”  soleva ripetere il caro Ricordi.
 
 
 
Infatti il suo fiuto infallibile ebbe poi conferma nell’opera Manon Lescaut, rappresentata al teatro Regio di Torino il primo febbraio del 1893; da allora Puccini riuscì a conquistare la gloria in tutto il mondo, le sue opere furono acclamate nei teatri più prestigiosi d’Europa e  d’oltreoceano, un crescendo che decretò Giacomo Puccini il più grande compositore del Novecento. Così vediamo nascere nel 1896 la Bohème rappresentata sempre al Regio di Torino e la Tosca nel 1900 al Costanzi di Roma, la Madama Butterfly nel 1904 alla Scala di Milano(qui l’opera fu fischiata e derisa, forse per una congiura ai danni del Maestro, ormai affermato, ricco, e invidiato ovunque per il suo genio, ma anche per il fascino e l’ eleganza, elementi inconsueti per un compositore di quei tempi…..)
 
 
 
A differenza di altri compositori un po’ trasandati, spettinati, poco curati nel vestire e nei modi, Giacomo Puccini appariva come un uomo estremamente intrigante, raffinato, elegante; amava vestire come un Lord inglese,  soprattutto dopo aver ottenuto successi e ammirazione internazionale…. Le donne erano catturate dalla sua musica, inebriate dal suo sguardo così magnetico e sensuale, travolte dai suoi lineamenti così forti, da  vero maschio latino; voluttuoso ed invitante, ecco come risultava Puccini agli sguardi del gentil sesso. Puccini amava le donne, ne era incantato, ammaliato, “innamorato perdutamente dell’amore”, ecco come amava descriversi. Era anche un uomo schivo, evitava di partecipare a banchetti organizzati appositamente per lui; non amava la folla e il dover parlare davanti a tanta gente gli incuteva ansia ed imbarazzo.
 
 
 
Fondamentalmente timido, dolce, affettuoso, anche un po’ scontroso, era comunque se stesso solo insieme agli  amici più cari, gente modesta e semplice come piaceva tanto a lui, gente di campagna, buona, leale, schietta ed onesta. Non amava vantarsi o atteggiarsi a genio; Giacomo preferiva l’amicizia vera, le risate, le sane bevute  insieme ai suoi amici di Torre del Lago, ( piccolo paesino sul lago di Massaciuccoli vicino Lucca, divenuta poi residenza del Maestro). Lì riusciva a comporre, ad estraniarsi da tutto e da tutti, a sognare, meditare e godere di quei lussuriosi tramonti sul lago: lì nascevano tutte le opere più commoventi del Maestro perché lì c’era la sua anima, il suo spirito, il suo vero Io.
 
 (continua…)
 
Ascoltiamo ora, se vogliamo, questo famoso brano da "Manon Lescaut"
 
 

 

     
 
  
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Pubblicato 26 agosto 2010 da tonykospan21 in MUSICA E DANZA CLASSICA

IL PONTE DI MIRABEAU – APOLLINAIRE – POESIA E BIO NELL’ANNIVERSARIO NASCITA   Leave a comment

 
 
APOLLINAIRE ED IL PONTE DI MIRABEAU
 
 
 
 
 
 
 
GUILLAUME APOLLINAIRE
Breve Bio e la sua nota poesia “Il ponte Mirabeau”
a cura di Tony Kospan
 
 
 
Guillaume Apollinaire (ma il suo vero nome era Wilhelm Apollinaire de Kostrowitsky) nasce a Roma il 26 agosto 1880 da un ufficiale italiano ed una polacca.
 
Si trasferì giovanissimo a Parigi.

Lì entrò in contatto con le avanguardie culturali dell’epoca…
e frequentò personalità quali Maurice de Vlaminck, André Derain, Pablo Picasso, Georges Braque, Henri Matisse e De Chirico… divenendo anche il teorico del movimento pittorico cubista.
 
 
 
 
Eccolo qui dipinto da De Chirico

 
 
 
Già allora appare forte la sua curiosità verso tutto quel che è nuovo… tecnologico e moderno… e questo lo portò anche ad appoggiare il movimento che proprio del modernismo fece la sua bandiera e cioè il futurismo di Marinetti.
 
 
 
 
 
 
 

 
Nel 1910 iniziò, ormai trentenne, la sua vita letteraria con un libro di sedici racconti “L’eresiarca & C.”, e dopo altre esperienze letterarie pubblicò nel 1913 “Alcools” una raccolta di sua poesie , che ebbe gran successo e influenzò molto tutta la letteratura francese,
ed è oggi considerata il suo capolavoro… insieme con “Calligrammes” del 1918.

 

Le poesie di “Alcools” risentono degli influssi del Simbolismo francese e mostrano una bella la musicalità pur  in  temi legati alla malinconia ed al sogno.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo queste, tante altre furono le sue pubblicazioni…, che però si diressero pian piano verso tematiche industriali e tecnologiche dell’epoca come l’automobile, il cinema, etc… esplorando nel contempo nuovi strumenti tecnici ed espressivi come l’eleminazione della punteggiatura, il verso libero, lo sperimentalismo grafico del calligramma.
 
 
 
 
 
 
 
 

Morì il 9 novembre 1918, in un modesto attico parigino e fu sepolto insieme ad altri grandi personaggi dell’epoca nel cimitero di Père Lachaise.
 
 
 
 

 
 
 
Leggiamo ora  una delle sue più belle poesie… divenuta anche una canzone…
 
 
 
 
 
 
 
IL PONTE MIRABEAU
Guillaume Apollinaire
 
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
E i nostri amori
Me lo devo ricordare
La gioia veniva sempre dopo il dolore
 
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
 
Le mani nelle mani faccia a faccia restiamo
Mentre sotto
Il ponte delle nostre braccia passa
L'onda stanca degli eterni sguardi
 
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
L'amore se ne va come
L'amore se ne va
Com'è lenta la vita
E come la Speranza è violenta
quest'acqua corrente
 
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
Passano i giorni e passano le settimane
Né il tempo passato
Né gli amori ritornano
Sotto il ponte Mirabeau scorre la Senna
Venga la notte suoni l'ora
I giorni se ne vanno io rimango
 
 

 

 

 

Ed ora ascoltiamola ora… cantata in Francese…

 

 

   

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 

 
 

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Pubblicato 26 agosto 2010 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI

UN OMAGGIO – IMMAGINI E PAROLE – A TUTTE LE DONNE…   2 comments

 
 
UN OMAGGIO A TUTTE LE DONNE…
 
 

 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 

Pubblicato 26 agosto 2010 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 
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La comprensione ci viene attraverso l’amore.
(Richard Wagner)
 
 
 
 
 
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SAPRAI CHE NON T’AMO E CHE T’AMO
Pablo Neruda
 
Saprai che non t’amo e che t’amo
perché la vita è in due maniere,
la parola è un’ala del silenzio,
il fuoco ha una metà di freddo.
Io t’amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l’infinito,
per non cessare d’amarti mai:
per questo non t’amo ancora.
T’amo e non t’amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t’amo quando non t’amo
e per questo t’amo quando t’amo.
 
 
 
par Ours Antoine
 
 

  
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Pubblicato 26 agosto 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

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