Archivio per 8 aprile 2010

FARI…. FARI… QUI… IN SLIDE SHOW…   Leave a comment

Pubblicato 8 aprile 2010 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

FARI… FARI… FARI… POESIA… VIDEO ED IMMAGINI …   1 comment

   

Questo video,
riportato in auge con mia sorpresa in auge dall’amica Marina
mi fu regalato da una delle mie primissime amiche virtuali
 la cara… Ninfea
 
Ciò avvenne a seguito di un mio post…
corredato da una mia poesia
 in suo onore… ed in onore delle sue Com…
ed i cui simboli erano i fari ed i gabbiani…
 
faro1.jpg Faro image by vero_nikar 
    
Ed infine stasera l’amica Carla Valentini
che ha visto il video della poesia…
e che ringrazio di cuore…
mi ha regalato quest’altro bellissmo video…
sempre inneggiante ai fari… 
 
25970499uJuHPpbtKq5Fph.jpg picture by orsosognante
  
Bè per noi amanti dei fari penso che questa
sia una bella scorpacciata…
  
Tony Kospan…
 

L’ISOLA FERDINANDEA… ECCOLA… L’ISOLA CHE NON C’E’…   Leave a comment

 
 
 
C'E' SUL SERIO L'ISOLA CHE… NON C'E!
 
 

 
 
 
 
 
ECCOLA… E'
 
L'ISOLA FERDINANDEA
 
 
 
 
 
 
 
 

Se ne sono occupati
gli storici, i geologi, i politici, i diplomatici, i vulcanologi,
ma l'isola Ferdinandea ha tutti gli elementi
del mito e della leggenda
 
 
 
 
Nel web sono molti i siti di varie nazioni che ne parlano, alcuni in termini robustamente rivendicativi, essenzialmente sulla scorta – anacronistica – del fatto che, all'epoca della sua comparsa, l'Italia non era un'entità politica.
 
L'Isola Ferdinandea è conosciuta oggi come “Banco Graham”, ovvero una vasta piattaforma rocciosa a circa 6 metri dalla superfice marina tra Sciacca e l'isola di Pantelleria.
 
Costituisce la bocca di un vulcano sommerso che, eruttando, nel 1831, vide l'isola crescere fino ad una superficie di circa 4 km2 e 65 m di altezza.
 
Tuttavia essa era composta da materiale eruttivo chiamato tefra o tefrite, materiale facilmente erodibile dall'azione delle onde.
 
Alla conclusione dell'episodio eruttivo si verificò una rapida erosione e l'isola scomparve definitivamente sotto le onde nel gennaio del 1832, prima di ogni soluzione del problema sorto intorno alla sua sovranità .
 
 
 
 
 
 
 

Il 10 dicembre 1831 Benedetto Marzolla, dipendente dell'Officio Topografico del Regno delle Due Sicilie, pubblicò una Descrizione dell'Isola Ferdinandea nel mezzo-giorno della Sicilia, comunicando che il precedente 12 luglio un vulcano era emerso dal mare e, dopo numerose eruzioni, aveva lasciato un'isoletta.
 
Era un piccolo pianoro di sabbia nera e pesante, tanto friabile da non sostenere il peso di una persona; nel centro vi sorgeva un colle e poco discosto c'era un laghetto di acqua fumante, dall'acre odore di zolfo.
 
Si trovava sul banco detto dai Siciliani Secca di Mare o Secca del Corallo e dagli inglesi di Malta Banco di Graham, circa 30 miglia a sud di Sciacca.

 

 
Il canonico Arena scriveva che queste eruzioni “sono state sempre precedute da brevi scosse di terremoto che si sono susseguite con fortissimo fragore di boati”. Secondo l'Arena “testimoni dell'evento furono i capitani Trafiletti e Corrao, naviganti in quel mare (latitudine 37,11 nord e longitudine 12,44 est) che osservarono un getto d'acqua a cui tennero dietro colonne di fiamme e di fumo che si elevavano ad un'altezza di 550 metri circa. Il 16 luglio si vide emergere la testa di un vulcano in piena eruzione e il 18 lo stesso capitano Corrao, di ritorno, osservò il cono del vulcano che sporgeva dal mare. Presto si vide emergere un'isoletta che crebbe sempre in eruzione e raggiunse, il 4 agosto, una base di tre miglia di circonferenza ed un'altezza di sessanta metri, con due preminenze, una da levante ed una da tramontana, a guisa di due montagne legate insieme; con due laghetti bollenti”.
 
Non appena si diffuse la notizia dell'apparizione del piccolo lembo di terra, accorsero, ad osservare l'evento, navi e scienziati di vari Paesi, dal Regno delle Due Sicilie, alla Svizzera, alla Germania, alla Gran Bretagna.
 
Si susseguirono visite da parte di vari studiosi, tra cui il prof. Karl Hoffman, geologo dell'Università di Berlino, il fisico Domenico Scinò , il prof. Carlo Gemellaro, docente di Storia Naturale presso l'Università di Catania per osservare l'evento.
 
 
 

 
 
 
Poiché Re Ferdinando aveva da poco visitato Palermo, il prof. Carlo Gemellaro suggerì che l'isola gli fosse intitolata.
Per effetto di un regio decreto del 17 agosto, l'isola Ferdinandea fu annessa al Regno delle Due Sicilie.
 
 
 
 
 
 
 
L'isoletta suscitò anche l'interesse di alcune potenze straniere alla ricerca di avamposti strategici per gli approdi delle loro flotte mercantili e militari. Così il 2 agosto l'Inghilterra prese possesso dell'isola chiamandola “Graham”, suscitando le proteste dei siciliani e dello scopritore capitano Corrao. Il 26 settembre anche la Francia inviò un brigantino con a bordo il geologo Constant Prévost e il pittore Edmond Joinville, che realizzò i disegni dell’isola, per compiere rilievi e ricognizioni che evidenziarono frane sul terreno e pronosticarono il prossimo inabissamento dell’isola. Come gli inglesi, anche i francesi non avevano chiesto alcun permesso al re Ferdinando II di Borbone, quale legittimo proprietario dell'isola, essendo questa sorta nella acque siciliane. Anzi i francesi la ribattezzarono “Iulia” in riferimento alla sua comparsa avvenuta nel mese di luglio, poi posero una targa a futura memoria e innalzarono sul punto più alto la bandiera francese. Allora Ferdinando II inviò sul posto il capitano Corrao il quale, sceso sull'isola, piantò la bandiera borbonica battezzando l'isola “Ferdinandea” in onore del sovrano. Sembrava che l'evento non suscitasse altro clamore, invece giunse sul posto la marina britannica e fu deciso di rimettere la questione ai rispettivi governi.
A fine ottobre del 1831 il governo borbonico prendeva posizione ufficiale ricordando ai governi di Gran Bretagna e Francia che a norma del diritto internazionale la nuova terra apparteneva alla Sicilia. A quanto sembra però i due governi non risposero, e iniziarono le rivalità fra le due nazioni, entrambe interessate a favorire le loro posizioni strategiche nel Mediterraneo. Il 7 novembre un capitano inglese misurò di nuovo l'isola, che risultò ridotta ad un quarto di miglio con un'altezza di venti metri.
Il 16 novembre si scorgevano soltanto piccole porzioni e l'8 dicembre un capitano siciliano ne costatò la scomparsa, mentre alcune colonne d'acqua si alzavano e si abbassavano.
 
 
 

 

 

A scanso di equivoci i siciliani posero sulla superfice del banco Graham una targa in pietra tra le cui righe si legge che “[…] l'Isola Ferdinandea era e resta dei Siciliani”. Rotta qualche anno fa (probabilmente per colpa di un'ancora) è stata prontamente sostituita.

Successivamente il vulcano è rimasto dormiente per decenni con la cima circa 8 m sotto il pelo dell'acqua (il cosiddetto Banco di Graham nella cartografia ufficiale).

 

 

 
 
 
Nel 1986 fu erroneamente scambiato per un sottomarino libico e colpito da un missile della U.S. Air Force nella sua rotta verso Tripoli.
 
Nel 2002 una rinnovata attività sismica nella zona di Ferdinandea ha indotto i vulcanologi a speculare sopra un imminente nuovo episodio eruttivo con conseguente nuova emersione dell'isola.
 
 
 
 
 
 
 
 
Per evitare in anticipo una nuova disputa di sovranità , dei sommozzatori italiani hanno piantato un tricolore sulla cima del vulcano di cui si aspettava la riemersione.
 
Però le eruzioni non si sono verificate e la cima di Ferdinandea rimane ancora circa 6 metri sotto il livello del mare.
 
 
 
 
 
 
 
 
Testo dal web con qaulche modifica o integraz. – Impaginazione T.K.
 
 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
 
 
 
 
 

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Pubblicato 8 aprile 2010 da tonykospan21 in STORIA... IN SENSO AMPIO

L’INCONTRO – EDERLE – MINI DELLA NOTTE   3 comments

 

 
L’INCONTRO
Luigi Ederle


Del tuo pensiero
colgo l’attimo
e mi viene l’amore
come onda sul mare.
Là oltre la sabbia
nasce il nostro domani

 

 

Pubblicato 8 aprile 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

EL TANGO DE ROXANNE – FANTASTICO VIDEO   Leave a comment






Un video affascinante che ti prende

e ti tiene incollato ad esso fino alla fine…

in un fantastico crescendo di immagini e musica…

Lo consiglio…


E' tratto da Moulin Rouge film musicale del 2001

girato in Australia ed ispirato come trama

alla Traviata di Giuseppe Verdi.








Ha ricevuto tantissimi premi e riconoscimenti

per per il suo ritmo scatenato e pirotecnico.







Il video ne è un magnifico esempio







Ciao da Tony Kospan





Pubblicato 8 aprile 2010 da tonykospan21 in MUSICA NEL MONDO...

FELICE GIOVEDI’ IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 
 
 
 
 
user_3_giovedi.gif image by ortensia82
 
               
 
Posso resistere a tutto,
eccetto che alle tentazioni
~ Oscar Wilde ~  
 
 
           
 
 
 Nota
ORSO TONY
 
IL CONDOR
Pablo Neruda
Io sono il condor, volo
su di te che cammini
e d’improvviso in un giro
di vento, penna, artigli,
ti assalto e ti innalzo
in un ciclone sibilante
di freddo tempestoso.
Alla mia torre di neve,
alla mia tana nera,
ti porto, e sola vivi,
e ti copri di penne,
e voli sopra il mondo,
immobile, nell’alto.
Donna condor, saltiamo
su questa preda rossa,
straziamo la vita
che passa palpitando
e innalziamo uniti
il nostro volo selvaggio. 
 
 
 
 
 
 
                     
 
 
 
   
 
 
 
 
a voi tutti
da Orso Tony

 

 
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VIENI NEL GRUPPO DI FACEBOOK… 
 
 
 
 
TONY KOSPAN
 

Pubblicato 8 aprile 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

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