Archivio per 7 aprile 2010

LE PIU’ BELLE LETTERE D’AMORE – DA BEETHOVEN AD UNA SCONOSCIUTA   4 comments

 

 

 

 

LE PIU’ BELLE LETTERE D’AMORE

I

 

 

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LUDWIG VAN BEETHOVEN
AD UNA SCONOSCIUTA
 
 
 
 

 

  

 

6 luglio 1812, di mattina

Mio angelo, mio tutto, mio io. Solo poche parole per oggi e addirittura a matita (con la tua) — Non sarò sicuro del mio alloggio sino a domani; che inutile perdita di tempo è tutto ciò! — Perché quest’angoscia profonda, quando parla la necessità — il nostro amore può forse durare senza sacrifici, senza che ciascuno di noi pretenda tutto dall’altro; puoi tu mutare il fatto che tu non sei tutta mia, io non sono tutto tuo? — Oh, Dio!, rivolgi il tuo sguardo alla bella Natura e da’ pace al tuo animo per ciò che deve essere — L’amore esige tutto e ben a ragione, così è di me per te, di te per me — Ma tu dimentichi così facilmente che io debbo vivere per me e per te. Se fossimo completamente uniti, tu sentiresti questa dolorosa necessità, tanto poco quanto la sento io – Il viaggio è stato orribile. Sono arrivato qui soltanto ieri mattina alle quattro.
Siccome c’erano pochi cavalli, la diligenza ha scelto un altro itinerario; ma che strada orribile! Alla penultima stazione mi hanno sconsigliato di viaggiare di notte, hanno cercato di ispirarmi paura d’un bosco ma ciò non è servito ad altro che a spronarmi — e ho avuto torto.
La vettura ha finito con lo sfasciarsi su quell’orribile strada, un semplice sentiero di campagna senza fondo. Se non avessi avuto quei due postiglioni, sarei rimasto per strada — Per l’altra strada, quella solita, Esterhàzy con otto cavalli ha avuto la stessa sorte che io con quattro — Tuttavia, in un certo senso la cosa mi ha anche fatto piacere, come succede ogni volta che supero felicemente qualche ostacolo — Ora voglio passare in fretta dagli eventi estrinseci a quelli intimi. Confido che ci vedremo presto; ed anche oggi mi manca il tempo per dirti i pensieri che ho rimuginato in questi ultimi giorni sulla mia vita — Se i nostri cuori fossero sempre l’uno vicino all’altro, non mi capiterebbe certo di avere simili pensieri. II mio cuore trabocca del desiderio di dirti tante cose — Ahimè – ci sono momenti in cui sento che la parola è inadeguata — Cerca di essere serena — e sii per sempre il mio fedele unico tesoro, ii mio tutto, come io lo sono per te. Sono gli dèi che debbono provvedere, qualunque possa essere il nostro destino.

Il tuo fedele Ludwig

      

    

 Dopo la morte di Ludwig van Beethoven (1770-1827) questa lettera venne trovata in un cassetto segreto del suo armadio. Scritta fra ii 6 e il 7 luglio 1812 a Teplilz e formata da treparti separate, non venne probabilmente mai spedita. Da allora i biografi hanno cercato di identificare la misteriosa destinataria senza approdare a una conclusione definitiva. Quale delle donne che il musicista frequentava è l’amata immortale?  

 

 

 

La contessa Giulietta Guicciardi, allora diciassettenne? Therese Brunsvick? Amalie Sebald? Josephine Staekelbeig? Sfuggente a ogni definizione più precisa, la donna sconosciuta resta comunque una delle più suggestive incarnazioni del mito romantico. 

 

 

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da Tony Kospan
 
 
 
 
 
DAL WEB…IMPAG. T.K….
 
 
 
  

 
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Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in FAVOLE LEGGENDE RACCONTI DI SAGGEZZA

ITZAHK PERLMAN -L’INCREDIBILE MAGICA ESECUZIONE COL VIOLINO ROTTO   Leave a comment

 
 
 
 L’INCREDIBILE STORIA DELL’ESIBIZIONE  DI  
ITZAHK PERLMAN
AL LINCOLN CENTER DI NEW YORK
CON IL  VIOLINO ROTTO…
 
 
 
 
 
Ecco un  fantastico e  commovente episodio…
che ha visto come protagonista il grande violinista
 Itzhak Perlman  
che non posso non portar anche alla vostra conoscenza…
 
Ho poi trovato un brano musicale che potrete ascoltare,
simbolo della bravura dell’artista…
 
Ma andiamo con ordine…
 
 
 
 
 
 

Il 18 Novembre 1995, il violinista Itzhak Perlman si esibiva al Lincoln Center di New York City.
Camminava con le stampelle, a causa della poliomielite avuta da bambino.
Il pubblico attendeva pazientemente che attraversasse il palcoscenico fino ad arrivare alla sedia.
Si sedette, appoggiò le stampelle al suolo, rimosse i rinforzi dalle gambe, si sistemò nella sua posa caratteristica, un piede piegato all’indietro, l’altro spinto in avanti, si piegò verso il basso per prendere il violino, lo trattenne fermamente con il mento, e fece un cenno col capo al direttore d’orchestra per indicare di essere pronto.
Era un rituale familiare per i fan di Perlman: il genio storpio che non dava importanza alla sua invalidità prima che la sua musica sublime trascendesse ogni cosa.
Ma questa volta fu diverso.
“Appena ebbe finito le prime battute”, rammenta il critico musicale Houston Chronicle, “una delle corde del suo violino si ruppe. La si poté sentire spezzarsi con uno schiocco secco – esplose come un colpo di pistola attraverso la stanza. Non c’erano dubbi su ciò che significava quel suono. Non c’erano dubbi su cosa avrebbe dovuto fare.”
Era ovvio – avrebbe dovuto posare il suo violino, rimettere i rinforzi per le gambe, prendere le stampelle, alzarsi in piedi, dirigersi faticosamente dietro le quinte e prendere un altro violino o cambiare la corda del suo violino mutilato.
Ma non lo fece.
Chiuse gli occhi per un momento, e poi segnalò al direttore d’orchestra di iniziare da capo.
Il pubblico era ammaliato.
Tutti sanno che è impossibile suonare un brano sinfonico con solo tre corde.
Io lo so, e voi lo sapete, ma quella notte Itzhak Perlman finse di non saperlo.
Suonò con una tale passione ed un tale potere ed una tale purezza…

Si poteva vederlo modulare, cambiare e ricomporre il pezzo nella sua testa…Ad un certo punto sembrò come se stesse disaccordando le corde per ottenere… da esse suoni che non avevano mai prodotto prima.
Quando finì ci fu un silenzio di timore reverenziale, e poi il pubblico si levò, come una cosa sola.
Eravamo tutti in piedi, urlavamo e applaudivamo – facendo tutto ciò che potevamo per mostrare quanto apprezzavamo ciò che aveva fatto.
Egli sorrise, si asciugò il sudore dalla fronte, alzò il suo archetto per quietarci, e poi disse, non con vanto, ma in un tono modesto, pensoso, riverente:

“Sapete, talvolta è compito dell’artista scoprire quanta musica può ancora creare con ciò che gli è rimasto”.

 

 

 

 

Questo racconto-ricordo di un episodio così bello mi ha fatto venire i brividi… sinceramente… e nel contempo penso ci faccia anche capire come accanto a noi ci sono, su questo pianeta, persone straordinarie…
 
Il racconto m’ha fatto venir voglia dunque di conoscere la sua eccelsa arte… ed ho trovato questo video… che penso possa darcene un magnifico esempio…
 
E’ davvero un brano musicale tutto da godere…
 
 
 
    
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 

Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in MUSICA E DANZA CLASSICA

QUASI ANONIMA – PESSOA – MINI DELLA NOTTE   1 comment

 
 
 
 
 
QUASI ANONIMA
Pessoa
 
 
Quasi anonima sorridi
e il sole indora i tuoi capelli.
Perché per essere felici
è necessario non saperlo?
 
 
 
 
 
 

Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

REGINELLA – NOTE ED ATMOSFERE D’UN TEMPO…   Leave a comment

 
 
 
 
 
 
R E G I N E L L A
ATMOSFERE E NOTE D’UN TEMPO
a cura di Tony Kospan
 
 
 
Sep27
 
 
 
Stavolta è il turno di Reginella
una delle canzoni napoletane più famose di tutti i tempi. 
 
 

 

 

Siamo nel 1917
la prima guerra mondiale s’avvia verso la fine…
 

 

   

entriamo un pò nell’atmosfera
di quell’anno con  altre immagini 
 

 

  

 
1917 – la poetessa Sibilla Aleramo
 
 
 
L’autore è quel Libero Bovio
poeta e  paroliere di moltissime altre canzoni napoletane di successo

 

  

 
 La canzone venne pubblicata
dalla celebre (all’epoca)
casa editrice musicale  "La Canzonetta". 

 

 

E’ un brano di struggente malinconia,
che racconta la fine di un amore
con un ritornello indimenticabile per la sua semplicità 
e l’aria d’abbandono..  rivelatore di un sentimento
che è ormai passato ma di cui lui spera resti  comunque
un pensiero… quasi… distratto.
 

 

  

 

Ed è proprio l’avverbio "distrattamente"
a riempire la melodia con quel gusto amaro
che lascia il ricordo d’ogni storia d’amore finita.
 

 

 

Il personaggio femminile della canzone
veste, secondo la moda dell’epoca,
come una sciantosa dall’abito scollato,
e dunque non è più quella di una volta,
la purezza del primo innamoramento è scomparsa,
tra i nastri del cappello rosa.
 

 

 

Ascoltiamola,
potendo leggere testo originale e traduzione…,
cantata da Massimo Ranieri…

 

 
 

   

Se poi desideriamo ascoltarla
nella versione più classica…
 
 
 
 
 
eccola cantata qui da Roberto Murolo…

  

    

 

 

 

Ciao da Tony Kospan

 

 
IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK…?
E’
 
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E TUOI LIBERI CONTRIBUTI
 
T.K.

Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in CANZONI DI UN TEMPO...

AMORI IN CHAT – SOLO UN SORRISO?   1 comment

 
Amori in internet
 

C H A T  . . .


 
 
 
 
ciaooooooooooooooooooo
ho pensato a te tutto il giorno

anch’ioooooooooooooo
era da tanto che non mi era successo una cosa simile
mi piacerebbe incontrarti

sarà difficile visto che siamo tutti e due sposati

sono seria…. fai qualcosa ti pregoooooooo!!!!  

sono innamorata di te

anch’io ti amo
dimmi ancora che mi ami
sono pazzo di te… mi hai proprio stregato

mi piace quando mi dici quelle cose…
 mio marito non è romantico per nulla

tuo marito e’ scemo non lo sa che fortuna ha,
mia moglie e’ un pezzo di ghiaccio

dobbiamo vederci verso le 16 ti va

sono ancora al lavoro a quest’ora

 
ma dai trova una cosa
non mi lasciano nemmeno andare a fare pipì
dici che non ti senti bene

é impossibile non possiamo vederci alle 18?

mio marito arriva alle 19 e devo essere in casa

digli una bugia che devi andare da un’amica
che faresti se c’incontriamo?
 
 
io penso solo a prenderti nelle mie braccia ed a fare l’amore…

hummmmmmm amoti

 

 
ho fretta di esssere nelle tue braccia

a chi lo dici! ci vediamo alle 18
 
 
devo presentarti i miei figli

quanti ne hai??

3

anchio , ahhah sono fortunati di avere un padre come te

quanti anni hanno i tuoi? i miei 7-5-3anni

anche i miei!!  siamo
veramente fatti per stare insieme

dove vivi tu ? Montreuil
ehehhe anch’io!!! Incredibile… che bello!!

Siamo proprio vicini!!!

la mia Piccolina si chiama
Louise e il grande Alberto come il padre

Louise che strano
anche il mio grande si chiama Alberto



Albertooooooooooo
Carolaaaaaaaaa

impotenteeee… va a…. 
puttanaaaa!!!!!!!!!!!!!!
 
 
 
Attenzione… amiche ed amici…A bocca aperta
 
 
 

Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in INTRATTENIM. UMORISMO

CEZANNE – IL PADRE DEI MODERNI – I PARTE   Leave a comment

 

Paul Cezanne

 

 

il padre dei moderni 

ovvero Forme e colori

 

Paul Cezanne – I giocatori di carte

 

E’ considerato l’iniziatore della modernità in pittura…,
primitivo di un’arte nuova,
 un visionario che anticipò Cubismo e Astrattismo…
 
 
 
Autoritratto

 

 

Biografia  

Paul Cezanne (1839-1906) è il pittore francese più singolare ed enigmatico di tutta la pittura francese post-impressionista. Nato ad Aix-en-Provence, nel meridione della Francia, proviene da una famiglia benestante (il padre era proprietario della banca locale). Egli quindi ebbe modo di condurre una vita agiata, a differenza degli altri pittori impressionisti, e di svolgere una ricerca solitaria e del tutto indifferente ai problemi della critica e del mercato.

 

Paul Cezanne, Bimbo
 
 
 
Egli, infatti, nella sua vita, al pari di Van Gogh, vendette una sola tela,
solo qualche anno prima di morire.

 

 

Paul Cezanne, Madame Cezanne
 
 
 

Pur vivendo quasi sempre a Aix-en-Provence, trascorse diversi periodi a Parigi dove ebbe modo di venire a contatto con i pittori impressionisti della prima ora quali Pissarro, Degas, Renoir, Monet e gli altri. Egli, come gli altri impressionisti, si vedeva rifiutato le sue opere dalla giuria del Salon. E così anche egli partecipò alla prima mostra che gli impressionisti tennero nello studio del pittore Nadar nel 1874. A questa mostra egli espose la sua famosissima opera «La casa dell’impiccato a Auvers».

 

 


Paul Cezanne, Il negro Scipione

 

La sua adesione al movimento fu però sempre distaccata. La sua pittura seguiva già agli inizi un diverso cammino che la differenziava nettamente da quella di un Monet o di un Renoir. Mentre questi ultimi erano interessati solo ai fenomeni percettivi della luce e del colore, Cezanne cerca di sintettizzare nella sua pittura anche i fenomeni della interpretazione razionale che portano a riconoscere le forme e lo spazio.

Ma, per far ciò, egli non ricorse mai agli strumenti tradizionali del disegno, del chiaroscuro e della prospettiva, ma solo al colore. La sua grande ambizione era di risolvere tutto solo con il colore, arrivando lì dove nessun pittore era mai arrivato: sintetizzare nel colore la visione ottica e la coscienza delle cose.  

 

Paul Cezanne, Ragazzo con teschio
 
 
 
Egli disse infatti che «nella pittura ci sono due cose:
l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro».
 
 
 
TESTO DA VARI SITI WEB – COORDIN E IMPAGINAZ. T.K
Continua…
 
 
 

  
 

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Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in ARTE

AMARE… IN SENSO AMPIO… ALLUNGA LA VITA   1 comment

 
 
AMARE… IN SENSO LATO…
ALLUNGA LA VITA 
  
 
La conclusione dopo una serie di ricerche di scienziati australiani
«Chi ama vive di più. Sospende il tempo»
 
Non solo «amore romantico e carnale»
ma ogni attività in cui si è «totalmente concentrati».
E chi non ama nessuno?
Meditazione.
 
 
 
cuore.efeitoscuore.efeitoscuore.efeitoscuore.efeitoscuore.efeitoscuore.efeitoscuore.efeitoscuore.efeitoscuore.efeitos
 
 
 

 
Chi ama, vive di più e meglio. Non è un proverbio ma il risultato di una serie di ricerche passate al vaglio da scienziati australiani. L’amore non sarà tutto nella vita, ma di certo aiuta anche a vivere più a lungo, perché rallenta l’orologio biologico. E questo spiega in parte perché le donne sono più longeve, aggiungono i ricercatori australiani. Il professore di medicina complementare Marc Cohen, dell’università di tecnologia di Melbourne, ha spiegato giovedì a una conferenza su salute e longevità a Brisbane, che vi sono evidenze multiple per affermare che l’amore, specie se abbondante, è un fattore primario di lunga vita e di alta qualità. Ha sottolineato però che non si riferisce solo all’amore romantico e carnale, ma lo definisce come «ogni attività che ci fa sentire come se il tempo si sia fermato». Quindi chi ama il giardinaggio, o la pittura, o i videogiochi, e vi si immerge al punto di dimenticarsi di mangiare, si apre la strada verso la longevità.
 
 
 
sun-4.jpg image by RONCISHERI
 
 
 
Avrà invece dei problemi chi odia il proprio lavoro e passa la giornata a guardare l’orologio, che si avvicina lentamente all’ora di staccare. «Tutte le attività in cui si è totalmente concentrati e si perde la nozione del tempo sono attività di amore», ha spiegato Cohen. «Vi sono crescenti prove cliniche che queste attività aiutino ad allungare la vita».
Questo spiega anche perché le donne generalmente vivono più a lungo degli uomini. «Le donne operano con i bambini che hanno bisogno d’amore, la loro occupazione principale è l’amore. È logico che vivano di più, perché nella loro vita c’è più amore». Lo studioso ha citato una ricerca negli Stati Uniti in cui i conigli accarezzati e coccolati dagli assistenti di laboratorio vivono il 60% più a lungo degli altri, alimentati con la stessa dieta ad alto contenuto di grassi. Un altro studio su 1.000 uomini israeliani che soffrivano di cuore ha concluso che quelli che si sentivano amati dalla moglie o compagna accusavano il 50% di meno di angina e di attacchi cardiaci rispetto ai pazienti con problemi nella relazione.
 
 
 
 
 
 
Un terzo studio della Fondazione australiana per il cuore indica che l’isolamento sociale e la mancanza di un gruppo di supporto sono fattori significativi nelle malattie cardiache quanto il colesterolo alto, la pressione alta e il fumo. «Le connessioni sociali positive sono di per sè una potente terapia», ha dichiarato.
E per gli sfortunati che al momento non hanno nessuno da amare e sono soli, il consiglio dello studioso è di praticare la meditazione, come maniera efficace per stimolare quella magica sensazione che il tempo si sia fermato.
 

 

 

Fonte: Corriere della Sera – Impaginaz. T.K.
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 

 
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T.K.

 

Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in SALUTE BENESSERE PSICOLOGIA GINNASTICA

FELICE MERCOLEDI’ IN POESIA E MUSICA…   1 comment

 

 


 

Arricchiamoci delle nostre reciproche differenze.
(Paul Valery)

 
 
 
 
   

 
 
HO SCELTO TE
~ S. Lawrence ~
 
Nel silenzio della notte,
io ho scelto te.
Nello splendore del firmamento,
io ho scelto te.Nell’incanto dell’aurora,
io ho scelto te.
Nelle bufere più tormentose,
io ho scelto te.
Nell’arsura più arida,
io ho scelto te.
Nella buona e nella cattiva sorte,
io ho scelto te.
Nella gìoia e nel dolore,
io ho scelto te.
Nel cuore del mio cuore,
io ho scelto te.
 
 
 
 
 
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da 
Tony Kospan
 
 
 

 
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TONY KOSPAN
 
 

Pubblicato 7 aprile 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

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