Archivio per 5 febbraio 2010

IL CAFFE’ – COHEN – FELICE NOTTE IN MINIPOESIA   Leave a comment

 
 

 
 
IL CAFFE’
Leonard Cohen
 
La bellezza del mio tavolino.
Il ripiano di marmo incrinato.
Una ragazza dagli occhi marroni
dieci tavoli piu’ in là.
Vieni con me.
Voglio parlare.
 
 
 
 
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Pubblicato 5 febbraio 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

NON AMO CHE LE ROSE CHE NON COLSI – GOZZANO – COCOTTE   2 comments

 

  

  
NON AMO
CHE LE ROSE CHE NON COLSI
a cura di Tony Kospan
  
  
Chi di noi non conosce questa frase?
 
Ma penso che pochi sappiano come me… prima di scoprirlo,
 in quale circostanza sia stata scritta e da chi…
 
Gironzolando tra le amate poesie ho trovato la soluzione…
  
  
  
E’ in una strofa di questa apparente
 sognante e birichina…
ma profondamente crepuscolare…
poesia di Guido Gozzano…
 
Il mio sogno è nutrito d’abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state… Vedo la case, ecco le rose
del bel giardino di vent’anni or sono!
 
Ci parla di sé…  bambino ammiratore
di una… Cocotte… vicina di casa…
che avendogli donato un furtivo bacio… ed un confetto…
è rimasta scolpita nel suo cuore…
  
  
Gozzano si abbandona languidamente ai ricordi
di quel volto… di quei volti…
di quei luoghi e di quelle emozioni…
che dopo tanti anni vivono ancora forti in lui…
e però è fermo lì nella sola contemplazione…
 
E’ una poesia, per me carinissima,
che rallegra il cuore…
unendo freschezza e profumi…
in un ampio caldo affresco
 avvolto in forte romanticismo…
  
Ma il suo successo è dovuto soprattutto
a quella frase…
“non amo che le rose che non colsi”.
 
 
  
COCOTTE
(Guido Gozzano)
 
I
Ho rivisto il giardino, il giardinetto
contiguo, le palme del viale,
la cancellata rozza dalla quale
mi protese la mano ed il confetto…
 
II
«Piccolino, che fai solo soletto?»
«Sto giocando al Diluvio Universale.»
Accennai gli stromenti, le bizzarre
cose che modellavo nella sabbia,
ed ella si chinò come chi abbia
fretta d’un bacio e fretta di ritrarre
la bocca, e mi baciò di tra le sbarre
come si bacia un uccellino in gabbia.
Sempre ch’io viva rivedrò l’incanto
di quel suo volto tra le sbarre quadre!
La nuca mi serrò con mani ladre;
ed io stupivo di vedermi accanto
al viso, quella bocca tanto, tanto
diversa dalla bocca di mia Madre!
«Piccolino, ti piaccio che mi guardi?
Sei qui pei bagni? Ed affittate là?»
«Sì… vedi la mia mamma e il mio Papà?»
Subito mi lasciò, con negli sguardi
un vano sogno (ricordai più tardi)
un vano sogno di maternità…
«Una cocotte!…»
«Che vuol dire, mammina?»
«Vuol dire una cattiva signorina:
non bisogna parlare alla vicina!»
Co-co-tte… La strana voce parigina
dava alla mia fantasia bambina
un senso buffo d’ovo e di gallina…
Pensavo deità favoleggiate:
i naviganti e l’Isole Felici…
Co-co-tte… le fate intese a malefici
con cibi e con bevande affatturate…
Fate saranno, chi sa quali fate,
e in chi sa quali tenebrosi offici!
 
III
Un giorno – giorni dopo – mi chiamò
tra le sbarre fiorite di verbene:
«O piccolino, non mi vuoi più bene!…»
«È vero che tu sei una cocotte?»
Perdutamente rise… E mi baciò
con le pupille di tristezza piene.
 
IV
Tra le gioie defunte e i disinganni,
dopo vent’anni, oggi si ravviva
il tuo sorriso… Dove sei, cattiva
Signorina? Sei viva? Come inganni
(meglio per te non essere più viva!)
la discesa terribile degli anni?
 
Oimè! Da che non giova il tuo belletto
e il cosmetico già fa mala prova
l’ultimo amante disertò l’alcova…
Uno, sol uno: il piccolo folletto
che donasti d’un bacio e d’un confetto,
dopo vent’anni, oggi ti ritrova
in sogno, e t’ama, in sogno, e dice: T’amo!
Da quel mattino dell’infanzia pura
forse ho amato te sola, o creatura!
Forse ho amato te sola! E ti richiamo!
Se leggi questi versi di richiamo
ritorna a chi t’aspetta, o creatura!
 
Vieni! Che importa se non sei più quella
che mi baciò quattrenne? Oggi t’agogno,
o vestita di tempo! Oggi ho bisogno
del tuo passato! Ti rifarò bella
come Carlotta, come Graziella,
come tutte le donne del mio sogno!
 
Il mio sogno è nutrito d’abbandono,
di rimpianto. Non amo che le rose
che non colsi. Non amo che le cose
che potevano essere e non sono
state… Vedo la case, ecco le rose
del bel giardino di vent’anni or sono!
 
Oltre le sbarre il tuo giardino intatto
fra gli eucalipti liguri si spazia…
Vieni! T’accoglierà l’anima sazia.
Fa ch’io riveda il tuo volto disfatto;
ti bacierò; rifiorirà, nell’atto,
sulla tua bocca l’ultima tua grazia.
 
Vieni! Sarà come se a me, per mano,
tu riportassi me stesso d’allora.
Il bimbo parlerà con la Signora.
Risorgeremo dal tempo lontano.
Vieni! Sarà come se a te, per mano,
io riportassi te, giovine ancora.
  
  
 
 
 
In ideale dolce collegamento floreale…
  
 
 
 
 
 

 

 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 
 

SE AMI LA POESIA…
LA SUA STORIA MILLENARIA…
IL SUO FANTASTICO MONDO…
LE SUE  SUBLIMI EMOZIONI…
 
 
 T.K.
 

 

Pubblicato 5 febbraio 2010 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI

COME FAR DURARE IL MATRIMONIO (PER SORRIDERE)   Leave a comment

 

 

 
I SEGRETI PER FAR DURARE IL MATRIMONIO
– PER SORRIDERE –
 
 
Io e mia moglie conosciamo il segreto per far durare il matrimonio:

 

(8 Marzo – Non lavare i piatti lo farai … domani) 

1) Due volte a settimana andiamo in un ristorante carino, beviamo del vino, buon cibo e compagnia. Lei va il martedì e io il venerdì.

2) Dormiamo in letti separati. Il mio è in Lombardia e il suo in Liguria.

3) Porto mia moglie ovunque, ma lei riesce sempre a trovare la via del ritorno.

4) Ho chiesto a mia moglie dove voleva andare per festeggiare il compleanno "in qualche posto dove non vado da molto tempo" ha risposto. Così le ho suggerito di andare in cucina.

5) Ci teniamo sempre per mano. Se la lascio andare comincia a spendere.

6) Ha un tostapane elettrico, un’impastatrice elettrica ed un tritatutto elettrico. Mi ha detto: "ci sono troppi aggeggi e nessun posto dove sedersi". Così le ho comprato una sedia elettrica.

7) Mia moglie mi ha detto che l’auto non andava bene perché c’era troppa acqua nel carburatore. Le ho chiesto dove fosse l’auto e mi ha risposto: "nel lago…"

 

8) Mia moglie fa una nuova dieta: cocco e banane. Non ha perso peso, ma ragazzi, come si arrampica sugli alberi!!!

9) Ha fatto una maschera al fango ed è stata bellissima per due giorni. Poi ha tolto il fango.

10) Ha inseguito il camion della nettezza urbana gridando: "sono in ritardo per l’immondizia?" e l’autista ha risposto: "no, salta dentro!"

11) Ricorda sempre… il matrimonio è la prima causa di divorzio!

12) Non ho parlato a mia moglie per 18 mesi. Non osavo interromperla!!!

13) L’ultimo litigio è stato per causa mia. Mia moglie ha chiesto: "Cosa c’è sulla tele?" Ho risposto: "Polvere".

14) All’inizio *** creò la terra e si riposò. Poi creò l’uomo e si riposò. Poi creò la donna. E da allora nè *** nè l’uomo hanno più riposato.

 

CIAO DA TONY KOSPAN
 
 
                   
 
 

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Ciao da Tony Kospan
 
 
 

Pubblicato 5 febbraio 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

FELICE WEEK END IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 
 
 

                                                                                

 

 

 

 

 

 

UN SORRISO 

~ Roberto Perin ~

Un sorriso
sparso nel vento,
un sorriso
sparso nel tempo,
sparso nell’eternità,
nell’eternità della luce,
avvolto per istanti
dall’ombra di un cuore.

Un sorriso
seminato in un sentimento,
bagnato da dolcezza,
serenità, amore.

Un sorriso
scoperto
e coperto da un gioco di labbra,
di ciglia, di guance paffute.

Un sorriso smaltato di fresco,
ricoperto di gioia,
fissato con felicità.

Un sorriso,
nato da un piacere di donare,
mostrare ciò che noi siamo.

Un sorriso del mio amore,
questo è il sorriso
mi fa sentire tutto questo.

Un sorriso d’amore.

 

 
 
                       
 
 
 
 
da Tony Kospan
 
 
 

                                                                                            

                                                                                                                                                                                            

 

Pubblicato 5 febbraio 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

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