Archivio per 2 febbraio 2010
LO SPLENDORE DELL’AMICIZIA – EMERSON – FELICE NOTTE 1 comment
UN NOMADE DEL WEB 1 comment

in lungo e in largo giro
tra spoglie dune e viali fioriti
con il mio carro lungo
di ricordi e di speranze
sì come Diogene
cercando però
la dolce luce che illumini il mio autunno.

tra quelle di sogno e quelle deserte
col mio battello carico
di vissute passioni
ma ancor più carico
d'emozioni da vivere…
sì come Ulisse
cercando però
l'alba luminosa d'un giorno di sogno.

Quante piccole albe
quanti piccoli tramonti
questo nomade ha vissuto
in attesa della grande alba sognata?

Thomas Col – Il viaggio della vita – 1842
di luce piena e col sapore d'infinito
che mi seguirà lungo il viale frondoso
del mio …spero … dolce tramonto?

ECCOLA POI IN… VIDEO DONO DELL'AMICA LUNA…

LA VITA – SORPRENDENTE (MA NON TROPPO) POESIA/RIFLESSIONE Leave a comment




Roberto Shinyeshiki
Non mangiare la vita con la forchetta e con il coltello,
ma sporcati la faccia….
Non hanno osato, non sono andati avanti
assapora tutto quello che riesci ad ottenere
la forza dell’alba e la poesia dell’imbrunire…
LA PIANTA DELLA PAZIENZA – RACCONTINO DI SAGGEZZA Leave a comment



Un uomo duramente provato dalla vita, il quale aveva saputo mantenere sempre integra la sua serenità e il suo coraggio, sentendo avvicinarsi la fine chiamò intorno a sé i figlioli, le nuore, i nipoti e i pronipoti e disse loro:"Voglio svelarvi un segreto. Venite con me nel frutteto".
Tutti lo seguirono con curiosità e tenerezza, poiché sapevano quanto il vecchio amasse le piante. Con le poche forze rimaste e rifiutando ogni aiuto, l’uomo cominciò a zappare in un punto preciso, al centro del verziere.
Apparve un piccolo scrigno.
Il vecchio lo aprì e disse: "Ecco la pianta più preziosa di tutte, quella che ha dato cibo alla mia vita e di cui tutti voi avete beneficiato".
Ma lo scrigno era vuoto e la pianticella che l’uomo teneva religiosamente fra le dita era una sua fantasia.
Nonostante tutto nessuno sorrise.
"Prima di morire", proseguì l’uomo, "voglio dare ad ognuno di voi uno dei suoi inestimabili semi".
Le mani di tutti si aprirono e finsero di accogliere il dono.
"E’ una pianta che va coltivata con cura, altrimenti s’intristisce e chi la possiede ne è come intossicato e perde vigore.
Affinché le sue radici divengano profonde, bisogna sorriderle; solo col sorriso le sue foglie diventano larghe e fanno ombra a molti.
Infine, i suoi rami vanno tenuti sollevati da terra; solo con l’aiuto di molto cielo diventano agili e lievi a tal punto da non farsi nemmeno notare".
Il vecchio tacque.
Passò molto tempo ma nessuno si mosse.
Il sole stava per tramontare, quando il figlio maggiore rispose per tutti loro:
"Grazie, padre, del tuo bellissimo dono; ma forse non abbiamo capito bene di che pianta si tratti".
"Sì che lo avete capito.
Mentre mi ascoltavate e mi stavate intorno, ognuno di voi ha già dato vita al piccolo seme che vi ho consegnato.
E’ la Pianta della Pazienza".
DAL WEB...- T.K.
FELICE MARTEDI’ IN POESIA E MUSICA… 1 comment
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