
Emily Dickinson
caro?
Abbiamo conosciuto in questo istante
amore marino e amore terreno,
e amore celeste pure.

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Il test dei colori di Lüscher
TEST… FIRMATO…
Il rosso fuoco ti fa pensare a una passione travolgente?
Vorresti dipingere le pareti della tua stanza di giallo?
La preferenza dei colori è uno dei tanti modi per rivelare la nostra personalità.
Scopri con questo test cromatico il tuo modo di vedere te stesso e il mondo.
Il test è usatissimo da enti privati e pubblici…
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E’ un test noto e molto apprezzato per la capacità di individuare
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Ciao dall’Orso… e buon test… a tutti…
AFORISMI ESILARANTI…
SUL… MATRIMONIO…
Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perche’ non bisognerebbe mai sposarsi! (Oscar Wilde)
Dormiamo in camere separate, ognuno cena per i fatti suoi, facciamo vacanze ognuno per conto suo: insomma facciamo di tutto per tenere unito il matrimonio. (Rodney Dangerfield)
Il matrimonio e’ stato spesso paragonato a quelle feste dove chi e’ fuori vorrebbe entrare, e chi e’ dentro sarebbe tanto contento di uscire. (John Davies)
La donna piange prima del matrimonio, l’uomo dopo. (Proverbio polacco)
Io non e’ che sia contrario al matrimonio, pero’ mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi. (Massimo Troisi)
Pensando al matrimonio l’uomo teme, non tanto il legarsi a una donna, quanto il separarsi da tutte le altre. (Helen Rowland)
Le ho chiesto di sposarmi e lei ha detto no. Da allora viviamo felici e contenti. (Spike Milligan)
I mariti non si rendono mai conto dello sforzo che facciamo noi mogli per spendere i loro stipendi. (Blondie Bloomstead)
Mia moglie mi ha sposato per fare un dispetto a un uomo. Dopo un anno ho scoperto che quell’uomo ero io. (Mario Zucca)
Mettere incinta una donna e poi sposarla e’ come pisciare in un cappello e poi metterselo in testa. (Samuel Pepys)
Personalmente, non conosco nulla del sesso perche’ sono sempre stata sposata. (Zsa Zsa Gabor)
Prima del matrimonio tenete gli occhi aperti; dopo chiudetene uno. (Benjamin Franklin)
Una donna che si ama, non si sposa; il peggior insulto che possiate farle è di trasformarla da amante in moglie. (Giuseppe Prezzolini)
Chi non e’ sposato non sa cosa significhi tornare a casa e trovare calore umano, affetto e comprensione. Io lo so: significa che ho sbagliato casa. (Boris Makaresko)
DAL WEB… IMPAGINAZ. T.K.
CIAO DALL’ORSO…
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FOTOGRAFO DI… VISITATORI DI MUSEO
E’ un gioco teatrale spettacolare, da applauso. Quello che poteva essere un intento documentario di ambienti museali diventa letteralmente una messinscena. Thomas Struth può immortalare le sale del museo con i suoi capolavori universali, coinvolgendo gli stessi visitatori, che diventano anche loro elementi perfettamente integrati con l’ambiente circostante, in una sorta di teatralità silenziosa, dove il turista appare trasfigurato in una comparsa della scena. Ma Struth può anche avvicinarsi di più alle persone, colte nel momento in cui contemplano l’opera d’arte. Ed è questo il suo segno più arguto e innovativo, scegliendo di ritrarre frontalmente la gente che guarda, vista come dal punto di vista dell’opera: quasi uno studio psicologico dei modi di guardare e di recepire l’arte di persone di diverse età, sesso e provenienza sociale. Struth punta così a ritrarre la condizione esistenziale dell’uomo confrontato con la propria immagine nell’opera d’arte. Ecco, allora, ritrovare nelle sue immagini folle di individui nelle più svariate attività: possono ammirare estatiche l’opera, possono ascoltare la guida, possono distogliere l’attenzione e osservare altre persone.
E’ un saggio sull’osservazione, sull’osservare e sull’essere osservati. Ma la mostra registra anche le altre indagini tematiche – Struth lavora principalmente per serie – quelle legate alle chiese e ai luoghi sacri, dove il fotografo trasfigura la monumentalità architettonica e spaziale, profusa di valori cromatici, nella superficie invasiva di un "pattern" decorativo, come ad esempio realizza con la facciata del Duomo di Milano. Chicca della rassegna napoletana è, poi, la presenza dei suoi cosiddetti "Paradisi", scatti fotografici che ritraggono luoghi dove l’uomo non ha mai o ha raramente messo piede. Qui scorre l’altro tema caro a Thomas Struth, quello della natura, dei territori incontaminati, delle foreste amazzoniche, di una natura, insomma, che è protagonista assoluta in una dimensione parallela alla realtà urbana, un mondo senza tempo, sospeso in una grandiosità sconosciuta e silenziosa. Un tema spiazzante che appare opposto a tutta quella civiltà fatta di arte, di città e architetture finora perlustrate. D’altronde, l’essenza di questa fotografia la indica lo stesso Struth quando afferma che "cerco un dialogo tra passato e presente e la possibilità di cercare uno spazio di quiete nel nostro mondo frenetico".
ALTRE SUE OPERE
Testo rielaborato da repubblica.it – immagini da vari siti – impaginazione T.K. –
CIAO DA TONY KOSPAN