Archivio per 20 gennaio 2010

E’ TROPPO TARDI? – DICKINSON – BUONANOTTE IN MINI…   Leave a comment

 
 
 
 
E’ TROPPO TARDI?
Emily  Dickinson
 
 
E’ troppo tardi per toccarti,
caro?
Abbiamo conosciuto in questo istante
amore marino e amore terreno,
e amore celeste pure.

  

 
 
 

Pubblicato 20 gennaio 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

LE STAGIONI DELLA VITA… VIDEO SUBLIME COME UNA POESIA   Leave a comment

 
LE STAGIONI DELLA VITA…
VIDEO SUBLIME COME UNA POESIA
 
 
 
 
 
UNO DEI VIDEO PIU’ BELLI  E PIU’ DOLCI CHE ABBIA MAI VISTO…
 
E’ CAPACE DI FARCI SOGNARE E VOLARE….
 
 
 
AlberoDellaVita.jpg image by sil71
 
 
 
 
DIREI CHE IN ESSO DOMINA LA "POESIA" DELLA VITA…
IN SENSO LATO…
 
ASSOLUTAMENTE IMPERDIBILE…
 
 
 

 
    
 
 
  
TONY KOSPAN
 
 
 

 
 
Amicizia, arte, buonumore,
dialogo, poesia, riflessioni, test,
video… etc…?
Vieni… sarai protagonista
nel nostro gruppo di Amici di penna 
 

sampc3a187dad82b18dc.jpg Psiche e Sogno picture by orsosognante 

T.K. 

Pubblicato 20 gennaio 2010 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

IL TEST DEI COLORI DI LUSCHER – TEST… FIRMATO…   Leave a comment

 

 

 Il test dei colori di Lüscher  

TEST… FIRMATO…

 

Il rosso fuoco ti fa pensare a una passione travolgente?

Vorresti dipingere le pareti della tua stanza di giallo?
La preferenza dei colori è uno dei tanti modi per rivelare la nostra personalità.

Scopri con questo test cromatico il tuo modo di vedere te stesso e il mondo.

Il test prende spunto dagli studi condotti dallo psicologo svizzero Max Lüscher sul legame tra
colore e psiche.

 

Il test è usatissimo da enti privati e pubblici…

 

 

Partendo dalle preferenze sulle sfumature cromatiche
il test rapido dei colori di Lüscher descrive lo stato d’animo dell’individuo
e offre un’analisi dettagliata della sua personalità emotiva. 
Un metodo semplice e veloce per capire qualche cosa in più di noi
e del nostro modo di rapportarci con gli altri. Facciamolo…

 

 

 

  E’ un test noto e molto apprezzato per la capacità di individuare

diversi punti della nostra personalità…
 
e se ci va… raccontiamo cosa dice di noi…
 
 

 

 

Ciao dall’Orso… e buon test… a tutti…

 

 
 
Amicizia, arte, buonumore,
dialogo, poesia, riflessioni, test,
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T.K.

Pubblicato 20 gennaio 2010 da tonykospan21 in TEST E GIOCHI

AFORISMI ESILARANTI… SUL… MATRIMONIO…   Leave a comment

 

 

AFORISMI ESILARANTI…

SUL… MATRIMONIO…

 

 
 
 
 

 

Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perche’ non bisognerebbe mai sposarsi! (Oscar Wilde)
 
Dormiamo in camere separate, ognuno cena per i fatti suoi, facciamo vacanze ognuno per conto suo: insomma facciamo di tutto per tenere unito il matrimonio. (Rodney Dangerfield)

Il matrimonio e’ stato spesso paragonato a quelle feste dove chi e’ fuori vorrebbe entrare, e chi e’ dentro sarebbe tanto contento di uscire. (John Davies)

La donna piange prima del matrimonio, l’uomo dopo. (Proverbio polacco)

Io non e’ che sia contrario al matrimonio, pero’ mi pare che un uomo e una donna siano le persone meno adatte a sposarsi. (Massimo Troisi)

Pensando al matrimonio l’uomo teme, non tanto il legarsi a una donna, quanto il separarsi da tutte le altre. (Helen Rowland)

Le ho chiesto di sposarmi e lei ha detto no. Da allora viviamo felici e contenti. (Spike Milligan)

 

I mariti non si rendono mai conto dello sforzo che facciamo noi mogli per spendere i loro stipendi. (Blondie Bloomstead)

Mia moglie mi ha sposato per fare un dispetto a un uomo. Dopo un anno ho scoperto che quell’uomo ero io. (Mario Zucca)

Mettere incinta una donna e poi sposarla e’ come pisciare in un cappello e poi metterselo in testa. (Samuel Pepys)

Personalmente, non conosco nulla del sesso perche’ sono sempre stata sposata. (Zsa Zsa Gabor)

Prima del matrimonio tenete gli occhi aperti; dopo chiudetene uno. (Benjamin Franklin)

Una donna che si ama, non si sposa; il peggior insulto che possiate farle è di trasformarla da amante in moglie. (Giuseppe Prezzolini)

Chi non e’ sposato non sa cosa significhi tornare a casa e trovare calore umano, affetto e comprensione. Io lo so: significa che ho sbagliato casa. (Boris Makaresko)

 

 

 

DAL WEB… IMPAGINAZ. T.K.

CIAO DALL’ORSO… 

 
 

 
 
IL SALOTTO DI SOGNO DI FACEBOOK? E’…
 
  PSICHEESOGNO1RID.gif PSICHE E SOGNO picture by orsosognante
 
UNO SPAZIO VIRTUALE COMUNE  D’ARTE POESIA MUSICA LEGGENDE
SOGNI RICORDI BUONUMORE RIFLESSIONI SCIENZE GIOCHI… ETC…  
 
TI ASPETTIAMO 
 
CIAO DA TONY KOSPAN
 

Pubblicato 20 gennaio 2010 da tonykospan21 in INTRATTENIM. UMORISMO

BUON MERCOLEDI’ IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 

 
 
 
"Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti,
che non hanno inciampato.
La loro è una virtù spenta, di poco valore.
A loro non si è svelata la bellezza della vita." 
– Boris Pasternak –

 

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CAREZZE DEL VENTO
Tiziana Cocolo
 
Dolce tormento,
carezze del vento,
che spinge
e dipinge
mutevoli aspetti,
di giochi e dispetti,
di rime volate,
di gioie posate
su frasi avanzate.
Carezze del vento
mi sfiorano piano:
non è la tua mano
ma vorrei che lo fosse.

 

 

 

 

bonmercredi.jpg

PAR OURS ANTOINE

                                                                                                                                                                                              

Pubblicato 20 gennaio 2010 da tonykospan21 in SALUTI VARI

THOMAS STRUTH – FOTOGRAFO DEI… VISITATORI DEI MUSEI   Leave a comment

 

THOMAS  STRUTH

 

 

FOTOGRAFO DI… VISITATORI DI MUSEO

 

 

Sì… il fotografo tedesco è diventato famoso…
grazie all’idea davvero molto originale di ritrarre 
 i visitatori intenti a contemplare le opere d’arte
all’interno dei musei.
 

 

 

Rielaborazione libera di un articolo di
LAURA LARCAN
da parte di Tony Kospan

 

 

 

I più importanti musei del mondo sono la sua riserva naturale di caccia. Si diverte a nascondersi tra la folla di visitatori e a osservare le dinamiche schizofreniche di un mondo umano in balia del fascino dei capolavori dell’arte. Per poi immortalare i comportamenti di questi piccoli grandi fruitori della cultura di massa. Ed elaborando un ritratto sociologico dello spirito contemporaneo. E’ Thomas Struth, uno dei più geniali fotografi di questa alba di terzo millennio, diventato celebre, non solo con riconoscimenti espositivi globali, ma anche con quotazioni da capogiro raggiunte dalle sue opere, con la serie delle "Museum Photographs", iniziata a partire dal 1989, con cui ha segnato la storia di una nuova tecnica e di un nuovo linguaggio nella fotografia. A lui il Madre dedica una vasta antologica dal 19 gennaio al 28 aprile, curata da Mario Codognato e da Ulrich Baer (ordinario di Storia e Letteratura tedesca della New York University).
 
 
 

Eppure, il pregio di questa rassegna sta tutta nel non privilegiare esclusivamente il tema blasonato dei suoi musei, che rimane di indubbio fascino, ma di ricostruire tutta la sua folgorante carriera creativa che non ha mai perso colpi. Thomas Struth si riconferma, dunque, uno dei massimi esponenti della fotografia contemporanea attraverso la visione ravvicinata di circa una cinquantina di lavori, alcuni di grandi dimensioni, che partono dai suoi esordi, alla fine degli anni Settanta – la sua prima personale fu a New York nel 1978 – dedicate al paesaggio urbano in bianco e nero. Un diario scrupoloso e attento, che non scade mai nella vibrazione poetica, prediligendo l’eleganza della sobrietà, con cui documenta la storia delle città, il suo valore urbano, l’estetica del suo divenire, e annota l’interazione fenomenica tra i suoi abitanti all’interno delle realtà architettoniche. Il suo esordio non fu certo casuale. 

 
 
 
 
Nato a Gelden, vicino a Colonia, nel 1954, si è formato all’Accademia di Belle Arti di Duesseldorf, ereditando un gusto tutto modernista di impronta concettualistica, se non addirittura minimalista per le immagini. Gli sono bastate la guida di Gerhard Richter per la pittura e quella di Bernd Becher per la fotografia per puntare il suo estro sull’uso essenziale dell’obiettivo fotografico, spingendosi verso scenari urbani in cui evidenziare il senso della collettività e della quotidianità. Ambienti pregni di un’atmosfera urbana che lasciassero trasparire non solo il confortevole scorrere della vita ma anche la carica eversiva della modernità. La mostra cavalca, quindi, la sua apoteosi creativa, quella che lo ha caratterizzato in maniera universale, che lo ha trasformato letteralmente nel magister di una scuola nuova: la serie di celebri immagini in cui Thomas Struth ritrae i visitatori intenti a contemplare le opere all’interno dei musei. Sono tutte opere di grande formato, a colori, dove l’effetto sovradimensionato sembra trasfigurare l’abituale fruizione della fotografia per aprire nuove percezioni psicologiche nel visitatore.
 
 
 

E’ un gioco teatrale spettacolare, da applauso. Quello che poteva essere un intento documentario di ambienti museali diventa letteralmente una messinscena. Thomas Struth può immortalare le sale del museo con i suoi capolavori universali, coinvolgendo gli stessi visitatori, che diventano anche loro elementi perfettamente integrati con l’ambiente circostante, in una sorta di teatralità silenziosa, dove il turista appare trasfigurato in una comparsa della scena. Ma Struth può anche avvicinarsi di più alle persone, colte nel momento in cui contemplano l’opera d’arte. Ed è questo il suo segno più arguto e innovativo, scegliendo di ritrarre frontalmente la gente che guarda, vista come dal punto di vista dell’opera: quasi uno studio psicologico dei modi di guardare e di recepire l’arte di persone di diverse età, sesso e provenienza sociale. Struth punta così a ritrarre la condizione esistenziale dell’uomo confrontato con la propria immagine nell’opera d’arte. Ecco, allora, ritrovare nelle sue immagini folle di individui nelle più svariate attività: possono ammirare estatiche l’opera, possono ascoltare la guida, possono distogliere l’attenzione e osservare altre persone.

 
 
 

 

E’ un saggio sull’osservazione, sull’osservare e sull’essere osservati. Ma la mostra registra anche le altre indagini tematiche – Struth lavora principalmente per serie – quelle legate alle chiese e ai luoghi sacri, dove il fotografo trasfigura la monumentalità architettonica e spaziale, profusa di valori cromatici, nella superficie invasiva di un "pattern" decorativo, come ad esempio realizza con la facciata del Duomo di Milano. Chicca della rassegna napoletana è, poi, la presenza dei suoi cosiddetti "Paradisi", scatti fotografici che ritraggono luoghi dove l’uomo non ha mai o ha raramente messo piede. Qui scorre l’altro tema caro a Thomas Struth, quello della natura, dei territori incontaminati, delle foreste amazzoniche, di una natura, insomma, che è protagonista assoluta in una dimensione parallela alla realtà urbana, un mondo senza tempo, sospeso in una grandiosità sconosciuta e silenziosa. Un tema spiazzante che appare opposto a tutta quella civiltà fatta di arte, di città e architetture finora perlustrate. D’altronde, l’essenza di questa fotografia la indica lo stesso Struth quando afferma che "cerco un dialogo tra passato e presente e la possibilità di cercare uno spazio di quiete nel nostro mondo frenetico".

 

ALTRE SUE  OPERE

 

 

 

 

 

 

 

Art’s Audiences Become Artworks

 

 

 Testo rielaborato da repubblica.it – immagini da vari siti – impaginazione T.K. – 

 

CIAO DA TONY KOSPAN

 

 
 
Amicizia, arte, buonumore,
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T.K.

Pubblicato 20 gennaio 2010 da tonykospan21 in ARTE

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