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Archivio per 9 gennaio 2010
L’AMICIZIA… POESIE E NON SOLO 1 comment
ESISTE UN PRINCIPIO MORALE UNIVERSALE? 1 comment




ESISTE UN PRINCIPIO MORALE
UNIVERSALMENTE RICONOSCIUTO?
UNA REGOLA D’ORO?

Esiste dunque un nucleo etico comune a tutte le religioni?
Forse è questo…
"NON FARE AGLI ALTRI CIO’ CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE"

Il senso di questa enunciazione si ritrova infatti nelle scritture di molte religioni e nel pensiero di grandissimi uomini di cultura… eccone un elenco… tratto dal web… che propongo alla vostra lettura… e mi farebbe piacere conoscere il Vs pensiero… sul punto…
Se vogliamo possiamo legger le profondissime affermazioni ascoltando
THE POWER OF LOVE
"Ama il prossimo tuo come te stesso", della Bibbia ebraica (Levitico 19.18) è il principio che diverrà fondamentale nella predicazione di Gesù;
Nei Vangeli è scritto infatti… "Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro"
Ma ora ecco come si presenta questo fondamentale principio, definito REGOLA D’ORO… nelle religioni e nel pensiero del mondo…
«Ecco la somma della vera onestà: tratta gli altri come vorresti essere trattato tu stesso. Non fare al tuo vicino ciò che non vorresti che egli poi rifacesse a te».
(Induismo, Mahabarata).
(Induismo, Mahabarata).
«Non ci si dovrebbe comportare con gli altri in un modo che sarebbe sgradevole a noi stessi; questa è l’essenza della morale». (Induismo, Mahabharata 13, 148.8).
«Non fare a nessuno ciò che non piace a te». (Bibbia ebraica, Tobia, 4,15).
«Ama il prossimo tuo come te stesso». (Legge ebraica in Levitico, 19,18; cfr anche 19,34).
«La Via non è lontana dall’uomo. Se l’uomo segue una via lontana dalla natura umana, questa non può dirsi la Via. (…) Chi ha il senso della lealtà e della reciprocità non è lontano dal giungere alla Via: ciò che non vuole sia fatto a sé non fa agli altri».
(Confucio, Chung-Yung, L’invariabile mezzo, n.13).
(Confucio, Chung-Yung, L’invariabile mezzo, n.13).
«Dominare se stessi quanto è necessario per onorare gli altri come se stessi e comportarsi con loro come vogliamo che gli altri si comportino con noi: ecco quel che si può chiamare dottrina della virtù dell’umanità. Non c’è nulla di più elevato».
(Confucio, cit. in Tolstoj, op. cit., p.167).
(Confucio, cit. in Tolstoj, op. cit., p.167).
«Ching-Kung interrogò sulla carità. Confucio rispose: "(…) Nel comandare al popolo comportati come se offrissi il grande sacrificio; ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 12,2).
«Tzu-kung domandò: "Vi è una parola su cui si possa basare la condotta di tutta la vita?". "Essa è shu, reciprocità – rispose Confucio. – Ciò che non vuoi sia fatto a te non fare agli altri"». (Confucio, Lun-yü, I Dialoghi, 15,23).
«Il principe non tratta gli inferiori nel modo che gli dispiace nei superiori».
(Commento di Tseng-Tzu al Grande studio di Confucio, n. 10).
(Commento di Tseng-Tzu al Grande studio di Confucio, n. 10).
«Sicuramente questo è il massimo della bontà: non fare agli altri ciò che non vorresti che essi facessero a te». (Confucianesimo, Analetti 15,23).
«L’uomo buono deve compatire le cattive tendenze degli altri; rallegrarsi della loro eccellenza; aiutarli se sono in distretta; considerare i loro successi come i suoi propri e così i loro insuccessi». (Taoismo, Thai-Shang, 3).
«L’uomo dovrebbe comportarsi con indifferenza nei confronti di tutte le realtà mondane e trattare tutte le creature del mondo come egli stesso vorrebbe essere trattato».
(Giainismo, Sutrakritanga I.11.33).
(Giainismo, Sutrakritanga I.11.33).
«Uno stato che non è gradevole o piacevole per me, non deve esserlo neppure per lui; e uno stato che non è gradevole o piacevole per me, come posso io pretenderlo per un altro?». (Buddhismo, Samyutta Nikaya 5, 353.35-354.2).
«Tutti tremano al castigo, tutti temono la morte, tutti hanno cara la vita: mettendoti al posto degli altri, non uccidere, né fa uccidere». (Buddha, Dhammapada, I versi della legge, 10, 129-130).
«Non ferire gli altri in modi dai quali anche tu ti sentiresti ferito».
(Buddhismo, Udana-Varga 5,18).
(Buddhismo, Udana-Varga 5,18).
«Buona è soltanto quella natura che non fa agli altri ciò che non è buono per lei».
(Zoroastrismo, Dadistan-i-Dinik 94,5).
(Zoroastrismo, Dadistan-i-Dinik 94,5).
«Tratta l’inferiore come vorresti essere trattato dal tuo superiore».
(Seneca, Lettere a Lucillo, lettera 47, sul trattamento umano degli schiavi).
(Seneca, Lettere a Lucillo, lettera 47, sul trattamento umano degli schiavi).
«Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro. Questa è la legge e i profeti». (Gesù di Nazareth, Vangelo secondo Matteo 7,12; 22, 39 e Vangelo secondo Luca 6,31).
«Il bene maggiore è operare secondo la legge della propria ragione. Ma questa legge ti comanda incessantemente di fare il bene degli altri, come il massimo bene per te stesso».
(Marco Aurelio, cit. in Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, op. cit, p. 79).
(Marco Aurelio, cit. in Tolstoj, Pensieri per ogni giorno, op. cit, p. 79).
«La legge trova la sua pienezza in una sola parola: amerai il tuo prossimo come te stesso».
(Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9).
(Lettere di Paolo ai Galati 5,14 e ai Romani 13,9).
«Quanto vuoi che non sia fatto a te, anche tu non fare ad altri».
(Didachè, insegnamento cristiano della fine del primo secolo, 1,3).
(Didachè, insegnamento cristiano della fine del primo secolo, 1,3).
«Una volta un pagano (…) disse: "Convertimi, a condizione di imparare tutta la Torah nel tempo in cui si può stare ritti su di un solo piede". (…). Hillel lo convertì dicendogli: "Ciò che a te non piace non farlo al tuo prossimo! Questa è tutta la Torah, il resto è commento; và e studia"». (Ebraismo, Shabbat 31a, cit. in R. Pacifici, Midrashim, Marietti, Genova 1986, p.177-8).
«Nessuno di voi è un credente fino a quando non desidera per il suo fratello quello che desidera per se stesso». (Islam, dagli hadith (detti) del Profeta Muhammad)
«Mettersi al posto degli altri». (Voltaire, Lettere inglesi, n.42).
«Agisci in modo che la regola della tua volontà possa valere in ogni tempo come principio di una legislazione universale». Oppure: «Agisci in modo da trattare l’umanità, nella tua come nell’altrui persona, sempre come fine, mai come semplice mezzo».
(Immanuel Kant)
(Immanuel Kant)
«Benedetto chi a sé preferisce il fratello». (Tavole di Bahà’u’llàh, iniziatore della fede baha’i).
«Anche Lei attribuisce al laico virtuoso la persuasione che l’altro sia in noi. Ma non si tratta di una vaga propensione sentimentale, bensì di una condizione fondante».
(Umberto Eco, in dialogo con Carlo Maria Martini, Liberal, febbraio 1996).
(Umberto Eco, in dialogo con Carlo Maria Martini, Liberal, febbraio 1996).
«Tutti gli uomini dotati di ragione e di coscienza devono assumere responsabilità, in spirito di solidarietà, nei confronti di ciascuno e di tutti: cioè famiglie, comunità, razze, nazioni e religioni. Ciò che tu non vuoi che ti venga fatto non farlo a nessun altro».
(Dichiarazione Universale dei Doveri dell’Uomo, art. 4).
(Dichiarazione Universale dei Doveri dell’Uomo, art. 4).
«La Regola d’Oro può quindi enunciarsi cosi’:
“Agisci verso gli altri in modo che gli altri possano agire nello stesso modo verso chiunque”. Ciò implica in primo luogo e anzitutto l’imperativo categorico seguente: “Non agire verso gli altri in modo tale che se gli altri agissero nello stesso modo la vita sarebbe impossibile”. E questo esige anzitutto da ciascuno che egli rinunci a esercitare la violenza verso altri. Così, solo la nonviolenza può fondare l’universalità della legge morale alla quale devono conformarsi gli esseri ragionevoli».
(Jean-Marie Muller, Il principio nonviolenza. Una filosofia della pace)







CIAO DA TONY KOSPAN
BUON WEEK END IN POESIA E MUSICA… Leave a comment









NON ERA NOTTE… NON ERA GIORNO
– Roberto Perin –
Non era giorno,
non era notte,
erano "attimi" dove
l’infinito era
pieno di sentimento,
dove l’amore
stava riempiendo il nulla.
non era notte,
erano "attimi" dove
l’infinito era
pieno di sentimento,
dove l’amore
stava riempiendo il nulla.
Era l’attimo
d’incontro tra comete,
tra vite gemelle, ma lontane,
vicine ma staccate.
d’incontro tra comete,
tra vite gemelle, ma lontane,
vicine ma staccate.
Era un giorno
senza minuti,
senza cielo,
senza un avvenire
da sognare,
senza un passato
da ricordare.
senza minuti,
senza cielo,
senza un avvenire
da sognare,
senza un passato
da ricordare.
Era un "istante",
che mai penserà
che esista un prossimo.
che mai penserà
che esista un prossimo.
Era una nascita,
era una vita
di luce al cielo.
era una vita
di luce al cielo.
Era il "momento",
non un momento.
non un momento.
Non era notte,
non era giorno.
non era giorno.
Era un attimo
che non si fermava,
un attimo, che viveva
più della sua vita d’istante.
che non si fermava,
un attimo, che viveva
più della sua vita d’istante.
Non voleva morire.
Non era notte,
non era giorno,
era l’attimo di
un amore eterno.
non era giorno,
era l’attimo di
un amore eterno.