COME VI AVEVO PREANNUNCIATO
C’E’ UN’ALTRA POESIA CON LO STESSO TITOLO
DI QUELLA CHE ABBIAMO LETTO
E SEMPRE DI JOHN DONNE…
![]() NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA
(Meditation XVII)
A mio parere anche questa è una poesia profondissima…
anche se… sembra che John Donne mentre riusciva a raggiungere vette di altissima spiritualità…
cedeva poi ad umanissime e carnalissime tentazioni…
Ma ora leggiamola ed immergiamoci in essa…
Se ci va facciamolo ascoltando questa musica new age
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA
John Donne
Nessun uomo è un’isola,
completo in sé stesso; ogni uomo è un pezzo del continente, una parte del tutto. Se anche solo una zolla La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
CIAO DA ORSO TONY |
Archivio per 13 luglio 2009
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA (N.2) – JOHN DONNE Leave a comment
ABBRONZATISSIMA (CANZONI DELL’ESTATE) Leave a comment
LA LEGGENDA DELLA FARFALLA BIANCA Leave a comment
Propongo alla vostra lettura ed alle vostre emozioni
questa delicata dolce e romantica leggenda
LA LEGGENDA DELLA FARFALLA BIANCA
In una casetta vicino un cimitero dietro ad un tempio viveva un vecchio
di nome Takahama.
Era molto gentile e piaceva a tutti i suoi vicini, anche se molti di essi
lo consideravano un po’ pazzo.
A quanto sembra la sua pazzia consisteva semplicemente nel fatto
che non si era mai sposato e non aveva mai mostrato desiderio
di trovare una donna.
Un giorno di estate si ammalò gravemente, vennero chiamati ad assisterlo due nipoti.
I due arrivarono e fecero tutto ciò che potevano
per dargli sollievo nelle sue ultime ore.
Mentre lo vegliavano, Takahama si addormentò.
Poco dopo una grande farfalla bianca volò dentro la stanza
e si posò sul cuscino del vecchio.
Il ragazzo cercò di cacciarla via, ma quella tornò tre volte,
come se fosse riluttante ad abbandonare il malato.
Alla fine il nipote di Takahama riuscì a farla uscire in giardino
la vide attraversare il cancello ed entrare nel cimitero,
dove si posò sulla tomba di una donna e quindi misteriosamente scomparve.
Sulla tomba c’era scritto il nome “Akiko” insieme a un epitaffio che raccontava come Akiko era morta all’età di diciotto anni.
Benché la tomba fosse ricoperta di muschio
e sembrasse costruita decenni prima, il ragazzo notò
che era molto ben curata e circondata di fiori.
Quando il giovane tornò alla casa, Takahama era ormai spirato. Si rivolse al fratello e raccontò quello che aveva visto nel cimitero.
– Akiko? – – Quando Takahama era giovane, fu fidanzato con Akiko.-
La ragazza morì di tubercolosi proprio il giorno prima delle nozze.
Quando lasciò questo mondo, Takahama decise
che non si sarebbe mai sposato
e che avrebbe vissuto per sempre vicino alla sua tomba".
Per tutti quegli anni Takahama aveva mantenuto la sua promessa e aveva conservato nel cuore tutti i dolci ricordi del suo unico amore.
Tutti i giorni si era recato nel cimitero, sia che l’aria fosse profumata
dalla brezza dell’estate, sia che fosse appesantita dalla neve
che cadeva d’inverno.
Quando Takahama stava morendo e non poteva più svolgere
il suo compito amoroso, Akiko era venuta per lui.
Quella farfalla bianca era la sua anima.
Dal Web – Impaginaz. T.K. CIAO DA TONY KOSPAN
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FELICE LUNEDI’ IN POESIA E MUSICA.. Leave a comment
NON SAPRAI MAI
(1929) Yourcenar Marguerite
Non saprai mai che la tua anima viaggia
come in fondo al mio cuore, dolce cuore adottivo;
e che nulla, nè il tempo, gli altri amori, gli anni,
impediranno mai che tu sia stato.
come in fondo al mio cuore, dolce cuore adottivo;
e che nulla, nè il tempo, gli altri amori, gli anni,
impediranno mai che tu sia stato.
Che la beltà del mondo ha già il tuo viso,
di tua dolcezza vive, splende del tuo chiarore,
e all’orizzonte il pensieroso lago
narra soltanto la tua serenità.
di tua dolcezza vive, splende del tuo chiarore,
e all’orizzonte il pensieroso lago
narra soltanto la tua serenità.
Non saprai mai che porto la tua anima
come una luce d’oro che rischiara i passi;
che un po’ della tua voce suona nel mio canto.
come una luce d’oro che rischiara i passi;
che un po’ della tua voce suona nel mio canto.
Dolce fiaccola i tuoi raggi, dolce braciere la tua fiamma,
mi insegnano il cammino dei tuoi passi,
e un poco ancora vivi, perché ti sopravvivo.
mi insegnano il cammino dei tuoi passi,
e un poco ancora vivi, perché ti sopravvivo.


PAR OURS ANTOINE