Archivio per 2 luglio 2009

NERUDA – IL SUO MONDO – LE SUE POESIE   Leave a comment

 

 
PABLO NERUDA
IL SUO MONDO LE SUE POESIE
 
Grande figura della letteratura latino americana contemporanea…
nonché esponente dell’impegno sociale e politico
ma per me e per tantissimi…
sopratutto il massimo cantore dell’amore…
 
 

In quell’istante ebbero termine i libri,
l’amicizia, i tesori senza sosta accumulati,
la casa trasparente che tu e io costruimmo:
tutto cessò d’esistere, tranne i tuoi occhi.
Pablo Neruda

 
 

500Neruda1.jpg image by giancarletto

 
 

Egli nacque a Parral col nome di Neftalì Ricardo Reyes nel sud del Cile nel 1904 in una famiglia modesta. 

Fu, dopo un mese dalla nascita, abbandonato dalla madre e la sua infanzia fu difficile per i contrasti col padre… che avversava il suo amore per la scrittura. Ebbe però la fortuna d’aver come insegnante Gabriela Mistral che divenne  Premio Nobel e che ne incoraggiò la passione letteraria.

Il suo primo articolo – ENTUSIASMO E PERSEVERANZA – scritto all’età di 13 anni fu pubblicato sul giuornal locale IL DOMANI e nel 1920 ci fu la scelta dello pseudonimo  in onore del poeta cecoslovacco Jan Neruda (1834-1891) cantore della povera gente…. L’anno dopo si trasferì a Santiago.

 

neruda_age_20.jpg Pablo Neruda image by DecadentDreamer
Neruda a 20 anni

 

Nel 1923 a 19 anni il suo primo libro "CREPUSCOLARIO" che riscosse subito consensi negli ambienti culturali cileni… al quale seguirno altri. Ma si sa che la scrittura raramente arricchisce… per cui nel 1927 intraprese per necessità la carriera diplomatica e fu inviato in Birmania… dove sposò un’olandese Maryka Antonieta Hagenaar Vogelzang.

 

500neruda12.jpg image by giancarletto

 

Nel frattempo non smetteva di scrivere poesie… e di sperimentare nuove tecniche espressive come la poesia surrealista. Trasferito in Spagna vi incontrò Garcia Lorca (altro immenso poeta ed altro mio mito), Rafael Alberti ed altri grandi scrittori. La morte della figlia in tenera età portò in crisi il suo matrimonio… ed iniziò la sua storia d’amore con Delia del Carril di vent’anni più grande di lui. 

 

 

La visione dei soprusi di cui era spettatore nella Spagna di Franco, soprattutto dopo l’uccisione di Garcia Lorca, lo portò ad abbracciare idee marxiste e di sinistra. Nel 1943 visitò il Machu Picchu e rimase affascinato dalla cultura Inca.Da ciò nacquero libri e poesie come questa:

 

PREGHIERA AL SOLE 
 
Padre Viracocha,
tu che dici:
“E giorno sia”;
tu che dici:
“Che albeggi e vi sia luce”;
fa’ che in pace e libero
tuo figlio il Giorno
inceda,
affinché l’uomo,
tua creatura, sia
illuminato.
Padre Viracocha,
così come il re del giorno
splende in pace e libero,
anche la Luna,
posta da te nella notte,
illumini. Non abbia
alcun male, alcun dolore.
Donale
pace e libertà.

 
 

 
 
 

Nel 1945 fu eletto senatore del Cile e da lì visse alterne vicende di successi e delusioni… fino ad esser costretto dal voltafaccia del Presidente Videla all’esilio… in Argentina, Europa, Russia, Messico.

Fu in quest’ultima nazione che conobbe Matilde Urrutia, una cantante cilena,
con cui iniziò una relazione e che anni dopo sposò.
 
 

 

 Fu la sua ultima compagna.

Matilde Urrutia
 
 
Nel 1952 soggiornò a Capri ospite nella villa di Edwin Cerio.
(Qui è ambientato il film IL POSTINO con Massimo Troisi nato dal  libro IL POSTINO DI NERUDA di Antonio Skameta.)
 
 
 

 
A seguito del crollo della Presidenza Videla per corruzione tornò in Cile e riprese la sua attività politica..
avversata in ogni modo dalla CIA…

 

 

Nel 1956 venendo a conoscere gli orrori di Stalin cambiò molte idee e si pentì d’aver inneggiato al dittatore sovietico… ma rimase ancorato a visioni marxiste.
Visse allora tra politica e letteratura girando tra difficoltà e successi per le Americhe.
 
 

 
 
Fu anche proposto per la Presidenza del Cile.
Nel 1971 ottenne il PREMIO NOBEL e fu festeggiato alla grande nello stadio di Santiago.
 
 
 

 

Morì ufficialmente per malattia nel 1973 ma le circostanze non sono mai state chiarite.
 
Della sua opera oggi giganteggiano non tanto le opere politiche o sociali ma soprattutto la poesia d’amore… che con lui raggiunge vette incredibili… pur usando parole semplici. 
 

L’AMORE

~ Pablo Neruda ~

Che hai, che abbiamo,
che ci accade?
Ahi il nostro amore è una corda dura
che ci lega ferendoci
e se vogliamo
uscire dalla nostra ferita,
separarci,
ci stringe un nuovo nodo e ci condanna
a dissanguarci e a bruciarci insieme…

 
 
Ma avremo modo di leggerle qui… di seguito… 
Intanto asscoltiamo la sua famosa poesia "POSSO SCRIVERE I VERSI PIU’ TRISTI STANOTTE" in questo video
 
 

TONY KOSPAN

CONTINUA…

L’ESTATE CON… VIVALDI E GRANDI OPERE D’ARTE   Leave a comment

 
La siesta – Van Gogh
 
 
Stavolta accostiamo la bella musica dell’Estate di Vivaldi  
a questo dipinto di Arcimboldo
(a cui alcuni mesi fa ho dedicato un ampio post)
che è ormai quasi unanimente considerato l’emblema dell’estate…  
Sembra infatti quasi di sentire il calore e le passioni dell’estate…
insieme ai goccioloni dei temporali estivi… 
 
Ma anche a "la passeggiata d’estate" del Tiepolo
ed alle immagini di dipinti di Van Gogh che vedremo nel video…. più giù…
 
Leggeremo anche il sonetto che ispirò la musica di Vivaldi. 
 
 
  Giuseppe Arcimboldo, L’Estate, 1563, dipinto, Kunsthistorisches Museum, Vienna  
 
 
 

Summer Stroll
 
 
 
 
Questo è sicuramente il concerto di Vivaldi con più efficacia descrittiva.
La tempesta estiva ne è protagonista e la si sente avvicinarsi nella calura estiva
per poi scoppiare nel finale in tutta la sua violenza.
Il pastore spaventato dal temporale improvviso è descritto dall’assolo.
La musica è ispirata da questo sonetto di autore ignoto… 
 
 

 

L’ESTATE – SONETTO
 
Sotto dura stagion dal sole accesa
Langue l’huom, langue ‘l gregge, ed arde ‘l pino,
Scioglie il cucco la voce, e tosto intesa
Canta la tortorella e ‘l gardellino.
Zeffiro dolce spira, ma contesa
Muove Borea improvviso al suo vicino;
E piange il Pastorel, perché sospesa
Teme fiera borasca, e ‘l suo destino;
Toglie alle membra lasse il suo riposo
Il timore de’ lampi, e tuoni fieri
E de mosche, e mosconi il stuol furioso:
Ah che pur troppo i suoi timor sono veri
Tuona e fulmina il cielo grandinoso
Tronca il capo alle spiche e a’ grani alteri.
 
 
 
 
 
Grazie a  questo stupendo video possiamo ora ascoltare
la sublime musica di Vivaldi mentre possiamo ammirare grandi opere d’arte 
dai caldi colori di Van Gogh che ci immergono nell’atmosfera dell’estate.
 
 
 Nota 
Vivaldi
 
 
Buona visione e buon ascolto
 
da Tony Kospan e… felice estate a tutti…
 

 coração azulcoração azulcoração azulcoração azul

AMI LEGGER… SCRIVER… POESIE?
DISCUTERNE  INSIEME ED IN AMICIZIA? 
VIENI ANCHE TU… NEL… 
  
FANTMONDOPOESIA.jpg picture by orsotony21 
 
TONY KOSPAN
 
 
 

Pubblicato 2 luglio 2009 da tonykospan21 in MUSICA E DANZA CLASSICA

Le 5 regole d’oro dell’impero romano   Leave a comment

 
 
E’ notissima l’immensa… e direi contagiosa…
 ironia romanesca… seppur a volte graffiante…
 
 
 
 
Ecco dunque…
 
Le 5 regole d’oro dell’impero romano
(in romanesco… originale)
 

1  "Lavora sempre un pò meno della tua soglia minima de sopportazione ricordate de abbassà ciclicamente i livelli di detta soglia."

2 "Nun te incazza’ coi deboli, nun te incazzà coi forti, NUN TE  INCAZZA’  PROPRIO.
E ricorda, i deboli fanno finta, domani saranno forti, quinni  si proprio devi, menaje subito, nu li fà cresce."

3 "Non tutti i mali  vengono pè nuoce, quindi tutte e vorte che hai  fatto male a quarcuno, nun te sembra, ma je hai fatto bene, percio’ nun  te sta’ a preoccupa’, che te  frega."

4 "Aiutati che tanto nun te aiuta nessuno.
Ricorda infatti che  Dio è onnipresente, quinni, se voleva te aiutava prima."

5 "Nun  scajà mai la prima pietra si nun sei sicuro da piallo BENE.
Sinnò è mejo  che te la conservi pè dopo."

 

E’ un divertissement… certo…
ma per caso… non sono anche…, almeno in parte, da riflettere?
 

Ciaoooooooooooooo

Orso Tony

Pubblicato 2 luglio 2009 da tonykospan21 in INTRATTENIM. UMORISMO

LA PALIZZATA – RACCONTINO DI SAGGEZZA   Leave a comment

LA PALIZZATA

 

Raccontino di saggezza

C’era una volta un ragazzo con un pessimo carattere.

Suo padre gli diede un sacchetto pieno di chiodi e gli disse di piantarne uno nella palizzata del giardino ogni volta che bisticciava con qualcuno.

Il primo giorno ne piantò 37 di chiodi nella palizzata del giardino.
Le settimane seguenti, imparò a controllarsi
e i numeri dei chiodi piantati nella palizzata diminuirono di giorno in giorno: scoprì che era più facile imparare a controllarsi che piantare i chiodi.

Finalmente, arrivò il giorno in cui il ragazzo non piantò nessun chiodo nella palizzata.
Allora andò dal padre e gli disse che oggi non aveva avuto bisogno di piantare nessun chiodo.

Suo padre allora gli disse di levare un chiodo dalla palizzata per ogni giorno che riusciva a non perdere la pazienza.

I giorni passarono e finalmente il ragazzo disse al padre che aveva levato tutti i chiodi dalla palizzata.

Il padre lo condusse davanti alla palizzata e gli disse:
" Figliolo, bravo, ti sei comportato bene, ma guarda quanti buchi hai lasciato nella palizzata. Non sarà mai come prima.
Quando litighi con qualcuno e gli dici delle cose cattive,
gli lasci delle ferite come queste.
Poco importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà.

Una ferita verbale spesso fa più male di una fisica. Una ferita fisica può guarire completamente senza lasciare traccia, quella verbale invece ti segna molto profondamente portando la  tristezza nel cuore. Ricordati che ci vuole un attimo per dire una cosa cattiva ad una persona, ma una volta detta non è  più possibile cancellarla, anche se non si pensava veramente ed era solo la rabbia di un momento, quelle parole segneranno il suo cuore di tristezza per sempre." 

 

dal Web

Ciao da Tony Kospan

Pubblicato 2 luglio 2009 da tonykospan21 in FAVOLE LEGGENDE RACCONTI DI SAGGEZZA

FELICE GIOVEDI’… IN POESIA E MUSICA…   Leave a comment

 

 

 

 
 

CHI SONO?
– Aldo Palazzeschi –

Son forse un poeta?
No, certo.
Non scrive che una parola, ben strana,
la penna dell’anima mia:
"follia".
Son dunque un pittore?
Neanche.
Non ha che un colore la tavolozza dell’anima mia:
"malinconia".
Un musico, allora?
Nemmeno.
Non c’è che una nota
Nella tastiera dell’anima mia:
"nostalgia".
Son dunque…che cosa?
Io metto una lente
Davanti al mio cuore
per farlo vedere alla gente.
Chi sono?
Il saltimbanco dell’anima mia.
 

 

 

 

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 par Ours Antoine…

Pubblicato 2 luglio 2009 da tonykospan21 in SALUTI VARI

BREVE STORIA DANZA ED IN PARTICOLARE DI QUELLA MEDIEVALE   Leave a comment

 

 BREVE STORIA DELLA DANZA
ED IN PARTICOLARE DI QUELLA MEDIEVALE

 

 

 
 
Non preoccupatevi eh eh… non è un post lungo e barboso…
ma solo una sbirciatina sulla storia della danza
ed in particolare sulla danza nel Medioevo…
 
 
 
 
 
 
 
Un’epoca che, al contrario di quanto comunemente si crede,
 non fu un periodo oscuro ma di humus di quello che poi sarà lo splendido Rinascimento…
e che personalmente mi affascina molto.
 
C’è anche una musica forse non proprio medievale
ma certo molto vicina a quel periodo.
 
 
 
 
 
Che cos’è la danza?
 
 

Incisione di una figura danzante da Addaura

Gli esseri umani si esprimono naturalmente attraverso il movimento. La Danza è la trasformazione di ordinari movimenti funzionali e espressivi in movimenti straordinari per scopi straordinari. Molte specie animali eseguono danze di corteggiamento o per altri scopi, ma la danza umana differisce da quello di altri animali per l’uso consapevole di simboli. La danza va oltre gli scopi funzionali dei movimenti usati nel lavoro o nello sport, per esprimere emozioni, stati d’animo, o idee; raccontare una storia; o semplicemente creare un’esperienza che sia piacevole, eccitante, esteticamente valida. Movimenti del corpo umano in disegni ritmici sono stati usati per dare espressione a esperienze di vita prima ancora dell’uso di sostanze materiali o della parola scritta. Incisioni nelle Grotte di Addaura, vicino a Palermo, testimoniano l’esistenza della danza nel Neolitico (circa 12,000 anni fa).

Figura danzante dal Tempio del Toro del villaggio di Catal Huyuk in Anatolia, Turchia circa 6500-5500 a.C.

Esistono due principali tipi di danza: danze di partecipazione, che consistono in movimenti codificati eseguiti in determinati situazioni sociali, e danze di presentazione, che sono create per un pubblico di spettatori. Il secondo tipo di danza è considerata una delle maggiori forme di arte. La danza occidentale che conosciamo oggi ha le sue origini nel Medioevo; della danza praticata in Europa nell’antichità rimangono alcune tracce archeologiche, analizzate solo negli ultimi secoli.

 

 

 

Il corpo umano può eseguire molti movimenti come piegamenti, salti, stiramenti, giri. Ogni stile di danza privilegia certi tipi di movimenti anziché altri, ed è ciò che caratterizza lo stile. Combinando i vari movimenti contemplati da uno stile di danza e usando dinamiche diverse, si può creare un infinità di passaggi. Gradualmente i movimenti stilizzati che compongono il balletto classico occidentale sono stati codificati in un sistema ben definito.

 

 

Siccome la codificazione del balletto è stata compiuta in Francia, molti passi e movimenti hanno nomi francesi. Questi nomi sono stati usati successivamente per indicare gli stessi movimenti anche nella danza moderna.

 

Attraverso un lungo periodo di studio, la potenzialità di movimento del corpo può essere aumentato per ottenere effetti più spettacolari o espressivi. I costumi possono aumentare la potenzialità del corpo, come accade con le scarpe da punta in danza classica.

 

        

 

La Danza nel Medioevo

 

 

 

Durante il Medioevo europeo la chiesa cristiana disapprovava la danza come ricordo di manifestazioni pagane. Due principali tipi di danze di partecipazione erano praticate: danze di isterismo religioso, come il ballo di San Vito, e le danze popolari che continuavano ad essere tramandate dai contadini.

 

 Nota
 
 

Danze accompagnavano le feste popolari, dove erano eseguite anche per intrattenere un pubblico. I balli popolari di oggi sono la continuazione di questa tradizione agreste. Alcune danze dei sudditi sono diventate popolari anche tra gli aristocratici. Queste danze si sono evolute in danze di corte, e da queste danze è nato il balletto

 

Testo dal web – Impaginazione T.K.

 

Concludo con questo piccolo interessante video di carattere artigianale ma indicativo di come doveva essere una danza medievale.

 

 
 
Ciao da Orso Tony che al massimo può far il…
ballo… dell’Orso A bocca aperta
Scherzo… ma mica tanto…
 
 
 
 
 
 

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IL… SALOTTO… DI FACEBOOK…
 
 
DOVE E’ POSSIBILE SCAMBIARSI PENSIERI ED EMOZIONI
D’ARTE POESIA MUSICA BUONUMORE
RIFLESSIONI SCIENZE… ETC…
 TI ASPETTIAMO 
 
TONY KOSPAN
 

Pubblicato 2 luglio 2009 da tonykospan21 in STORIA... IN SENSO AMPIO

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