Archivio per 10 febbraio 2009

Beethoven… e… Renoir – Classica ed arte   Leave a comment

Beethoven… e… Renoir
La vivace 5° sinfonia… unita a quest’opera di Renoir
 
Bal au Moulin de la Galette
 
Vivacità e… vitalità eleganti…
 
 
 
Ciao da Orso Tony

Pubblicato 10 febbraio 2009 da tonykospan21 in MUSICA E DANZA CLASSICA

Marcello Mastroianni nelle foto di Tazio Secchiaroli   Leave a comment

 

 

 

 

Marcello Mastroianni

nelle foto di Tazio Secchiaroli

 

 

 

 

 

 

 

Marcello Mastroianni visto da Secchiaroli

Tazio e Marcello si sono frequentati sul set e fuori per circa 30 anni

e Tazio lo ha potuto fotografare in infinite situazioni.

 

 

 

Mastroianni sul set

Le foto raccontano 30 anni di amicizia e di collaborazione su oltre 20 set.

 

Masrtroianni e Fellini

Tazio Secchiaroli, tra i maggiori fotografi italiani del XX secolo, che ha rivoluzionato il modo di fotografare il cinema portando il reportage sul set, all’inizio della sua carriera era fotografo ambulante (“scattino”) e al mattino arrivava a Termini dove cominciava a fare le prime foto della giornata, alle persone in arrivo e partenza dalla stazione.

Mastroianni e Pasolini

Il

Le fotografie provengono dall'archivio di Tazio Secchiaroli

Mastroianni e Fellini

Mastroianni
Con la Loren
 
 

con Anita Ekberg
 
 
Mastroianni

E concludiamo… con un… tris d'assi
FELLINI MASTROIANNI LOREN

immagini vari siti web – impaginazione Tony Kospan…

Pubblicato 10 febbraio 2009 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

IL GRANDE SPIRITO PARLA AL NOSTRO CUORE…   Leave a comment

 

IL GRANDE SPIRITO PARLA AL NOSTRO CUORE…

Un indiano Taos Pueblo incontrò un giorno il più famoso discepolo di Freud, Carl Gustav Jung, il quale era alla ricerca della propria ombra, e gli disse:
«I bianchi vogliono sempre qualcosa. Ma che cosa cercano? I bianchi vogliono sempre qualcosa. Sono sempre inquieti, turbati. Non sappiamo cosa vogliono. Non li comprendiamo. Pensiamo siano pazzi».

Nelle parole dell’indiano Jung trovò conferma di ciò che aveva già da tempo intuito: il mondo dell’uomo bianco è Koyaanisqatsi, un mondo disarmonico, privo di equilibrio.
Un mondo malato al quale la saggezza degli Indiani d’America può recare giovamento. Affinché l’uomo bianco possa vivere dentro le stagioni, nel cuore della vita, in armonia con se stesso e con la natura.

Nella cultura indiana il percorso di risanamento dell’anima ha delle tappe ben precise che devono essere rispettate: innanzitutto le quattro direzioni dei punti cardinali e, poi, il rapporto con la terra come madre dell’universo e con il cielo come dimora degli spiriti. Il processo si completa nel cerchio sacro, una forma che diventa il simbolo dell’armonia tra gli uomini e ciò che li circonda.
Questo viaggio senza fine, perché il miglioramento fisico, emotivo, mentale e spirituale non può mai essere completato, è lo scopo dell’esistenza di ogni Indiano, qualunque sia il gruppo tribale d’appartenenza.

Le quattrocento nazioni originarie del continente nordamericano erano caratterizzate da differenze marcatissime a livello geografico, sociale, linguistico e culturale. I Lakota-Sioux si muovevano liberamente nel grande `oceano d’erba’, le praterie e pianure sconfinate che si estendevano dalla Valle del Mississippi alle Montagne Rocciose. Erano nomadi che, spostando le proprie tende (tipi), seguivano le migrazioni del bisonte in cerca di nuovi pascoli. Gli Zuni e gli Hopi, stanziati nell’arida terra del sud-ovest americano, ricavarono le loro case dal deserto. I Cherokee praticavano l’agricoltura. Avevano un sistema sociale preciso basato su principi democratici e si organizzarono in insediamenti piuttosto ampi. Gli Tsimshian vivevano sulle coste nordoccidentali del Canada. I Chippewa e i Wintu appartenevano al gruppo degli Indiani dei boschi.
Ma un filo comune emerge dalle loro parole, dal ricchissimo patrimonio orale di canti, miti, leggende, narrazioni sacre e profane: la consapevolezza che la Terra è madre e deve essere rispettata. La meta di questa avventura spirituale è la comprensione che l’uomo è parte integrante di un cerchio che comprende le piante, gli animali, i minerali, la Terra, il Cielo, l’acqua, le stelle, la notte e il giorno, la Luna e il Sole. Il corpo umano è tutt’uno con la terra che lo nutre e lo sostiene: «Noi siamo la terra. Noi le apparteniamo. Noi siamo una parte della terra e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli. Il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli. Le coste rocciose, il verde dei prati, il calore dei pony e l’uomo appartengono tutti alla stessa famiglia». Non c’è separazione tra mondo naturale e mondo umano. L’uomo non è il Signore del Creato e il mondo non è a suo beneficio. Ogni creatura ha un eguale diritto all’esistenza e merita rispetto semplicemente perché è viva. Il ritmo della natura porta la salute, l’equilibrio, l’armonia la bellezza. Il ciclo annuale delle stagioni è garanzia di ordine e di benessere: il tepore primaverile verrà sempre a riscattare il gelo invernale.
Non bisogna spezzare il fluire del cielo naturale, altrimenti ne deriveranno malattia, paura, incubi e insicurezza.
La natura batte il tempo, il suo orologio regola la vita del pianeta e dell’uomo.
L’uomo non stabilisce quindi solamente un rapporto equilibrato con la natura ma arriva a conoscere se stesso grazie a questa armonia.
 
Joseph Bruhac ci racconta una storia che riassume questo viaggio interiore: «Dopo che Wakan Tanka, il Grande Spirito, ebbe messo in ordine le altre sei direzioni, l’est, il sud, l’ovest, il nord, il cielo e la terra, restava sempre una direzione senza destinazione. Ma poiché la settima direzione era la più potente di tutte, in quanto racchiudeva la saggezza e la forza più grandi, Wakan Tanka, il Grande Spirito, desiderò metterla in un luogo dove non sarebbe stato facile trovarla.
 
Ecco perché la nascose nell’ultimo posto dove gli uomini generalmente pensano di guardare: nel loro cuore».
 
Nonostante siano stati privati della propria terra, della propria cultura e della propria identità, gli Indiani d’America sono riusciti a trasmettere la loro fede in questo modo di vivere. Hanno parlato con il cuore , di padre in figlio, per indicare il sentiero che porta alla rigenerazione e la loro voce è rimasta.
Anche con queste parole:
Accanto alla montagna,
spianato
dai nostri passi,
il terreno del campo risuona.
Ti dice: la terra è un tamburo,
pensaci.
Noi, per seguirne il ritmo,
dobbiamo fare attenzione ai nostri passi.

                      DAL WEB – IMPAGINAZIONE DELL’ORSO…  

Pubblicato 10 febbraio 2009 da tonykospan21 in PELLEROSSA NATIVI E ALTRE CULTURE

DIANA E… LA PRINCIPESSA TRISTE – CLASSICA E…   Leave a comment

DIANA E… LA PRINCIPESSA TRISTE…

Stavolta un accostamento ardito…

un bel contrasto… tra antico e moderno…

tra la musica medievale "Principessa triste" – Epopea n. 2 –

– a mio parere molto bella –

(musicista Michele mangani)

ed un’immagine di una vera principessa… triste…

dei nostri tempi… la compianta… Lady Diana…

Ciao dall’Orso…

Pubblicato 10 febbraio 2009 da tonykospan21 in MUSICA E DANZA CLASSICA

BLU   Leave a comment

Pubblicato 10 febbraio 2009 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

LA VITA DI COPPIA… SEMPRE PIU’ ROMANTICA! BUONUMORE   Leave a comment

LA VITA DI COPPIA…

SEMPRE PIU’ ROMANTICA!

Papà, Papà… perché hai sposato la mamma?

Te lo stai chiedendo anche tu, vero?

 

 MOGLIE: – Caro, ti va di passare una bella serata!

 MARITO: – D’accordo cara, rientro domani, ciao.

 

 EVA: – Adamo, ti sembra questa l’ora di rincasare?

 ADAMO: – Lascia stare Eva… una filaaaa!

 

 LUI: Paola, quando finirai di essere gelosa?

LEI: Quando tornerai a chiamarmi Antonella!!!

 

 LUI: – Cara, davvero sono il primo a chiederti di fare queste cose?

 LEI: – Si, certo, tu sei il primo.

 LUI: – Che brava ragazza! Davvero davvero il primo?

 LEI: – Beh, a tutti gli altri ho dovuto chiederlo io!

LUI – Posso chiamarti EVA d’ora in poi?

LEI: – Perché vuoi chiamarmi così?

LUI: – Perché sei stata la prima.

LEI: – Aaahhh. Va bene… E io posso chiamarti Peugeout?

LUI: – Perché?

LEI: – Perché sei stato il n. 206

 

 

MOGLIE: – Caro, ho l’impressione che, col passare del tempo,
tu sia sempre meno dolce e delicato con me.

 MARITO: – Ma che c…. dici, sei rincoglionita?

 

 MOGLIE: – Pensi che cambierò da vecchia?

 MARITO: – Sì, se sei fortunata!

 

LEI: – Caro… tu preferisci una donna bella o intelligente?

LUI: – Nessuna delle due, cara… ti amo così come sei!

  

 LEI: – Tesoro, dimmi qualcosa di caldo..

LUI: – Datti fuoco!

 

LUI: – ciao bella biondina ossigenata

LEI: – ciao brutto mongoloide naturale!

   

 

 Mia moglie è un angelo.

 Beato te, la mia è ancora viva!

 

 

 Mia moglie cucina dei piatti che si sciolgono in bocca…

Ah, allora tua moglie sa cucinare!

No, li serve in tavola prendendoli direttamente dal congelatore!

 

Com’è tua moglie in cucina?

 Brutta… come in tutte le altre stanze!

 

Sei la cosa più bella che mi sia capitata nella vita…

Pensa che vita di cacca …..

   

Mia moglie ha fatto una maschera al fango ed è stata bellissima per 2 gg…

Poi ha tolto il fango!

 

Un notaio alla vedova:

 Nel testamento di suo marito c’è scritto: "Ti lascio".

Ti lascio… oh… che cosa… che cosa? – domanda la donna con impazienza.

 E il notaio: – Niente. Dice soltanto "Ti lascio"

 

-Una volta si cercava l’amore con le margherite:

"m’ ama, non m’ ama, m’ ama, non m’ ama"

oggi si usano le … mele:

"mela dà non me la dà, mela dà non me la dà!"
 
 

   

 
CIAO DALL’ORSO …. (dal web…)

Pubblicato 10 febbraio 2009 da tonykospan21 in INTRATTENIM. UMORISMO

CANTA… TOTO’…   Leave a comment

 

Per chi ama Totò… ecco un Totò…

in un’esibizione del tutto  diversa rispetto al solito cliché.

Qui infatti potremo vederlo…

in una sua rarissima esibizione come cantante…

di una canzone scritta da lui stesso…

Core analfabeta

Versi e musica di Antonio De Curtis

 

           

ECCO IL TESTO…

Stu core analfabeta
te lle purtato a scola
e se mparato a scrivere,
e se mparato a lleggere
sultanto ‘na parola
Ammore e niente cchiù.

Ammore,
ammore mio si tu,femmena amata.
Passione,
passione ca sta vita daie calore.
Quanno te vaso a vocca avvullutata,
chistu velluto m’accarezza ‘o core,
stu core,
ca tu pa’ mano lle purtato a scola,
e se mparato a scrivere,
e se mparato a leggere…
Ammore e niente cchiù.

Stu core analfabeta
mo soffre e se ne more
penzanno ca si femmena
e te putesse perdere
e perdere ll’ammore
ca lle mparato tu.

Giuremo ancora ca tu si dda mia
primma che me ne moro ‘e gelusia.
Passione,
suspira ‘o core mio femmena amata,
tu lle mparato a scrivere,
tu lle mparato a leggere…
Ammore e niente cchiù.

 

CIAO DA ORSO TONY

Pubblicato 10 febbraio 2009 da tonykospan21 in CANZONI DI UN TEMPO...

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