Archivio per 27 gennaio 2009

IL MONDO E’ DIVISO IN 2 ! PER SORRIDERE…   Leave a comment

IL MONDO E’ DIVISO IN 2 !
 
bianco e nero? – caldo e freddo? – sinistra e destra? –  bene e male? …
 
Noooooooooooooooo!
 
 
 
IL MONDO DEGLI UOMINI
 E QUELLO DELLE DONNE ... 
 
Guardate infatti come le stesse cose possono essere e sono viste in modo diverso da un uomo e da una donna!
 

  Soprannomi:

Se Laura, Susanna, Debora e Maria vanno a cena fuori, si chiameranno l’ un l’altra Susanna, Debora, Laura e Maria.

Se Mario, Luca, Carlo e Giorgio vanno a cena fuori, si rivolgeranno affettuosamente l’un l’altro come ‘Ciccione’, ‘Testa di c*’ ,’Buffone’, e ‘Godzilla’.


 A cena fuori:

 4 Uomini a cena fuori: anche se il conto è di 80 mila lire, ognuno tirerà  fuori 50 mila lire e dirà che non ha tagli minori,  e non vorrà il resto.
 4 donne a cena fuori: quando arriva il conto, compare la calcolatrice.


 Soldi:

 Un uomo pagherà 5 mila lire per un oggetto che ne vale 2 mila, se lo vuole.
Una donna pagherà 2 mila lire per un oggetto che ne vale 5 mila, che non vuole.


Bagno:

 Un uomo ha in media 6 oggetti nel bagno: uno spazzolino, un dentifricio, una schiuma da barba, un rasoio, un sapone e un asciugamano dell’Holiday Inn.
 Una donna ha in media 337 oggetti, la maggior parte dei quali un uomo non riesce a identificare.

Discussioni:

 Una donna ha l’ultima parola in ogni discussione.
 Qualsiasi altra cosa un uomo dice è l’inizio di una nuova discussione.

 

 Futuro:

Una donna si preoccupa del futuro finché non trova un marito.
 Un uomo non si preoccupa mai del futuro finché non trova una moglie.

Successo:

Un uomo di successo é colui il quale guadagna più di quanto sua moglie sia in grado di spendere.
Una donna di successo é quella che trova quest’uomo.

 

 

 Matrimonio:

 Una donna sposa un uomo sperando che cambi, e lui non cambierà.
 Un uomo sposa una donna sperando che non cambi, e lei cambierà.

Vestirsi bene:

Una donna si veste bene per fare shopping, dare acqua alle piante, buttare la spazzatura, rispondere al telefono e prendere la posta.
 Un uomo si veste bene per i matrimoni e per i funerali.


 Naturalezza:

Gli uomini si svegliano dello stesso aspetto con il quale sono andati a dormire.
 Le donne in qualche modo si deteriorano durante la notte.

 Prole:

 Una donna sa tutto dei suoi bambini: appuntamenti dal dentista, i migliori amici, sogni, incubi, paure e speranze.
Un uomo è vagamente a conoscenza di una persona bassa nella casa.

 Pensiero del giorno:

Ogni uomo sposato dovrebbe dimenticare i propri errori: non c’è ragione
 perché due persone ricordino le stesse cose.

 
 
 
 
Che ne pensate?
sarà un fatto di cervello? 
 
bè allora andiamo a vedere …. il loro cervello  …
 
quello dell’uomo
 

 

e quello della donna ….
 
 
 
Ciaooooooooooooooooooooooooooo
 
da Orso …Tony
 

Pubblicato 27 gennaio 2009 da tonykospan21 in INTRATTENIM. UMORISMO

LA NASCITA DEL CINEMA ITALIANO   Leave a comment

 
 
LA NASCITA DEL CINEMA ITALIANO
 
 
La sera del 20 settembre 1905 fu proiettato «c»,
primo film a soggetto mai realizzato nel nostro Paese
 

 

 

 

 

Uno dei quadri del film

 
 
 
Il cinema italiano nacque la sera del 20 settembre 1905 .

Segno zodiacale: Vergine. La prima proiezione pubblica avvenne la sera del 20 settembre, a Roma, esattamente a Porta Pia. E non a caso, visto che il film proiettato si intitola programmaticamente La presa di Roma. Sottotitolo: 20 settembre 1870.

 
Non è che prima del settembre 1905 in Italia non si producono film, ma sono «attualità documentarie», dei «dal vero», pochi metri di pellicola che riprendono un fatto o una località, sulla falsariga di quello che gli operatori Lumière facevano in giro per il mondo. I film a soggetto, in Italia, non esistono. Vengono importati dall’estero. Fino a quando Filoteo Alberini, fotografo, inventore (suo il brevetto del Kinetografo), esercente prima a Firenze e poi a Roma, decide di costruire uno stabilimento con teatro di posa in via Appia Nuova. Si apre così, grazie anche ai finanziamenti di Dante Santoni, il «primo stabilimento italiano di manifattura cinematografica», la Alberini Santoni.


Primo film in produzione La presa di Roma, «grande ricostruzione storica in sette quadri», lungo 250 metri (contro i 40/60 tradizionali), costo per i cinema: 500 lire (a quei tempi i film non si noleggiano, si comprano le pizze e l’esercente ne fa quello che vuole. Anche tagliarle, a volte). Regia e fotografia: Filoteo Alberini. Sfortunatamente di quei sette quadri, che raccontavano l’abboccamento al ponte Milvio del generale Carchidio con gli emissari papalini, il rifiuto del generale pontificio Kanzler di arrendersi, l’arrivo dei bersaglieri italiani sul campo di battaglia, l’ultima cannonata che apre la breccia di Porta Pia, l’assalto dei bersaglieri, la bandiera bianca che per ordine di Pio IX si alza su San Pietro e l’apoteosi dell’Italia «una, libera e indipendente», di quei 250 metri ne sono rimasti solo 75, quattro minuti di proiezione (restaurati insieme dalla Cineteca Nazionale e da quella Italiana di Milano) che questa sera verranno proiettati dalla Cineteca di Bologna al cinema Lumière 2.
Eppure, nonostante le parti mancanti, La presa di Roma è un film che ha ancora molto da dire sul cinema italiano. Soprattutto sui suoi fini «pedagogici» e sulle sue ambizioni «popolari». Non è un caso che il primo titolo sia proprio dedicato alla ricostruzione dell’episodio che chiude il Risorgimento e segna la fine del potere temporale del Papa. Come ha spiegato molto bene lo storico Giovanni Lasi, «Alberini non si limita ad affrontare un argomento storico ma piuttosto rinvigorisce e rivifica un episodio vitale per l’esistenza stessa dello Stato italiano… Più che volgersi verso il passato, Alberini si preoccupa del futuro del proprio Paese».

 

A muoverlo non c’è solo l’entusiasmo risorgimentale, ma soprattutto la fede massonica. Alberini è un maestro di III grado della loggia massonica «La Concordia» di Firenze e in quegli anni la massoneria, che nel 1905 ha tra i suoi affiliati lo stesso presidente del Consiglio, Alessandro Fortis, e tre ministri (tra cui Leonardo Bianchi, titolare dell’Istruzione), è molto attiva sul fronte della propaganda anticlericale. L’anno prima, di fronte ai primi grandi scioperi socialisti, Pio X ha ufficiosamente sospeso il Non expedit (che proibisce ai cattolici di partecipare alla politica) per favorire la rielezione di Giolitti, considerato un baluardo antisocialista. E la massoneria si preoccupa seriamente della rinata influenza politica della Chiesa.

Che cosa meglio del nuovo «cinematografo» per fare propaganda a favore del laicismo? L’ipotesi storica avanzata da Lasi ha altri tasselli a suo favore: le «simpatie» del generale Ettore Pedotti, ministro della guerra nel 1905 e sostenitore del film (a cui concede «soldati, cavalleggeri, artiglierie, uniformi e armi»), che diventerà presidente della Società nazionale di Storia del Risorgimento, voluta proprio dalla massoneria. E poi l’attivismo dei membri del Comitato di Festeggiamenti per l’anniversario della presa di Roma. Tra i più accesi sostenitori della proiezione pubblica del film ci sono proprio i massoni. A cominciare dall’onorevole Guido Baccelli, ex ministro dell’Istruzione per tre mandati (è il politico che più a lungo ha tenuto questa carica in Italia: sette anni), che minaccia apertamente di ritorsioni il sindaco di Roma se non permetterà la proiezione proprio a Porta Pia. Esattamente secondo le direttive del massone Nathan che teorizza l’uso delle feste pubbliche e dei ritrovi popolari per propagandare il verbo laico.

 

fotogramma

Così, se si ricorda che, per il 35˚ anniversario della presa di Roma, centomila persone affollano nel 1905 le vie di Roma, sempre sotto la lungimirante organizzazione del Comitato filomassonico, e che le proiezioni del film di Alberini proseguono anche nei giorni successivi (con grande successo popolare), è difficile dubitare, per usare le parole di Lasi, che « La presa di Roma non fosse parte organica di un "piano di pedagogia laica" che si sforzava di radicare nella popolazione una coscienza nazionale e un forte senso di comunione con i valori del Risorgimento».

 
Paolo Mereghetti
Corriere della Sera
Impaginaz. Tony Kospan

Pubblicato 27 gennaio 2009 da tonykospan21 in STORIA... IN SENSO AMPIO

GIORNO DELLA MEMORIA… PERCHE’ NON ACCADA MAI PIU’…   Leave a comment

 

 

      

Penso di poter rivolgere un pensiero al profondo significato di questa giornata

mediante questa poesia,

un noto dipinto di Munch…

ed una musica requiem


C’E’ UN PAIO DI SCARPETTE ROSSE

Joyce Lussu

C’è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora
la marca di fabbrica

c’è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c’è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald

servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c’è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald

erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l’eternità
perchè i piedini dei bambini morti
non crescono

c’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole.

        

  

Edvard Munch – L’urlo

Tony Kospan

Pubblicato 27 gennaio 2009 da tonykospan21 in Notizie e politica

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