Archivio per 24 gennaio 2009

I MISTERI DEI TESCHI DI CRISTALLO   Leave a comment

I MISTERI DEI TESCHI DI CRISTALLO

 C’è una antica leggenda che parla di 13 teschi di cristallo d’età antichissima…

1 – IL TESCHIO DI MITCHELL-HEDGES


        Il primo teschio fu ritrovato per caso nell’estate del 1926 nella città di Lubaatun nello Yucatan da Anna, figlia dell’archeologo Mike Mitchell-Hedges. Si tratta di un teschio di cristallo davvero notevole, privo della mandibola inferiore, che tuttavia fu ritrovata qualche mese dopo a circa dieci metri di distanza. Gli indigeni a seguito della spedizione affermarono sconvolti che “era il dio cui si rivolgevano per essere guariti dalle malattie o per chiedere di morire”. Ad ogni modo, suscitava una strana inquietudine. C’era chi rimaneva incantato nel vederlo, chi giurava di averlo visto muoversi, etc. Anna era talmente affascinata dal teschio al punto di trarne benessere e compagnia (ne è ancora la detentrice); il padre invece non ne sopportava la presenza. Esiste un inquietante passaggio nel racconto autobiografico dell’archeologo che dice: “…portammo con noi anche il sinistro teschio del destino, su cui molto è stato scritto. Ho delle buone ragioni per non rivelare come quest’oggetto venne in mio possesso… è stato descritto come la rappresentazione del male, m io non desidero spiegare questo fenomeno”. Il teschio è ricavato da un solo cristallo di quarzo, unico per lucentezza e trasparenza. La sua superficie è perfettamente levigata e risalirebbe più o meno a 3600 anni fa. È stato oggetto di numerose indagini scientifiche, fisiche, antropologiche e sociologiche che hanno portato a risultati sorprendenti.
Le sue dimensioni sono perfettamente naturali: altezza 13 cm, larghezza 13 cm, profondità 18 cm, peso 5 kg. Il teschio rimase in possesso di Mitchell-Hedges fno alla sua morte, nel 1959, poi passò alla figlia Anna, che ancora lo possiede e lo considera (al contrario di quello che aveva provato suo padre, il quale ne era intimorito) un oggetto meraviglioso e gioioso, capace di trasmettere protezione e affascinare. Esaminata al microscopio, la superficie levigata del Teschio non presenta graffi o segni di qualsiasi utensile; questo suggerisce che l’oggetto sia stato lavorato con lo sfregamento di sabbia. Ma per completarlo, sarebbe stato richiesto il lavoro, da parte di artigiani esperti, assiduamente, giorno dopo giorno, per almeno 300 anni! Tale infatti è il tempo che occorre per levigare e modellare così con tanta stupefacente precisione, solo con l’ausilio della sabbia, un blocco di quarzo di tale durezza. 
Se ne parla anche in una leggenda risalente ai Maya, la quale racconta che al Mondo esistono 13 teschi di cristallo a grandezza naturale e quando tutti saranno riscoperti e riuniti, trasmetteranno agli uomini tutta la loro conoscenza avvertendoci però che accadrà soltanto quando gli uomini saranno sufficientemente evoluti ed integri moralmente. Quindi… alla ricerca dei teschi del destino!
 
GLI ALTRI TESCHI DEL DESTINO

Oltre al teschio di Mitchell-Hedges, ne esistono altri 12, e alcuni di essi sono già stati trovati. 

2 – IL TESCHIO DEL BRITISH MUSEUM

Uno, ad esempio, si trovava già tra i reperti esposti al British Museum a Londra. Nel 1936, lo stesso museo chiese di esaminare il teschio trovato da Anna. Il teschio del museo londinese è molto simile all’altro. Sempre in grandezza naturale, sempre dal peso di 5 kg ma, per alcuni, meno affascinante, anche se allo stesso modo inquietante. Si racconta di persone fuggite urlando per il museo di fronte a tale teschio. Quello di Londra è meno preciso anatomicamente. Qui, i denti sono appena abbozzati. Secondo gli studiosi londinesi, questo teschio è d’origine azteca, d’età incerta, ma probabilmente non più antico del XV secolo d.C. (per via della lavorazione accurata del quarzo). Si sa di certo che arrivò a Londra dopo esser passato per mani diverse, ma inizialmente fu portato in Europa dal Messico, da un ufficiale spagnolo. Il sospetto che si tratti di un falso ha fatto decidere i dirigenti del Museo di Londra di togliere tale oggetto dall’esposizione.

3 -IL TESCHIO DI SHA-NA-RA

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Nel 1996, l’attuale proprietario del teschio, il signor Nick Nocerino, si recò a Londra per far esaminare l’oggetto dagli esperti del British Museum, e per un eventuale confronto con quello da loro posseduto. In tale occasione ne vennero esaminati 5 (tra cui anche quello dello Smithsonian Museum, di 20 kg di peso, che avrebbe il potere di attirare i propri simili), e solo 2 risultarono effettivamente opere originali e antiche. Gli altri teschi si rivelarono essere opere recenti, quindi dei falsi. I due che risultarono appartenere al nostro passato sono il teschio di Sha-Na-Ra (appunto) e quello denominato "Max", appartenente a JoAnn Parks. A sinistra, potete ammirare il teschio di Sha-Na-Ra. Come potrete osservare, è molto diverso dai precedenti due teschi ma, non per questo, suscita meno interesse. Il Teschio di Sha-Na-Ra venne ritrovato dallo stesso Nocerino lungo il Rio Baltha, nel Gerraro del Messico centrale. 

4 – IL TESCHIO DI MAX

 

          Anch’esso in cristallo (quarzo bianco), appartiene a JoAnn Parks di Houston, in Texas. Prima di finire nelle sue mani, apparteneva al tibetano Norbu Chen, ma non si sa niente di più. A destra potete vedere messi in paragone i due teschi (da sinistra) di Mitchell-Hedges e Max.
Quindi, sembra che altri Teschi del Destino siano già stati trovati, ma non è facile capire quali sono quelli realmente autentici e i falsi. Per cui, la ricerca continua…

 

          Perché alcuni degli esperti non hanno voluto fornire i risultati delle analisi condotte dal British Museum? Cosa avevano da nascondere? Perché questi studiosi vorrebbero proteggere ad ogni costo i segreti contenuti nel Teschi di Cristallo? E perché venne scelto proprio il quarzo come materiale da costruzione di questi Teschi?

– PROPRIETÀ DEL QUARZO
 
          Il quarzo è il principale costituente del vetro, della porcellana e di altri materiali di uso comune. Per la sua durezza, se ne fanno abrasivi. Ha una grande resistenza al calore, per questo viene usato per fabbricare oggetti destinati a sopportare alte temperature e forti sbalzi termici.

Ma c’è di più. La più sorprendente proprietà fisica del quarzo è la piezoelettricità, scoperta alla fine dell’800 da Marie Curie. Se un cristallo di quarzo viene sollecitato da una pressione meccanica, genera elettricità. La scintilla degli accendini detti "piezoelettrici" è data appunto da questo cristallo. Ad esso si attribuiscono fenomeni fisici, chimici e naturali, ma talvolta dobbiamo ricorrere alle sue proprietà per dar ragione ad eventi del tutto soprannaturali: "luci fantasma", inspiegabili, si è cercato di spiegarle ricorrendo alle proprietà del quarzo. Esso compare nella tradizione esoterica come uno dei più classici e maggiormente noti strumenti di divinazione: usato dai veggenti in forma di sfera, è stato da sempre usato per predire il futuro. La "cristallomanzia" è appunto la tecnica di divinazione attuata con lo strumento del cristallo; mentre la cristalloscopia si intende il fenomeno paranormale di un sensitivo, il quale ha la facoltà di vedere immagini, corrispondenti a fatti reali presenti, passati o futuri, osservando il cristallo stesso. Si pensa che, attraverso un’intensa concentrazione su un cristallo lucente, sia possibile inibire il normale stato di coscienza, permettendo al sesto senso di emergere. Anche nell’antichità si parla dei poteri dei cristalli. Ad esempio, secondo Platone, ad Atlantide ci sarebbero stati dei cristalli prodigiosi, usati dagli abitanti dell’isola per produrre una grande energia, che secondo la tradizione, gli uomini non riuscirono a domare distruggendo così la stessa isola. E se i Teschi di Cristallo fossero direttamente collegati al mito di Atlantide?
 
IL VIDEO DI VOYAGER-RAI2
 
 

Il mistero continua…

BIBLIOGRAFIA E FONTI: "Il Segreto dei Teschi di Cristallo"
di Jon Ropper ed. PIEMME, 1998

DAL WEB IMPAGINAZIONE DELL’ORSO…

Pubblicato 24 gennaio 2009 da tonykospan21 in MISTERI ED ENIGMI

EMOZIONI…. POESIE E NON SOLO… BY TONY KOSPAN   1 comment

 

 Stavolta mentre siamo proprio nel cuore dell’inverno…
il tema delle poesie… per una bella domenica… 
lo dedico a qualcosa che rende la vita degna d’essere vissuta… in pieno…
e cioè… all’emozione… al momento magico…

L’amore è certo il massimo generatore di emozioni e momenti magici…
per cui parleranno, le poesie da me prescelte  (con canzoni ed immagini),
dell’amore… nel momento in cui esso ci fa vivere i suoi momenti più intensi.

Come sempre mi piacerebbe tanto leggere le poesie
che, sul tema, colpiscono il vostro cuore.

 
 

 
A GIORNI ALTERNI…
Maria Luisa Spaziani
 
A giorni alterni sono io la luna
e tu l’immensa terra che mi attira,
e questa notte tu, tu sei la luna
– io ti tengo al guinzaglio –
so che mi stai sognando, mi accarezzi,
i globuli lo sanno del mio sangue,
ogni mio nervo teso come un arco
o un’arpa eolia che vibra al respiro.
 
 
STANZE PER MUSICA
George  Byron
 
Non c’è figlia della Bellezza
D’un incanto simile al tuo;
Come musica sulle acque
La tua voce è dolce per me:
Quando, come se avesse posa
L’oceano ammaliato a quel suono,
Scintillano calme le onde,
Placati i venti sembrano sognare:
E la luna di mezzanotte
Tesse una trama lucente sul mare
Che lieve solleva il suo petto
Come un fanciullo addormentato:
Così l’anima a te s’inchina
Per ascoltare ed adorarti,
Con emozione profonda e soave
Come d’estate l’onda dell’oceano.
 
 
ANIME GEMELLE
Percy Bysshe  Shelley

Sono come uno spirito
che nell’intimo del suo cuore ha dimorato,
e le sue sensazioni ha percepito,
e i suoi pensieri ha avuto,
e conosciuto il più profondo impulso del suo animo:
quel flusso silenzioso che al sangue solo è noto,
quando tutte le emozioni
in moltitudine descrivono la quiete di mari estivi.
Io ho liberato le melodie preziose
del suo profondo cuore:
i battenti ho spalancato,
e in esse mi sono rimescolato.
Proprio come un’aquila nella pioggia del tuono,
quando veste di lampi le ali. 

SONETTO DELL’AMORE TOTALE
Vinicius De Moraes

Ti amo tanto, amore mio…non canti
il cuore umano con maggiore verità….
Ti amo come amico e come amante
in una sempre diversa realtà.

Ti amo per affinità, di un quieto amore prestante
e ti amo al di là, presente nella nostalgia.
Ti amo, infine, con grande libertà
per l’eternità e a ogni istante.

Ti amo come un animale, semplicemente
di un amore senza mistero e senza virtù
con un desiderio massiccio e permanente.

E amandoci così, molto e sempre
un giorno nel tuo corpo all’improvviso
morirò per aver amato più di quanto ho potuto.

Che queste poesie siano portatrici per noi tutti…
di magiche emozioni…

Tony Kospan

Red, White, and Blue

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CIAO DA ORSO TONY

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