Archivio per 21 gennaio 2009

MOVIMENTO APPARENTE   Leave a comment

 

 

Movimento Apparente:

Certi tipi di illusioni sfruttano il movimento che gli occhi compiono quando guardiamo un’immagine.
Infatti l’occhio non sta mai fermo ma salta in continuazione da un punto all’altro della scena visiva.
Certi contrasti tra colori o tonalità abbinati al movimento degli occhi o magari al movimento della nostra testa che si avvicina o si allontana dall’immagine crea una sensazione di moto nell’immagine stessa!

Certe animazioni poi tendono a stancare la vista tanto da confondere la stessa percezione di ciò che si sta vedendo!
Provate voi stessi.

La prova che non si tratta di trucco o di gif… si ha guardando singolarmente un unico cerchio…

Ciao da Orso Tony

Pubblicato 21 gennaio 2009 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

HACKERT – GOETHE – MOZART E NAPOLI… COS’HANNO IN COMUNE?   Leave a comment

 
HACKERT – GOETHE – MOZART E  NAPOLI
 
COS’HANNO IN COMUNE?
 
Direi molto… tutti e tre i grandi personaggi nel 1700 hanno viaggiato per l’italia ed in particolare hanno vissuto…. chi più tempo chi meno… a Napoli…negli stessi anni…
 
    Mozart – Medley
 
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Hackert – Golfo di Napoli
 
Ovviamente Hackert è il cantore in immagini…
Goethe in prosa e poesia
e Mozart in musica…
 

Di nascosto e sotto falso nome, Goethe fuggì da Weimar verso l’Italia nella notte del 3 settembre 1786: voleva godersi l’Italia, il paese dei suoi desideri e della sua nostalgia, senza dover rendere conto a nessuno.

A Napoli rimase un mese nel febbraio-marzo 1787 e altri 15 giorni al suo ritorno dalla Sicilia.

Ecco cosa scrisse…

Il  napoletano crede di essere in possesso del Paradiso ed ha un concetto molto triste dei paesi nordici: »Sempre neve, case di legno, gran ignoranza, ma danari assai.«

Questa è l’immagine che si sono fatti di noi.Quanto a Napoli, la città si preannuncia felice, libera e vivace, un numero infinito di persone si affrettano disordinatamente, il re è a caccia, la regina in stato interessante, e meglio di così non può andare.

 

Appena quattordicenne, nel 1769-70, Mozart viaggia per tutta l’Italia, accompagnato dal padre Leopold.

Il loro percorso li portò da Verona a Milano, a Firenze e Roma fino a Napoli, ovunque collezionando grandi trionfi.

In una lettera a casa Wolfgang descrive la meravigliosa posizione di Napoli, in contrasto con le terribili condizioni sociali in cui versa un popolo sciocco e superstizioso.

Nella novella Mozart in viaggio verso Praga (1856), Eduard Mörike  fa dire a Wolfgang queste parole su Napoli:

"Sono passati diciassette anni da quando andai in Italia. Chi, avendola vista una volta, non la ricorda per tutta la vita, specialmente Napoli?"

Mozart – Classica famosissima sinfonia
 
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Jacob Philipp Hackert Il Golfo di Pozzuoli, sullo sfondo Procida e Ischia

Ciao dall’Orso

Pubblicato 21 gennaio 2009 da tonykospan21 in MUSICA E DANZA CLASSICA

LA STORIA LETTERARIA DEGLI EGIZI… IN BREVE…   Leave a comment

 
LA STORIA LETTERARIA DEGLI EGIZI… IN BREVE…
 

 
 
La storia letteraria dei popoli egizi riflette la complessità di uno sviluppo storico caratterizzato da continuità culturali ma anche da cesure, riprese, periodi di ricchezza e vigore e periodi di regresso e decadenza. E’ un processo che ha radici antichissime: gli egizi sono tra i popoli di cui sappiamo di più , per cui riusciamo ad "arrivare" più indietro nel tempo. E anche per la sua posizione geografica è stata una cultura di cui i popoli europei hanno conosciuto nei suoi elementi principale, anche se non sappiamo esattamente quanto ne siano stati influenzati.


Sinteticamente, per quanto riguarda i prodotti letterari di questi popoli nelle epoche precedenti le prime testimonianze letterarie conosciute dei popoli europei, si distinguono cinque periodi.


Al periodo 2778/2250 (-) circa appartengono testi delle piramidi e delle mastaba. I "Testi delle piramidi" sono iscrizioni funerarie: inni, rituali, frasi magiche, testi religiosi scolpite in geroglifico sulle pareti della camera sepolcrale dei sovrani della V dinastia (secolo XXV-) e di re e regine successive. I testi furono scoperti a Saqqarah da *A. Mariette nel 1880-1+ e pubblicati per la prima volta da *G. Maspé ro nel 1894+. Si tratta di più di 700 formule. Dovevano servire per aiutare il sovrano a superare gli ostacoli nel suo viaggio verso il cielo per essere assunto tra gli dei.
I mastaba erano tumuli bassi, con due stele e una camera per le offerte, in cui erano sepolti personaggi illustri e nobili. Vi sono testi che esplicitano quanto è raffigurato sulle pareti, ma anche testi biografici ( l’autobiografia di Uni).
A questo periodo appartengono raccolte sapienziali di detti di saggi: di Imhotep e Hardedef, di Ptahotep, uno attribuito al figlio del faraone Cheope.


Nel 2250/2160 (-) circa, un periodo di crisi caratterizzato da profondi mutamenti sociali. Nelle Ammonizioni di un saggio il principe Ipu con passione rimpiange il passato e descrive incisivamente il presente. Nel Dialogo di un disperato con la sua anima un saggio discute dell’inutilità di restare in vita in un mondo triste e duro.
Nel Canto dell’arpista le traversie della vita fanno parte delle leggi naturali per cui è inutile rimpiangere il passato e non si deve disperare del presente.
L’Insegnamento per Merikara presenta il sovrano nelle sue qualità umane e approfondisce il senso del divino. L’Oasita eloquente è la storia di un contadino defraudato da un funzionario che chiede giustizia a un alto dignitario della corte e viene posto nell’ufficio del funzionario che lo aveva defraudato.


Nel 2160/1580 (-) due generi letterari: politico e narrativo. Significativo l’elegante testo ‘profetico’ di Neferty per l’avvento al trono di Amenemhet I fondatore della XII dinastia.
Kethy è autore dell’Insegnamento di Amenemhet I al figlio Sesostri I imperniato sul concetto amaro che chi fa del bene non raccoglie bene, e della Satira dei mestieri, elogio della carriera di scriba e satira delle altre professioni.
Testo narrativo è Avventure di Sinuhe, divenuto poi un classico nelle scuole egizie. E’ stato rinvenuto in vari papiri. Dopo la morte misteriosa di Amenemhet I (20001970-), Sinuhe fugge, visita i paesi dell’Asia vicina. Si stabilisce nel paese di Retenu (Siria), diventa un ricco capo tribù amato e stimato da tutti, ma diventato vecchio la nostalgia della sua terra e il desiderio di conquistare il favore del nuovo sovrano Sesostri I (figlio e successore di Amenemhet I) lo spingono a tornare in Egitto. Accolto con grandi onori dal faraone, Sinuhe attende serenamente la morte. Il racconto, svolto sotto la forma di un’epigrafe autobiografica in cui Sinuhe parla in prima persona, era considerato presso gli antichi egizi capolavoro della narrativa antica per vivacità descrittiva e eleganza di stile. Simile è il Racconto di un naufrago.
I Racconti del papiro Westcar è una raccolta di storie meravigliose del passato, narrate a turno da principi, alla presenza del faraone Cheope.


Nel 1580/1320 (-) il periodo dei faraoni liberatori del delta del Nilo dagli asiatici e conquistatori: Ahmose, Tutmosi I, Tutmosi III, Tutankhamon. Anche in letteratura è un periodo di splendore.
Alla letteratura di corte appartiene il racconto della concezione divina della regina Hatshepsut, la narrazione dell’impresa di Tutmosi III a Meghiddo.
Alla produzione religiosa l’ "istruzione" al sommo sacerdote di Ptahotep, l’Inno al sole, il grande Inno al dio Amon, e il celebre Inno ad Aton dio solare.
Di carattere morale è l’Insegnamento di Any.


A partire dal XVI secolo (-) e cioè dalla 18° dinastia, cominciarono a essere deposti nelle tombe, appoggiato al sarcofago oppure meso tra le bende che avvolgevano il morto delle formule magico-funerarie su papiro. Convenzionalmente si dà il nome di "Libro dei morti" a queste iscrizioni, ma gli egizi le chiamavano Libro dell’uscire alla luce. Destinate a assicurare un aldilà senza incertezze, i manoscritti del "libro" furono scritti prima in geroglifico corsivo, poi in ieratico (dalla 21° dinastia), poi in demotico. Ne sono pervenuti in gran numero, per lo più illustrati con vignette, vere e proprie miniature. I temi erano incentrati sul mito di Osiri signore dell’oltretomba, sul giudizio del defunto (psicostasia) e sulla esistenza dopo la morte. L’esemplare più antico del "Libro dei morti" è il Papiro di Torino, di epoca tolemaica. Suddiviso in 165 formule. E’ stato edito da K.R. Lepsius (1842+).


Nel 1320/950 (-), l’inserimento della borghesia mercantile e artigiana in posti di responsabilità, la diffusione della cultura media con la formazione di un gran numero di funzionari, i maggiori contatti con le culture asiatiche produce nuovi generi letterari e forme espressive. La lingua usata aveva conservato lo stesso tipo di struttura morfologica: ora muta sotto l’influsso del parlato. A proposito di questa lingua nuova e di questa nuova letteratura si parla di neoegizio.
Tra i testi di questo periodo sono Il racconto dei due fratelli e La disputa tra Horo e Seth aspiranti all’eredità del defunto Osiri. E una vasta produzione letteraria di carattere amoroso, idillica, sensuale, erotica.
 

 
DAL WEB – IMPAGINAZIONE DELL’ORSO…
 

Pubblicato 21 gennaio 2009 da tonykospan21 in STORIA... IN SENSO AMPIO

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