Archivio per 17 novembre 2008

CORE ANALFABETA… RARA INTERPRETAZIONE DI TOTO’… TESTO E TRADUZIONE…   1 comment

 

 

TOTO’… CHE CANTA…

Sì… eccolo in una sua davvero rarissima esibizione come cantante… di una canzone poi di cui è autore sia dei versi che della musica…

CORE ANALFABETA

 

Qui giù il video ed il testo della canzone…

Stu core analfabeta
te lle purtato a scola
e se mparato a scrivere,
e se mparato a lleggere
sultanto ‘na parola
Ammore e niente cchiù.

Ammore,
ammore mio si tu,femmena amata.
Passione,
passione ca sta vita daie calore.
Quanno te vaso a vocca avvullutata,
chistu velluto m’accarezza ‘o core,
stu core,
ca tu pa’ mano lle purtato a scola,
e se mparato a scrivere,
e se mparato a leggere…
Ammore e niente cchiù.

Stu core analfabeta
mo soffre e se ne more
penzanno ca si femmena
e te putesse perdere
e perdere ll’ammore
ca lle mparato tu.

Giuremo ancora ca tu si dda mia
primma che me ne moro ‘e gelusia.
Passione,
suspira ‘o core mio femmena amata,
tu lle mparato a scrivere,
tu lle mparato a leggere…
Ammore e niente cchiù

TRADUZIONE IN ITALIANO DI TONY KOSPAN

Questo cuore analfabeta
l’hai portato a scuola
ed ha imparato a scrivere,
ed ha imparato a leggere
soltanto una parola
Amore

e niente più.

Amore,
l’amore mio sei tu, donna amata mia.

Passione,
la passione che a questa nostra vita dà calore.

Quando bacio la bocca tua vellutata,
il suo velluto m’accarezza il cuore,
questo cuore,
che tu hai preso per mano e  l’hai portato a scuola,
ed ha imparato a scrivere,
ed ha imparato a leggere…

Amore e niente più.

Questo cuore analfabeta
ora soffre da morire
dato che sei donna
e ti potrebbe perdere
e perderebbe l’amore
che gli hai insegnato tu.

Giurami ancora che tu sei mia
prima che muoia di gelosia.

Passione,
sospira il mio cuore… donna amata mia,
tu gli hai insegnato a scrivere…

tu gli hai insegnato a leggere
Amore

e niente più

Ciaoooooooooo

da Tony Kospan

Pubblicato 17 novembre 2008 da tonykospan21 in MITI TRADIZIONI LEGGENDE

FANTASY   Leave a comment

Pubblicato 17 novembre 2008 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

LEE MILLER… UNA VITA STRAORDINARIA CON… LA FOTOGRAFIA…   Leave a comment

 

Elizabeth ‘Lee’ Miller, Lady Penrose
(23 April 1907 – 21 July 1977)

LEE MILLER  UNA VITA CON LA FOTOGRAFIA

DA MAN RAY A FOTOGRAFA DI GUERRA

Ci sono vite che sono romanzi, anche se quella di Lee Miller, per sua stessa ammissione, era stata “un fradicio rompicapo, le cui tessere ubriache non combaciano per forma né scopo”.

Certo la bambina Elizabeth Miller, nata giusto cent’anni fa a Poughkeepsie, la cittadina sul fiume Hudson ricca d’arte e di storia, dove i magnati di New York, come gli Astor e i Vanderbilt, andavano a costruirsi i palazzi per gli ozii estivi, doveva essere predestinata se il padre Theodore, fotografo dilettante affascinato dalla figlia, la ritraeva costantemente, registrandone e mappandone la crescita. Infatti la vita di Lee sarebbe stata segnata dall’arte, dalla fotografia, perfino dagli orrori del secolo, ma sempre con il marchio di quel dono di natura che definiamo, per brevità, fascino.

Perché già a vent’anni Elizabeth, anzi Li-Li, e subito Lee, era una modella sulla copertina di Vogue, richiesta dai grandi fotografi. Bella era, bellissima, anche se dai tratti pronunciati, non aristocratici, “bostoniani”, delle celebrità del tempo. Ma in più aveva la forza interna, il piglio, appreso da ragazza alla scuola di teatro in Europa, a Parigi o, di ritorno a casa, al celebre Vassar College.

Ovvio che l’oceano non fosse ostacolo, ma ponte, se nel 1929 Lee era di nuovo a Parigi, a cercare Man Ray, fotografo e artista d’un’arte spregiudicata e inquietante, il Surrealismo, per diventarne l’allieva, la musa, l’amante.

Lee Miller e Man Ray

Con lui inventerà una tecnica originale, la solarizzazione delle foto, con lui sperimenterà un’estetica sempre carica di allusioni sessuali, come il “Nudo piegato in avanti”, ove la schiena femminile assume contorni fallici.

 

Nudo piegato in avanti

 

Con Man Ray e coi compagni di scuola condividerà vita e vacanze, reciterà (muta) in prove d’arte come il film “Le sang d’un poète”, di Jean Cocteau, con loro disegnerà, scatterà, provocherà.

Picnic: Nusch and Paul Eluard, Roland Penrose, Man Ray, and Ady Fidelin, Île Sainte-Marguerite, Cannes, France, 1937. Lee Miller.

Ma Lee cresce in fretta, tre anni dopo ha già lasciato Man Ray e ha aperto a New York il proprio studio. Malgrado la grande depressione, fa ritratti alle personalità dell’epoca, lavora per la pubblicità e su Vogue, caso raro se non unico, appare sia come modella che come fotografa.

Al confine tra arte, cronaca e commercio, riprende gli interpreti di un’opera d’avanguardia su libretto di Gertrude Stein, “Four Saints in Three Acts”, un cast tutto di colore che sarà d’ispirazione a “Porgy and Bess”, di George Gershwin. Un altro balzo, un’altra sorpresa: Lee sposa, imprevedibilmente, l’egiziano Aziz Eloui Bey, direttore generale del ministero delle Ferrovie, del Telegrafo e dei Telefoni.

 Al Cairo, e nel deserto, riscopre la foto d’arte, a volte antropologica, più spesso enigmatica. Ma gli anni ’30 volgono al peggio, e la musa del Surrealismo affronta la dura realtà.

Dal ’39 è a Londra, per vivere con un altro uomo, Roland Penrose, che le darà un figlio. Ma prima ritrae con occhio surrealista la capitale sotto il blitz delle V2 naziste.

Poi, sempre per Vogue (la vanità della moda s’arrende alla guerra), diventa corrispondente dal fronte.

 Segue l’avanzata delle truppe alleate: St Malo, Parigi, poi l’orrore di Dachau e Buchenwald.

 

 Fotografa e scrive: sulle pagine patinate escono immagini e parole dell’inferno, i cadaveri, l’obbrobio.

Lee Miller:  SS morto in un canale, Dachau, Germany, 1945

La ragazza che aveva scoperto con gioia il surrealismo si confronta al più duro espressionismo. Ma non si piega: con il suo accompagnatore, David Scherman, il grande fotografo di Life che la fa da mentore (e da amante), arriva nel banale appartamento di Hitler, a Monaco, e ha il guizzo che Man Ray avrebbe amato: si spoglia, s’immerge nella vasca da bagno del Fuehrer, si fa fotografare da Scherman davanti ai pesanti scarponi da guerriera.

Lee Miller nel bagno di Hitler, 1945. David E. Scherman. © 2007 Lee Miller Archives. All rights reserved

Il resto è riposo, lungo riposo fino al 1977.

Lee si ritira nel Sussex con Penrose, lo sposa, dà alla luce il figlio Antony, scrive ancora e fotografa per Vogue.

Riceve ospiti, li fotografa mentre innaffiano il giardino, s’appisola sui divani, diventa finalmente adulta – il Surrealismo è finito come  la vita meravigliosa di Lee Miller.

Dal blog Chelsea mia di Alessio Altichieri.

Impaginazione di Tony Kospan

Pubblicato 17 novembre 2008 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

IMMAGINE BELLA   Leave a comment

 

Pubblicato 17 novembre 2008 da tonykospan21 in PAESAGGI EDIFICI VIAGGI

QUANDO NON CI SARO’ PIU’   Leave a comment

 
Questa poesia dai più ampi siginificati ha tuttavia…alla base…
il senso del vero amore… del vero affetto…
 
Ma amore… affetto… totale… assoluto profondo…
come quello tra 2 innamorati…
ma anche tra genitori e figli…
tra amici fraterni…
 
Ringrazio di cuore Annamaria Mothersixten
per avermela fatta conoscere
 
 
 
 
 
QUANDO NON CI SARO’ PIU’
Drazan Gunjac
 
Quando non ci sarò più
Quando le mie impronte
verranno cancellate dalla pioggia,
Resterà la mia anima a vivere
Ad amarti e ad ammirati.
Ti assisterà nel tuo dolore
Allevierà ogni tua lacrima
Ti proteggerà dal male e dalla menzogna
Renderà meno pesante la tua solitudine.
Ti darà  forza e coraggio
Ti dara’ sogni tranquilli
Ti restituirà il sorriso e ti fara felice
Ti farà vivere la vita fino alla fine.
Ti farà capire che nella vita tutto e’ precario
Che devi accettare sia la fortuna
sia l’angoscia sia il dolore,
Che l’imagine sbiadita di chi non c’è più
E’ anch’essa vita e non ricordo.
Ti insegnerà a vivere con ciò che fu
Che la realtà non e’ un sogno,
Che tutto il bello successo ieri
Vive per sempre in noi.
Per me, per te, continua
Perché solo in tal modo vivrò anch’io
Guardando il mondo attraverso tuoi occhi
Accompagnandoti nei tuoi sogni.
 
 
 
Ciao da Tony Kospan
 
 
 

Pubblicato 17 novembre 2008 da tonykospan21 in POESIE SUBLIMI

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