Archivio per 3 ottobre 2008

IL MISTERO DELL’AMORE… IN POESIA E… NON SOLO…   Leave a comment

IL MISTERO DELL’AMORE IN POESIA E NON SOLO…

L’amore è un mistero… lo si afferma con tranquillità… lo diamo per assodato…

Ma chi… meglio di lui… il Sommo Dante… poteva farci "sentire" la complessità di questo mistero?
Sapete che il punto più alto dell’amore terreno da lui affrontato in modo geniale è quello in cui ci parla di una storia d’amore vera, disperata e controversa… un amore "sbagliato" in quanto amore "traditore" e – quindi – meritevole dell’inferno ma, nello stesso tempo, vero profondissimo amore, capace far lacrimare il cuore e crollare le gambe.
Il racconto di Paolo e Francesca –  propostoci in modo così coinvolgente anche di recente dalla lettura di  Benigni – ci aiuta quindi ad incontrare il mistero dell’amore ed incontratolo rimanerne incantati.. silenziosi e… quasi sconvolti….
 

 
Lo stesso Dante pur inserendo i due dolci amanti nell’Inferno… non appare in fondo tanto convinto della giustezza della punizione… dato che, come si evince dalla lettura dell’intero canto  nel complesso, egli si sente a loro vicinissimo…e pertanto l’amore resta e resterà comunque un mistero del cuore dell’Uomo.
 
Come sempre mi farebbe piacere leggere poesie che sul mistero dell’amore… parlano al vostro cuore.

 

 L’INFINITO MISTERO
Emily Bronte

Improvviso, il buio della casa
il sole  rischiarò,
il canto dei canarini rallegrò,
rianimò il salto del gatto,
ravvivò i fiori del giardino
le lacrime si tramutarono in sorriso,
il pianto in gioia
e la tristezza diventò quasi allegria:
oh, Amore, l’infinito
 

 
INDIZI
Marina Ivanovna Cvetaeva
Come spostando pietre:
geme ogni giuntura! Riconosco
l’amore dal dolore
lungo tutto il corpo.
Come un immenso campo aperto
alle bufere. Riconosco
l’amore dal lontano
di chi mi è accanto.
Come se mi avessero scavato
dentro fino al midollo. Riconosco
l’amore dal pianto delle vene
lungo tutto il corpo.
Vandalo in un’aureola
di vento! Riconosco
l’amore dallo strappo
delle più fedeli corde
vocali: ruggine, crudo sale
nella strettoia della gola.
Riconosco l’amore dal boato
– dal trillo beato –
lungo tutto il corpo!
 

 
PERICOLOSO E TENERO IL VOLTO DELL’AMORE…
 Prevert
 
Pericoloso e tenero
il volto dell’amore
m’è apparso la sera
d’un lunghissimo giorno
Forse era un arciere
con l’arco
o un musicante
con l’arpa
Non so più
Non so niente
La sola cosa che so
è che mi ha feri to
forse con una freccia
forse con una canzone
La sola cosa che so
è che mi ha ferito
ferito al cuore
ferito per la vita
E come brucia
la ferita dell’amore.
 
      

PAOLO E FRANCESCA

Dante Alighieri

Inferno – canto 5° – omissis

Noi leggiavamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
soli eravamo e sanza alcun sospetto.

Per più fiate li occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quel che ci vinse.

Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,

la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu ‘l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante».

Mentre che l’uno spirto questo disse,
l’altro piangea; sì che di pietade
io venni men così com’io morisse.

E caddi come corpo morto cade.

  
Che il fascino del mistero d’amore… 
sia sempre nel cuore di noi tutti…
Orso Tony
 

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LE 2 ROSAMUNDA DELLA MUSICA… CLASSICA E POLKA…   Leave a comment

 
LE ROSAMUNDA DELLA MUSICA
 
 
Ci sono 2 Rosamunda… nella Musica…
 

Una è una nota sinfonia di Schubert…
 
 
e l’altra è una Polka… una danza dunque…
dall’aria spensierata ed allegra…
scritta dal compositore cecoslovacco Jaromír Vejvoda nel 1927
ma divenuta famosissima nel 1938
e dunque poco prima della seconda guerra mondiale in Ungheria…
 
 
 
Sono ovviamente 2 musiche diversissime…
ma a mio parere entrambe nel loro ambito…
supergodibili…
 
 
Ecco dunque…la
ROSAMUNDA DI SCHUBERT…
IN VERSIONE BALLETTO…
(che preferisco)
 
 
 
 
 
E LA ROSAMUNDA POLKA…
 
 

 

 

 

Buon ascolto e buona visione se vi va…
 
Orso Tony
 

Pubblicato 3 ottobre 2008 da tonykospan21 in CANZONI DELL'ESTATE

I DONI DI DIO – ANTICA POESIA INDIANA   Leave a comment

 

 
 

     I DONI DI DIO    

(antica poesia indiana)

 Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.

Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.

Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato muscoli e cervello per lavorare.

Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.

Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.

Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.

Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.

La mia preghiera è stata ascoltata.

 

 

 

               

DAL WEB – IMPAGINAZIONE DELL’ORSO

 

Pubblicato 3 ottobre 2008 da tonykospan21 in PELLEROSSA NATIVI E ALTRE CULTURE

HACKERT – GOETHE – MOZART E NAPOLI   1 comment

 
HACKERT – GOETHE – MOZART E  NAPOLI
 
COS’HANNO IN COMUNE?
 
Direi molto tutti e tre i grandi personaggi nel 1700 hanno viaggiato per l’italia ed in particolare hanno vissuto…. chi più tempo chi meno tempo… a Napoli… negli stessi anni…
 
 Mozart – Medley
   
Hackert – Golfo di Napoli
 
Ovviamente Hackert è il cantore in immagini…
Goethe in prosa e poesia
e Mozart in musica…
 

Di nascosto e sotto falso nome, Goethe fuggì da Weimar verso l’Italia nella notte del 3 settembre 1786: voleva godersi l’Italia, il paese dei suoi desideri e della sua nostalgia, senza dover rendere conto a nessuno. A Napoli rimase un mese nel febbraio-marzo 1787 e altri 15 giorni al suo ritorno dalla Sicilia.

Ecco cosa scrisse…

Il  napoletano crede di essere in possesso del Paradiso ed ha un concetto molto triste dei paesi nordici: »Sempre neve, case di legno, gran ignoranza, ma danari assai.«

Questa è l’immagine che si sono fatti di noi.

Quanto a Napoli, la città si preannuncia felice, libera e vivace, un numero infinito di persone si affrettano disordinatamente, il re è a caccia, la regina in stato interessante, e meglio di così non può andare.

 

Appena quattordicenne, nel 1769-70, Mozart viaggia per tutta l’Italia, accompagnato dal padre Leopold.

Il loro percorso li portò da Verona a Milano, a Firenze e Roma fino a Napoli, ovunque collezionando grandi trionfi.

In una lettera a casa Wolfgang descrive la meravigliosa posizione di Napoli,

in contrasto con le terribili condizioni sociali in cui versa un popolo sciocco e superstizioso.

Nella novella Mozart in viaggio verso Praga (1856), Eduard Mörike  fa dire a Wolfgang queste parole su Napoli:  

 

"Sono passati diciassette anni da quando andai in Italia.

Chi, avendola vista una volta, non la ricorda per tutta la vita, specialmente Napoli?"

Mozart – Classica famosissima sinfonia
   

Jacob Philipp Hackert Il Golfo di Pozzuoli, sullo sfondo Procida e Ischia

Ciao dall’Orso

 

Pubblicato 3 ottobre 2008 da tonykospan21 in MUSICA E DANZA CLASSICA

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